Nuova vita a Casa Petrarca: raccolta fondi su Gofundme.com

RICHIESTA DI CONTRIBUTI FINALIZZATI AL RESTAURO DI ‘CASA PETRARCA a CASCINA LINTERNO MILANO’.
Immobile vincolato ex art. 10-12 DLgs 42/2004 (DM 9.3.1999) Villa Linterno – via F.lli Zoia 194 – 20152 Milano

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CSA Petrarca Onlus è una piccola associazione che ha compiuto un’impresa storica, andando contro strategie urbanistiche non rispettose del Vincolo Monumentale (DM 9.3.99).
Lo spazio Casa Petrarca richiede un imprescindibile e urgente Restauro, di cui sono disponibili i preventivi approvati dalla Soprintendenza di Milano.
Nel 2016 un team del Politecnico ha effettuato il recupero di Villa Linterno – finanziato da uno scomputo urbanistico, ma non finalizzato a riportare alla luce le fonti archeologiche medievali.
La Bellezza di Casa Petrarca è ancora tutta da scoprire, come è possibile riscontrare dal video:

La nostra missione necessita di un concreto sostegno: dare un futuro alla dimora agreste del Poeta da affidare alle generazioni future, partendo dall’indispensabile Restauro conservativo.
Il CSA Petrarca Onlus ha bisogno del sostegno di partner per aderire a Bandi pubblici, oltre all’appoggio di campagne crowdfunding per sostenere l’Associazione nelle spese di gestione e affitto al Comune di Milano.

I volontari che hanno salvato Casa Petrarca dalla distruzione, sono gli unici a dover pagare un affitto a Villa Linterno, un pesante onere per le nostre limitate risorse.

Massimo de Rigo – presidente del CSA Petrarca Onlus – via Pompeo Marchesi 13, 20153 Milano – info@csapetrarca.it – 33944485744

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à bon droit

Presso Villa Linterno del Petrarca, nello spazio di Casa Petrarca, presentazione del libro “A’ BON DROIT – Il piacere della vendetta”.

Sabato 8 febbraio, lo Spazio Casa Petrarca ha accolto un’ospite di eccezione: Luciana Benotto, autrice di questo affascinante romanzo storico. In un contesto chiaramente riconducibile alle vicende della casata dei Visconti – Francesco Petrarca fu chiamato alla corte di Giovanni, arcivescovo e signore di Milano, nel 1353 e qui rimase per otto anni – al termine di una introduzione del Presidente del CSA Petrarca Onlus, Massimo de Rigo, la scrittrice ha coinvolto un pubblico particolarmente interessato, narrando le vicende del figlio di Galeazzo II, Gian Galeazzo, che per cinque anni a decorrere dal 1380 si vide contrastare la gestione del governo dello stato visconteo, dalle interferenze del perfido zio Bernabo’. Riuscito finalmente a spodestarlo, Gian Galeazzo divenne nel 1385 Il primo Duca di Milano.
Al termine della presentazione del suo libro, chiestole da Massimo de Rigo un parere sull’ambientazione storica di Casa Petrarca in questo contesto, l’autrice rispondeva che ... sì, entrando nella stanzetta del Poeta era stato istintivo per lei immaginarlo seduto al suo scrittoio, intento a comporre i suoi bellissimi versi, con un pensiero sempre rivolto al suo ideale di donna, la dolce Laura …
Atmosfera intrisa di cultura e storia, anche in occasione di questo evento, a Casa Petrarca.
Mara de Rigo – foto di Renato Bosoni e Simone Sellerio

AD OVEST DI MILANO LA STORIA È VIVA

Casa Petrarca. Luogo della memoria tra Cielo e terra. Via Fratelli Zoia 194 Milano.

La Casa del Petrarca a Villa Linterno, rappresenta una delle tappe obbligate per chi vuole conoscere un luogo legato alla riflessione sui classici, all’origine dell’Umanesimo. Già in epoca tardo medievale la casa fu meta di pellegrinaggi di poeti ed ammiratori, motivati dal fenomeno del petrarchismo, diffuso grazie all’opera del cardinale e letterato Pietro Bembo, il quale indicò quali modelli di perfezione della letteratura italiana Francesco Petrarca per la poesia ed Giovanni Boccaccio per la prosa. Cicerone, uno dei grandi Maestri cui Petrarca guardava, aveva scritto, visitando i luoghi dell’Accademia di Platone: “I luoghi hanno potere di richiamo e, non senza ragione, li si utilizzano per creare un’arte della memoria”.

La colonnetta della Croce. Un ricordo della peste manzoniana. Via Fratelli Zoia 51 Milano

Nel borgo di Quarto Cagnino sopravvive una delle colonne votive (o crocette) legate alle due grandi epidemie di peste del 1576 e del 1630. Per volere dell’arcivescovo Carlo Borromeo, nel periodo di quarantena della pestilenza del 1576, in varie piazze vennero organizzati altari per la Celebrazione eucaristica, su cui vennero erette colonne. Altre 20 croci furono realizzate dall’arcivescovo Federico Borromeo durante la peste del 1630. “Diede ordine che si piantassero in ciascun luogo, ove erano quelli Altari, nobili, et alte colonne di pietre vive, fondate sopra le basi, e piedestalli; nella somità delle quali si ponesse una Croce grande, con un Christo inchiodato; e si circondassero da cancelli di ferro fabricati artificiosamente, per tener le Croci, e li Altari aggiunti, con la debita veneratione”.