In Casa Petrarca di Villa Linterno entra un bimbo: il suo tenero ricordo

Sabato 20 maggio 2023, un evento inedito ha onorato la nostra associazione: Nonno Francesco Petrarca.
Il racconto della Conferenza.

Il nostro presidente Massimo de Rigo ha salutato gli intervenuti e presentato il Prof. Franco Sanna, docente di materie letterarie, del Laboratorio di Multimedialità e studi presso l’università degli studi di Milano, nonché collaboratore dell’archivio di stato di Milano.

Dopo avere illustrato la storia, battaglie e conquiste della nostra associazione CSA Petrarca Onlus, ha fatto un breve excursus sulla setta iniziatica dei Fedeli d’Amore, a cui pare appartenesse Francesco Petrarca per introdurre la relazione del Prof. Sanna. Le tre corone della lingua italiana Dante, Petrarca e Boccaccio sono unite da un profondo humus culturale: la confraternita segreta dei Fedeli d’Amore, con un linguaggio palese ed uno iniziatico, affinché la loro dottrina (in odore di eresia) fosse inaccessibile ai non iniziati. L’amore cortese, spesso sensuale, la tensione verso la Bellezza; l’irraggiungibilita’ della donna all’origine della poetica amorosa: i trovatori non cantano un amore platonico ma un desiderio sensuale inappagato. Beatrice, Laura e Fiammetta erano di ceto sociale molto alto alle quali i tre poeti non potevano arrivare. Ecco allora che esse diventavano angeli e quindi irraggiungibili.

L’amore era Dio, la corte d’amore il luogo dove si riunivano gli iniziati. Attorno al principio della Sophia si è costruita la Fedeltà d’Amore.

In questo contesto rientra un discorso sconcertante fatto da Petrarca, nel territorio adiacente a Casa Petrarca, in occasione della morte del nipotino Francesco. La solitudine di Petrarca nella sua dimora ha una dimensione di bellezza che invade l’anima delle persone più sensibili.

Ha preso la parola il Prof. Franco Sanna che ha affrontato un aspetto quasi sconosciuto del Poeta: Francesco Petrarca nella veste del nonno.

Il Poeta era un canonico ma non era tenuto alla castità ed ebbe due figli naturali: Giovanni e Francesca. il 1361 è un anno di svolta: Petrarca, sempre in ottimi rapporti con i Visconti, lascia Milano a causa della peste e, proprio a causa di essa, muore il figlio Giovanni, come annotato nelle Note obituarie.

Sua figlia Francesca si sposa a Padova con Francescuolo da Borsano. I due giovani si erano conosciuti a Milano ma dal 1361 al 1368 vivono a Pavia, dove sovente Petrarca ama soggiornare. Nel 1361 nasce la nipotina Eletta, ma Petrarca la vede solo nel 1362, mentre il nipotino Francesco nasce a Venezia (come riportato nell’epigrafe). Pavia era un grosso centro che competeva con Milano e la casa in cui abitavano era di competenza della Chiesa di San Zeno.

Il nipotino Francesco muore alle calende di giugno, ora nona del 1368: il 14 giugno 1368. La lapide, con caratteri dorati ed accurati, è incisa in sei distici elegiaci. Commovente o tecnicamente perfetta? È una iscrizione funeraria normale. La lingua latina va approfondita: il bimbo parla in prima persona, si considera fortunato perché sa che prima o poi la sua vita doveva finire. Petrarca ha celato degli elementi che fanno capire che è stato colpito profondamente: lo chiama “infans meus”, si esprime con le parole “dalle mie braccia”.

Dalle nozze della figlia, Petrarca seguì sempre la nuova famiglia e questo rivela la sua vera riscoperta della famiglia.

La nostra brava Laura Viganò ha letto: il sonetto 365 del Canzoniere, I’vo piangendo i miei passati tempi, Rito di Mizraim (canto di incitazione dei Fedeli d’Amore), Sonetto 62: Padre del ciel dopo i perduti giorni e, infine, Traduzione dell’epigrafe per la morte di Francesco.

