Petrarca si ricorda di Milano. E Milano invece?

Venerdì 9 febbraio 2018, presso la storica e prestigiosa sede dell’Università Popolare di Milano in Via Terraggio, 1, si è tenuto un incontro, promosso dal CSA Petrarca Onlus e l’Università Popolare di Milano dal titolo. “Petrarca e la Milano dei Visconti. L’invenzione dell’Umanesimo”.

L’Università Popolare di Milano è dal 1901, data della sua fondazione, un faro di cultura che illumina la nostra città e poter proporre in quella sede un incontro petrarchesco è stato per il CSA Petrarca un grande onore e un impegno che è stato il riconoscimento di tanti anni spesi a valorizzare la figura di Francesco Petrarca e la sua residenza di Villa Linterno.

La grande sala era gremita e l’interesse non è mai scemato nelle due ore abbondanti che è durato questo incontro. Ha esordito il presidente dell’Università, l’esimio professore Ermanno Arslan che ha introdotto l’incontro sottolineando in modo particolare la smemoratezza della città di Milano di fronte alle proposte culturali e le potenzialità di sviluppo che queste offrirebbero se adeguatamente raccolte. Sono seguiti gli interventi dei relatori a cui si sono intervallati le letture petrarchesche recitate con passione dall’attrice Debora Mancini accompagnata al pianoforte dalle atmosfere musicali di Daniele Longo.

Il primo intervento, di Roberto Gariboldi vice presidente del CSA, si è concentrato sulla figura di Petrarca come inventore dell’Umanesimo e come Milano sia stata la culla di questo movimento culturale che ha formato la tradizione culturale per secoli di tutto il mondo. Si è illustrato come durante il periodo passato a Milano, Petrarca abbia realizzato in pratica il modello di vita umanistico, lavorando alle sue opere, studiando gli antichi e i padri della Chiesa e coltivando le sue amicizie. In tutto questo emerge la presenza dei Visconti, non i tiranni come hanno sempre fatto credere gli avversari fiorentini, ma principi del loro tempo, duri ma attenti agli aspetti culturali: i centosettanta anni di dominio visconteo sono stati per la nostra città un grande momento di crescita e la corte dei signori di Milano è stata delle più splendide d’Italia. Petrarca ha regalato a Milano la primogenitura dell’Umanesimo, mentre questa città ostinatamente continua a dimenticarlo, quasi fosse un oscuro personaggio senza importanza e non uno dei forgiatori della cultura mondiale di tutti i tempi.

È seguito l’intenso intervento di Mons. Giovanni Balconi, che si è concentrato sulla poesia di Petrarca mettendo in rilievo la figura reale di Laura e di come la poesia petrarchesca possa essere il filo conduttore per interpretare la vita della città, senza necessariamente entrare in contrasto con gli aspetti naturali della campagna.

Ha concluso l’appassionato intervento di Massimo de Rigo, presidente del CSA Petrarca, il quale, dopo aver descritto alcuni aspetti della Milano e del contado visconteo all’epoca di Petrarca (ricordo di Franco Zamboni), si  è concentrato sulla storia di Villa Linterno (l’antica Infernum), illustrando una sintesi delle attestazioni storiche che testimoniano la presenza del poeta. È stato presentato anche un nuovo contributo, un documento recentemente scoperto presso l’Archivio Diocesano di Milano: la relazione di una visita pastorale del 1586 alla pieve di Trenno, dove si cita esplicitamente l’oratorio dell’antica Infernum/Linterno. L’intervento ha messo in rilievo la battaglia del CSA Petrarca per difendere le decorazioni affrescate del nucleo storico (destinate a distruzione) e si è poi concluso con l’esposizione delle criticità  del recente “cosiddetto restauro”, illustrando i numerosi punti negativi di questo approssimativo intervento non certo rispettoso del Vincolo Monumentale e augurando una definitiva destinazione d’uso adeguata all’ambiente, che da troppi anni vive precariamente e senza una chiara strategia futura.

Roberto Gariboldi – CSA Petrarca Onlus

Petrarca e la Milano dei Visconti

È tesi comune che lʼUmanesimo italiano sia di matrice toscana. Forse è ora di avviare una riflessione circa questa ipotesi. Senza sminuire il grande contributo toscano allʼUmanesimo, occorre ricordare che lʼItalia di allora era un insieme di stati indipendenti dove ogni corte si disputava personaggi illustri. Avvenne la frammentazione in tutta la penisola di questo movimento culturale sviluppatosi dalla metà del Trecento al Quattrocento, caratterizzato da una rinnovata centralità dell’uomo e dal recupero della civiltà culturale greco-latina.

Francesco Petrarca fu il primo umanista in assoluto e a Milano, formando un insieme di persone che proseguirono questa tradizione di ricerca e di studio definita umanistica. Milano e la sua corte viscontea divennero un polo umanistico di primaria importanza nel panorama della cultura europea.

In questo incontro si cercherà di illustrare questo aspetto poco esplorato di Petrarca a Milano, dove il poeta visse la sua maturità artistica, arricchendo il mondo culturale milanese e creando generazioni di umanisti di valore.

Uno dei luoghi preferiti da Petrarca fu la sua residenza agreste di Villa Linterno, un luogo magico e uno dei motori ispiratori del poeta verso la ricerca umanistica. La rigogliosa natura attorno a Linterno, tuttora visibile, fu un ambiente insostituibile per la sua ispirazione. La sua residenza con le preziose decorazioni affrescate, destinate alla distruzione e faticosamente difese dai volontari del CSA Petrarca, sono patrimonio di tutta la collettività presente e futura.