Festa di Quarto e Sagra di Baggio 2017

In occasione della Festa in Borgo di Quarto Cagnino e della Sagra di Baggio, il gazebo del CSA Petrarca Onlus ha esposto al pubblico il proprio programma, ricco di iniziative culturali ed ambientali svolte sul territorio, tra cui l’importante conferenza sugli Ordini monastici cavallereschi a Morimondo.

Una storia lunga ed appassionante, quella del CSA Petrarca Onlus, ma irta di ostacoli. Una storia improntata da molti anni sulla ricerca e dimostrazione di documenti comprovanti la presenza di Francesco Petrarca presso Villa Linterno. Una storia emozionante che, nonostante l’appoggio incondizionato, nel tempo. di personaggi di spicco della cultura milanese, aspetta tuttora il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni della nostra città. Un ringraziamento sincero a tutti coloro che si sono stretti attorno ai nostri ideali, al nostro grande lavoro culturale che svolgiamo con entusiasmo, pur non disponendo di una sede propria.

Morimondo, luogo d’incontro perfetto.

Da sei anni all’ombra sicura dell’abbazia cistercense di Morimondo, nel mese di ottobre a ricordo e commemorazione dell’arresto dei cavalieri Templari, il CSA Petrarca Onlus in collaborazione con l’Associazione Viriditas organizza un evento che ha lo scopo di approfondire la conoscenza di questo Ordine cavalleresco, di cui si parla molto ma purtroppo più volte senza cognizione di causa.

Sei anni d’incontro significano complessivamente 18 relazioni dove si sono affrontati i più svariati temi che coinvolgono i cavalieri Templari: questa mole di ricerche è nostra ambizione che non vada dispersa, ci auguriamo quindi di trovare i fondi necessari e magari uno sponsor che ci consenta la stampa degli atti di queste giornate di studio.

La sala, come ogni anno, era gremita e c’erano persino spettatori in piedi ad ascoltare le tre dense relazioni: la prima è stata tenuta la Lucia Zémiti dell’Associazione Viriditas, dal titolo “Seborga-Morimondo, la connessione templare”, dove, partendo dalla similitudine dello stemma del borgo medioevale ligure con lo stemma dell’abbazia di Morimondo, si sono esaminati i possibili nessi tra le due entità territoriali: quella principato vescovile dipendente dall’abbazia benedettina di Lerins in Provenza con l’abbazia cistercense di Morimondo. Escludendo i contatti di cistercensi con Lerins rigidamente legati alla tradizione benedettina, non resta che pensare ad una connessione templare con i due siti, in quanto i cavalieri sicuramente sono coinvolti per la loro forte presenza nel Ponente ligure e quindi anche a Seborga da collegare con la sicura frequentazione dei Templari con l’abbazia di Morimondo. Mancano ancora dei documenti comprovanti questi tesi, ma ci si augura che col tempo si possano trovare.

La seconda relazione è stata tenuta da Roberto Gariboldi vice presidente del CSA Petrarca Onlus e aveva come titolo: “Gli altri cavalieri” , qui si sono passati in rassegna i più conosciuti e anche i meno noti degli ordini militari religiosi che si sono messi al servizio della religione cattolica. Perciò si è parlato dei Cavalieri di Malta, dei cavalieri Teutonici, dei cavalieri lebbrosi di S. Lazzaro, degli ordini spagnoli che sono stati in prima linea nella Reconquista, come quello di Santiago, d’Alcantara, di Montesa, d’Avis, dell’Ordine militare di Cristo sorto in Portogallo sulle ceneri dei Templari. Infine si è accennato ad altri ordini italiani come l’Ordine Mauriziano e di Santo Stefano che si sono coperti di gloria combattendo per mare contro i pirati barbareschi.