Il pubblico, tra cui la consiglera municipale Lucrezia Ferrero, molto attento ed interessato, ha partecipato a questo particolare incontro culturale manifestando un coinvolgimento interiore percepibile anche sui loro volti.

Invito all’incontro culturale “Nonno Francesco Petrarca”

Vi aspettiamo Sabato 20 maggio 2023 alle ore 15.30

Casa Petrarca di Linterno . via Fratelli Zoia 194 Milano

Relatore Prof. Franco G. Sanna , già docente di materie letterarie presso alcuni licei di Milano e provincia e del laboratorio di Multimedialità e studi letterari presso l’Università degli Studi di Milano, collaboratore dell’Archivio di Stato di Milano. Nel suo sito latinamente.it pubblica articoli riguardanti la lingua italiana, latina e greca, con uno sguardo attento all’archeologia e alle nuove tecnologie.

Saluto e presentazione

Massimo de Rigo – Presidente del CSA Petrarca

Letture recitate Laura Viganò – Officine Teatrali

Quando morì il nipotino che portava il suo nome, Petrarca compose una breve elegia che fece scolpire sulla lastra tombale. Il testo rispetta formalmente i principi della dottrina cristiana, ma la lettura di alcuni passi di una lettera ci suggerisce la presenza di elementi affettivi insoliti, normali per un nonno, ma poco allineati con il ruolo ricoperto dal poeta. 

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MOSTRA

Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano

Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina

Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it

Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Invito alla Conferenza “Viaggio nella cucina del Medioevo”

VIAGGIO NELLA CUCINA DEL MEDIOEVO. Le malattie alimentari
Sabato 6 maggio 2023 alle ore 15.30 Casa Petrarca di Linterno, via Fratelli Zoia 194 Milano
Per molto tempo si è pensato che il Medioevo sia stato un periodo buio. In realtà, se si vuol comprendere il Rinascimento, occorre ripercorrere il Medioevo, l’epoca in cui vissero Dante, Petrarca e Boccaccio e dove
l’ingegno elaborò molte invenzioni.
L’incontro, con relazione che si terrà coadiuvata da immagini, ci racconterà aspetti inediti: i cibi medievali
non venivano utilizzati solo in cucina, ma avevano anche un potere curativo; inoltre l’alimentazione di quei tempi poteva portare anche a malattie.

Saluto e presentazione
Massimo de Rigo – Presidente del CSA Petrarca

La Medicina ai tempi del Petrarca
Dott. Aquilele Campiotti

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it

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MOSTRA
Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano
Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina
Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da
MM1 Bisceglie

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad
esaurimento di posti: info@csapetrarca.it
Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Invito alla Conferenza “L’universo templare”

INVITO ALLA CONFERENZA
L’universo templareAspetti inediti dell’Ordine del Tempio
Domenica 19 Marzo 2023 alle ore 15.30

Seminario, giunto alla decima edizione, sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone). Replica, con nuovi contributi, dell’evento organizzato lo scorso ottobre da CSA Petrarca Onlus presso l’abbazia cistercense di Morimondo. Questa giornata di studi templari si propone di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.

Lucia Zémiti
I cistercensi alle crociate
Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati 

Silvia Motta
Simbolismo astronomico templare Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari

Massimo de Rigo
I frati cavalieri La spiritualità degli ordini religioso-militari 

Laura Viganò
Al Tuo nome da’ gloria Letture recitate 

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it
in collaborazione con: Associazione culturale Panta Rei
Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo

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MOSTRA 
Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano 
Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina
Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie
Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it
Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Conferenza “Il mondo dei Celti”

Invito all’incontro culturale IL MONDO DEI CELTIAlberi Pietre Fonti, un cammino verso l’infinito
Sabato 25 febbraio 2023 ore 15.30
Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 MI 

Lucia Zèmiti “Aurum tolosano, il tesoro maledetto dei Celti”
Massimo de Rigo “I Celti alle radici del territorio”
Maria Maffucci “La Ruota dell’anno celtica”
Letture recitate a cura di Officine Teatrali
Intermezzo musicale a cura di Stefano Crippa

Gli antichi Celti, guerrieri e sognatori in armonia con la natura.

Nel V secolo a.C., dai passi alpini calò una fiumana di tribù provenienti dall’Europa centrale: erano i Celti. Le più importanti città e migliaia di località della val padana risalgono a quel tempo. Più che di un’invasione si deve parlare di una serie di migrazioni iniziata nel IX secolo a.C., con l’arrivo a ondate successive di gruppi provenienti da diverse aree dell’Europa centrale etnicamente omogenee anche se divise in innumerevoli tribù.

Così gli Insubri occuparono la zona tra Ticino, Adda e Po, stanziandosi anche nel territorio ad ovest della metropoli lombarda, posto sulla loro direttiva di marcia.

Agli Insubri è attribuita la fondazione di Milano (Medhelan) che fu il loro centro principale. Milano fu fondata come luogo sacro posto al centro simbolico del territorio, immagine del Centro del Mondo, punto di congiunzione tra Terra e Cielo, tra le aspettative dell’uomo ed il potere divino in grado di soddisfarle: “polo spirituale” da cui tutto parte e a cui tutto fa ritorno.

In questa dimensione tutto è vissuto come manifestazione divina, “espressione visibile dell’invisibile”. Nel mondo celtico la materia non è che un modo d’essere dello spirito: dei e uomini vivono a stretto contatto. In questo contesto il sacro è rappresentato dalla classe sacerdotale, rappresentata dal “druido” che si occupa di scienza, legge e politica. Lo stesso re celtico esercita il potere come una funzione sacra, con limiti precisi e l’assistenza del druido.

La cultura celtica è una delle fondamenta su cui è sorta l’Europa: in simbiosi con la natura, uomini, piante e animali vivevano in assoluta armonia.

Attorno a queste genti sorsero leggende come il tesoro di Tolosa, bottino maledetto.

Quando la tradizione celtica si mescolò al Cristianesimo, si conservarono alcune simbologie religiose: il vischio, come simbolo augurale di buon auspicio per il nuovo anno; le festività legate al cambio delle stagioni; la ricorrenza dei defunti che coincide con il capodanno celtico (31 ottobre) e si conclude con la festa di chiusura dell’anno agricolo (san Martino).

Nel Medioevo, le saghe cavalleresche sono la naturale prosecuzione dei loro ideali. La fantasia fiabesca dei Celti rivive sia nell’arte, con le decorazioni arabescate che hanno caratterizzato lo stile lombardo, sia nell’emozione della nostra gente per la magia che comunicano le nostre pianure nebbiose, le rogge che solcano la campagna, i luoghi che trasmettono mistero come le fitte boscaglie e le silenziose radure.

( https://www.comune.milano.it/web/municipio-7/-/il-mondo-dei-celti )

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it

Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie

Presentazione del saggio storico “La Peste Nera”

Contagio, crisi e nuovi equilibri nell’Italia del trecento

Il Medioevo racconta la sua pandemia.

Nell’autunno del 1347 l’Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d’ingresso in Europa di una pandemia dalle conseguenze devastanti: da sud a nord, nel giro di poche settimane, la peste decimò città e campagne come mai era avvenuto. Nonostante l’inadeguatezza delle conoscenze sanitarie, la società dell’epoca, dopo l’iniziale shock, seppe mettere in atto meccanismi di reazione in numerosi ambiti: le istituzioni adottarono specifici provvedimenti per limitare il contagio e i disagi dei sopravvissuti, mentre nei decenni successivi una diversa distribuzione delle ricchezze portò alla ribalta politica ed economica individui e gruppi sociali in precedenza esclusi.
La peste non causò il collasso di un mondo, ma generò nuovi equilibri che consentirono di convivere con il periodico ripresentarsi della malattia; una storia che, a distanza di secoli, non smette di riguardarci.
Lo spazio.
La presentazione del libro avviene nell’esclusivo spazio di Casa Petrarca che conserva le imprese viscontee legate al Poeta e a Gian Galeazzo. Fu la prima scrittura sulla peste di Petrarca che spinse Boccaccio a completare la sua interpretazione di come il 1348 divenne l’anno in cui il loro mondo cambiò.
 