L’ultima relazione è stata tenuta da Massimo de Rigo, presidente del CSA Petrarca Onlus, dal Titolo: “I monaci cavalieri a Milano” . Dopo un’introduzione che ha inquadrato l’origine di questi Ordini si sono passate in rassegna le residenze dei Cavalieri Templari, dei Giovanniti (Cavalieri di Malta) e di Lazzariti presenti nella nostra città. Ne è uscito un quadro di tutto rilievo, che ha messo al centro dell’attenzione il grande impegno dei monaci cavalieri nel garantire la sicurezza e la cura dei pellegrini diretti in Terrasanta. Non si è mancato di parlare anche degli xenodochi, hospitales e grange che questi ordini gestivano in maniera ottimale, garantendo così al pellegrino non solo la protezione fisica contro i malviventi, ma anche la cura corporale in  caso di malattia. Milano era un crocevia dei pellegrinaggi e quindi questi Ordini si sono impegnati, appoggiandosi ad una ricca e generosa città, ad offrire la migliore assistenza possibile.

Atti vandalici, richiesta di video sorveglianza per la sicurezza nel comprensorio del Parco delle Cave

Egregio dott. Giuseppe Sala

Sindaco di Milano

Egregio dott. Marco Bestetti

Presidente del Municipio 7 di Milano

Gentile dott.ssa Anna Scavuzzo

Vice sindaco del Comune di Milano

Gentile dott.ssa Carmela Rozza

Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano

Egregio dott. Pierfrancesco Maran

Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano

 

Oggetto: Atti vandalici, richiesta di video sorveglianza per la sicurezza nel comprensorio del Parco delle Cave.

 

Egregio signor Sindaco di Milano, egregio signor Presidente del Municipio 7 di Milano, gentile signora Vice sindaco, egregi signori Assessori del Comune di Milano, scrivo in qualità di presidente dell’Associazione CSA Petrarca Onlus, distantisi nella difesa del patrimonio storico e naturalistico del Parco delle Cave e nella tutela del sistema verde ad ovest di Milano, e vi espongo quanto segue.

Sono purtroppo noti gli eventi vandalici che da anni affliggono il Parco delle Cave, in particolare i sistematici incendi che hanno danneggiato, anche recentemente, beni privati e beni pubblici. Lo scorso 13 settembre un incendio, di probabile matrice dolosa, ha procurato ingenti danni agli agricoltori di Cascina Caldera.

In precedenza si verificarono analoghi incendi vandalici distruttivi nell’area compresa tra le Cave Casati, Aurora e Cabassi (estate 2012) che portarono all’affioramento di materiale inerte e di amianto; nel novembre 2014 furono prese di mira le aree agricole adiacenti al Monumento nazionale Cascina Linterno.

Nel maggio 2016 le fiamme divamparono in via Taggia, zona Quarto Cagnino, distruggendo i capanni in legno con servizi igienici e deposito degli attrezzi del gruppo ortisti Parea. Più recentemente (agosto 2017) un’ampia area boschiva del Parco presso via Quarti, tra Baggio e Quinto Romano.

Ricordo che molti volontari del CSA Petrarca Onlus furono in prima linea, negli anni 1999/2000, contro il dilagare dello spaccio di droga nel Parco delle Cave. La mobilitazione dei cittadini, in sinergia con le Istituzioni e l’ente gestore CFU ItaliaNostra, ottenne la sua messa in sicurezza.

All’interno del progetto della cintura adiacente, vennero poste una caserma dei Carabinieri e una stazione di Polizia locale in via F.lli Zoia nei pressi dell’ingresso di via Rossellini. A tutto questo vennero aggiunte anche le telecamere: ne vennero posizionate una sessantina, manovrabili dalle forze dell’ordine.

In questo modo il Parco delle Cave divenne la più grande area verde video sorvegliata d’Italia.

La premessa serve a focalizzare l’emergenza non certo occasionale, bensì sistematica, che desideriamo segnalare alle Istituzioni.

Questi ripetuti episodi di vandalismo mettono in evidenza la necessità di incentivare e potenziare gli interventi volti ad aumentare la sicurezza nel comprensorio del Parco delle Cave, anche attraverso modalità di prevenzione e dissuasione che sono legate alla presenza delle telecamere di videosorveglianza.

Per questo motivo, chiediamo alle spettabili Istituzioni cittadine quante telecamere di sicurezza siano attualmente funzionanti, se la loro tecnologia le rende idonee ad essere utilizzate nelle ore notturne, e ad individuare eventuali responsabili di atti vandalici o criminosi (volti e numero di targa di veicoli), ed infine se esiste un contratto di manutenzione che renda efficienti queste telecamere di sicurezza.

 

Cordiali saluti.