Ingresso a offerta libera e prenotazione obbligatoria a: info@csapetrarca.it

Conferenza “L’universo Templare” a Morimondo

Aspetti inediti dell’Ordine del Tempio

Conferenza Sabato 15 ottobre 2022 alle ore 15.30
Sala consiliare – piazza Municipio 2, Morimondo (MI)

Seminario sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone), che si volge presso l’abbazia cistercense di Morimondo, legata ai monaci cavalieri del Tempio.

Lucia Zémiti
I cistercensi alle crociate
Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati

Silvia Motta
Simbolismo astronomico templare
Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari

Massimo de Rigo
I frati cavalieri
La spiritualità degli ordini religioso-militari 

Laura Viganò
Al Tuo nome da’ gloria
Letture recitate

Questa giornata di studi templari, giunta alla decima edizione, si propone alcuni obiettivi. Il primo è quello di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus – www.csapetrarca.it

in collaborazione con:
Associazione Viriditas
Associazione culturale Panta Rei
Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo
Fondazione per leggere
Comune di Morimondo

Agricoltura storica a Casa Petrarca: incontro culturale organizzato da CSA Petrarca nel ricordo di Franco Zamboni

Domenica 26 Giugno si è svolto a Casa Petrarca di Linterno un importante evento, reso ancora più attuale dalla drammatica fase di emergenza climatica che stiamo attraversando.

Con la proiezione di un video dedicato al nostro compianto Socio, e la successiva presentazione da parte di Massimo de Rigo (presidente del CSA Petrarca Onlus), si è aperta questa toccante commemorazione dedicata a Franco Zamboni, venuto a mancare quattro anni fa: infaticabile agricoltore, strenuo difensore della tutela di Cascina Linterno e sostenitore sin dall’inizio delle battaglie per la salvaguardia sua e della dimora petrarchesca, presente nel sito. Fautore ad oltranza  dell’agricoltura biologica, è stato uno dei principali pionieri del Parco delle Cave, tramandando a tutti noi, in modo determinante, il prezioso territorio medievale: in questo contesto, ricorda de Rigo: “se possiamo ripercorrere i “delitiosi passeggi” tanto cari a Francesco Petrarca, lo dobbiamo proprio a questo agricoltore dal carattere, all’apparenza, un pò burbero, ma anche dolce”.

Segue l’intervento di Natalina Campi (presidente DAM Consorzio Distretto Agricolo Milanese).  “… Franco Zamboni è sempre con noi: anche oggi, entrando dal cancello di Cascina Linterno, si è avvertita la sua presenza. Amava l’agricoltura e non mancava mai nei dibattiti in cui si parlava dei problemi ad essa connessi.  Parco delle Cave, marcite, acqua: tre parole che, fino alla fine, Franco ha voluto ricordare …”.

Interviene poi Paolo Campi (gestore di Cascina Caldera). “… Franco mi ha voluto come socio, per continuare il suo lavoro. È stato come un padre, oltre che un grande maestro. Il suo ricordo ci dà la forza per portare avanti il compito che ci ha lasciato …”.

Norma Iannacone (Consigliera del Municipio 7), ricorda non solo le capacità di Franco, ma anche la sua simpatia ed il suo senso dell’accoglienza, quando in Cascina organizzava con la moglie gustosi spuntini all’insegna della genuinità.

Molto apprezzato anche l’intervento di Roberto Magagna (già funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano). Parla della presenza in Cascina Linterno di un secondo poeta, oltre a Francesco Petrarca: il poeta agricolo Franco Zamboni, citando un suo delicato pensiero: “quando i campi sono innevati, le marcite sono i loro smeraldi …”.  Ricorda anche Alberto Bega (poeta e musicista milanese, già presidente dell’Associazione Amici Cascina Linterno), con una sua quanto mai attuale, fosca previsione “con la siccità, tutto crolla …”.

Un tributo a Zamboni arriva anche da Gianni Bianchi (presidente Associazione Amici Cascina Linterno), che ricorda come il rapporto con l’agricoltore fosse a volte conflittuale, ma positivo. L’agricoltura, a Milano, gli deve molto.

Al termine degli interventi, sempre accompagnati da momenti di sincera commozione, si ringrazia il numeroso pubblico, particolarmente coinvolto non solo per i temi trattati, ma anche per l’ambientazione in cui si sono svolti: Casa Petrarca, come sempre, ha saputo fondere nella sua suggestiva atmosfera, non solo testimonianze storiche, artistiche e culturali – elementi che la contraddistinguono – ma anche grande interesse ed attenzione verso il territorio agreste che la circonda.

Mara de Rigo CSA Petrarca – foto a cura dei Soci.

Di seguito l’intervento del dott. Roberto Magagna

Domenica 26 giugno, su invito della Signora Natalina Invernizzi Campi, presidente del DAM, ho
ritenuto opportuno portare la mia testimonianza in memoria di Franco Zamboni, per i trascorsi condivisi
per oltre un ventennio,
Franco Zamboni di Cascina Linterno è stato il secondo poeta, dopo Francesco Petrarca; non
scriveva poesie e nonostante la sua scorza coriacea ed il temperamento impulsivo, forniva una opera
diversa ed esclusiva per chi ama il paesaggio agrario: era il frutto del suo lavoro e della dedizione alla
sua marcita; che, quando i campi circostanti erano abbondantemente innevati, si apriva agli occhi
meravigliati dell’osservatore come un autentico smeraldo vegetale. Anche questa è poesia!
Ai tempi ero funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano, l’organizzazione agricola di
appartenenza di Franco ed occupandomi di ambiente, territorio e Parco Agricolo Sud Milano venni
coinvolto dalle apprensioni che affliggevano Franco all’ idea di lasciare Cascina Linterno al termine
dell’affittanza agraria, non essendo più possibile invocare un ulteriore rinnovo; ciò anche per i rapporti
difficili e stridenti con la proprietà (gruppo Cabassi).
Su invito di Franco venni per la prima la volta in Cascina Linterno per un convegno; fui accolto
da un altro poeta dialettale molto amato dagli agricoltori del luogo per le sue poesie ispirate al mondo
agricolo: Alberto Bega, che al termine del convegno mi omaggiò della sua poesia preferita: Esortazion.
Fu un convegno, molto partecipato specie sotto il profilo istituzionale, era diretto ad individuare,
sensibilizzare e promuovere ogni iniziativa possibile per salvaguardare cascina Linterno, la casa di
Franco, da una non remota trasformazione urbanistica dell’area circostante e soprattutto l’estinzione di
questo gioiello architettonico del trecento.
Per fortuna o per lungimirante scelta dell’amministrazione comunale, 1994, venne scongiurata
l’insensata trasformazione urbanistica di Cascina Linterno, che portò successivamente all’istituzione del
Parco delle Cave.
Da quel momento si susseguirono incontri e convegni, ricordo quello del 14 aprile 2002 su: “La
riabilitazione equestre alla cascina Linterno”: promosso nel determinato intento di dare alla
cascina una funzione poliedrica in cui l’agricoltura, con l’irrinunciabile presenza di Franco, era il perno su
cui promuovere e far ruotare tutte le altre opportunità sociali, ricreative, culturali ecc.
La questione, il 3 luglio 2002, fu portata anche all’attenzione dell’’assessore comunale Luigi
Verga con una lettera del presidente dell’Unione Agricoltori, di cui, avendone dato lettura, ne trascrivo il
testo integrale:
“Caro Assessore,
come ben sai, dalla sistemazione in tempi stretti di Cascina Linterno, inquadrata nel progetto di
insediamento di alcune attività della Fondazione “Don Gnocchi”, dipendono le possibilità per la nostra
associata Az. Agricola Zamboni Franco, già insediata nella struttura, di poter fare affidamento ancora su
una sua disponibilità futura sotto ogni profilo.
Pertanto, in considerazione delle motivate preoccupazioni e delle fiduciose aspettative del nostro
associato, Ti sarei infinitamente grato volesti rifermi sullo stato di attuazione del progetto in argomento
e sugli sviluppi della questione segnalata. … omississ..”
Parimenti con una successiva nota del 17 ottobre 2003, indirizzata al Signor Bianchi Giovanni
(già Presidente Associazione Amici Casciana Linterno) veniva condivisa l’azione dell’associazione per
“riaprire Cascina Linterno” per riportare Franco nella Sua casa.
Purtroppo, le cose non andarono secondo i desiderata e le speranze di Franco; che, nella
angustiosa e tribolata vicenda, ha calcato le vesti di un don Chisciotte dei tempi moderni in lotta coi
mulini a vento della burocrazia e dell’arrogante inedia politica del tempo.
Ciao Franco, sei sempre con noi, il tuo modo di difendere l’agricoltura è un monito per la Milano
da bere di allora e delle sfilate di oggi; ma soprattutto per chi vuole e crede nel futuro dell’agricoltura
milanese.
Milano 26 giugno 2022

Magagna Roberto

Conferenza in ricordo di Franco Zamboni, agricoltore storico di Linterno e del Parco delle Cave

CSA Petrarca Onlus ricorda il compianto socio Franco Zamboni, uno dei principali pionieri del Parco delle Cave, che ne ha disegnato con il suo sudore il prezioso territorio medievale legato a Petrarca e lo ha tramandato a noi.

Franco Zamboni è stato fautore ad oltranza dell’agricoltura biologica, che sfrutta la naturale fertilità del suolo, senza l’uso di fertilizzanti chimici che se apparentemente migliorano la produzione, a tempo debito danneggiano l’ambiente. Nelle aree adiacenti alla Cascina (divenuta poi Monumento nazionale vincolato) si sentiva invece l’odore forte del concime organico che riporta a sensazioni di tempi antichi.

Difficile descrivere questo grande uomo ingiustamente dimenticato, non un contadino qualsiasi ma ‘l’Agricoltore storico del Parco delle Cave’ colui che fu il primo vero salvatore di Cascina Linterno dal degrado, dagli incendi e dalle speculazioni.

Domenica 26 giugno 2022 alle ore 15.30

CASCINA LINTERNO DEL PETRARCA
via f.lli Zoia 194 – Milano (ATM 49, 67, 78)

Saluto e presentazione
Massimo de Rigo, Presidente CSA Petrarca

Agricoltura in città
Natalina Campi, Presidente Consorzio Distretto Agricolo Milanese

Agricoltura e Ambiente
Paolo Campi, Gestore Cascina Caldera

Interverranno rappresentanti del DAM Consorzio Distretto Agricolo Milanese

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti

(Misure anti-Covid) ATM 49, 67, 78 Info:  339 4448574 . info@csapetrarca.it . http://csapetrarca.it/

Il futuro è tra noi. A Casa Petrarca un Master universitario di primo livello del Politecnico di Milano

Casa Petrarca ha avuto l’onore di ospitare due giornate del Master in Design the Digital Strategy, un Master universitario di primo livello del Politecnico di Milano, che nasce con l’obiettivo di  formare professionisti in grado di progettare, coordinare e monitorare strategie di business, marketing e comunicazione digitali.

Gli studenti, guidati da splendide persone: Giulia Sormani, direttrice tecnica del Master; Marco Ronchi, co-founder e Silvia Barozzi, coordinatrice didattica, hanno avuto l’opportunità di raccontarsi e di raccontare molto, con un approccio progettuale innovativo, che permette la formazione di un pensiero critico e di un metodo personale: vero differenziale competitivo di un prodotto di formazione contemporaneo.

La dimora petrarchesca di Linterno, l’antica Infernum, l’unica originale tra le cinque attribuite al Poeta e umanista, è un luogo melodico e ricco di variazioni, dove ci si avvicina ad un ascolto profondo ed interiore, sentendo la gioia di lasciare fluire il passato e accogliere il futuro con nuova luce.

Il futuro è stato tra noi e ha nobilitato Casa Petrarca.
A’ bon droit, a buon diritto.