Il racconto dell’evento “La peste nera”

Sabato 21 gennaio 2023, nell’ambito della rassegna “La parola all’autore”, presso Casa Petrarca di Linterno è stato presentato il saggio storico di Alberto Luongo “La Peste nera. Contagio, crisi e nuovi equilibri nell’Italia del Trecento.”

Massimo de Rigo, Presidente CSA Petrarca, saluta i presenti affermando che il tema affrontato è congeniale alla dimora petrarchesca per due motivi:

– Il 24enne primogenito del Poeta, Giovanni, morì di peste a Milano.

– La calce fatta apporre sui muri affrescati di Casa Petrarca, con la sue proprietà disinfettanti, ha protetto le persone dalla pandemia e gli stessi affreschi che sono stati riscoperti recentemente su azione del CSA Petrarca, unica ad opporsi alla strategia distruttiva della memoria del Poeta nella dimora milanese prediletta.

Introduce Maurizio Cali’, Presidente dell’Associazione Italia Medievale che ha come obiettivo la promozione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano.

Il primo intervento di Maddalena Moglia, ricercatore di storia medievale, precisa che nel 1347 la peste cambia la società italiana: dall’economia all’agricoltura. Molte le reazioni all’epidemia: società al collasso, persone lasciate morire sole, città abbandonate. Da fonti notarili emergono i molti testamenti a favore di familiari o vicini di casa. Altre fonti testimoniamo la chiusura di luoghi di affollamento e iniziative di aiuto alle persone. Torna la devozione per alcuni santi, come san Rocco, invocati in precedenti epidemie.

Il secondo intervento di Paolo Grillo, ordinario di storia medievale, fa un’inquietante assonanza: l’origine asiatica della malattia che si diffonde dai viaggiatori e commercianti. Il frumento e grano provengono dal Mar Nero e, con essi, i roditori. Milano tiene lontana la peste perché ha il proprio grano, chiude le Porte e impone ogni mezzo igienico con un’ottima capacità di resilienza. Che effetti ha avuto la peste oltre al disastro, l’autunno del medioevo? La società, purgata, può ripartire per una nuova crescita. I superstiti stanno meglio perché ereditano dai morti ma anni dopo, la peste ritorna e chi aveva ereditato lascia, a sua volta, in eredità.

L’ultimo intervento dell’autore, Alberto Luongo, docente a contratto, fa una breve sintesi del saggio: la peste del 1347 è un evento inedito, dopo la cosiddetta peste di Giustiniano che, tra VI e VIII secolo, uccise circa 50 milioni di persone. Molto più mortale, “mortalitas magna”. Dio punisce per i comportamenti: “fatalitas”, proprio perché viene da Dio. Petrarca descrive la peste nelle “Lettere Familiares” che gli toglie amici e Laura (1348), gli sconvolge l’animo e scrive versi colmi di dolore.

Petrarca scrive un’opera di quattro libri in latino fatta interamente di invettive contro i medici, un’invettiva contro la cosiddetta superiorità della medicina sulle altre scienze. Molti medici sacrificano la propria vita osservando e descrivendo il male (Gentile da Foligno). Vi è una crescita delle facoltà di medicina e nasce il medico condotto, retribuito dai comuni.

L’incontro con i docenti universitari, di alta valenza culturale, è stato seguito da un pubblico numeroso, attento e interessato a questo argomento tanto vicino alla recente tragica pandemia.

Una degna e pittoresca conclusione è giunta dallo splendido tramonto, immortalato da Anna Maria, che ha infuocato Casa Petrarca, anch’essa testimone della pestilenza.

Relazione di Giuseppina Mazzotti e Massimo de Rigo.

Foto dei soci.

Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano

È un viaggio a ritroso nel Tempo sulla via dei Pellegrinaggi nell’attuale  Municipio 7 (in parte coincidente all’antica Porta Vercellina) nel suo splendore del XII secolo quando Milano si dà una struttura amministrativa policentrica (oggi diremmo federale) divisa in sei ‘Sestrieri’ o ‘Porte’.

Furono gli Ordini monastico-militari a dare nei secoli XII e XIII, la concreta possibilità a moltitudini di pellegrini e Crociati di raggiungere la Terrasanta con relativa rapidità, con un imponente complesso di hospitalia, ospizi e ricoveri.

I Templari non furono gli unici: anche i Cavalieri Ospitalieri o Giovanniti nella penisola, e quelli Teutonici nei Paesi di lingua tedesca, furono di grande sostegno al pellegrinaggio, ma i “cavalieri del Tempio”, cancellati dalla storia, hanno la prerogativa di essere l’incarnazione degli ideali cavallereschi più puri delle Crociate.

Ai Monaci del Tempio si deve (assieme ai loro cugini Cistercensi) l’impulso dato al progresso del territorio dove operarono con le nuove tecnologie (i mulini ad acqua, un’energia prodigiosa per quei tempi, che consentiva di creare grandi quantità di manufatti con modesta mano d’opera; il perfezionamento dei fontanili che utilizzavano l’acqua sorgiva di falda estendendo l’irrigazione e quindi le colture; la realizzazione delle marcite che consentivano di avere foraggio fresco anche d’inverno e quindi un grande sviluppo lattiero-caseario che fece delle cascine vere e proprie aziende alimentari).

Nell’immaginario collettivo, i Templari sono rimasti un mito per il destino tragico e imprevisto contro il quale non seppero o non vollero reagire, dopo due secoli di difesa ad oltranza della Terrasanta.

Attraverso l’ubicazione degli hospitalia, di antiche chiese e monasteri, è possibile ricostruire il tracciato delle vie di pellegrinaggio sul territorio attorno all’antica “Via ad Novarium”, l’odierna via Novara e quindi anche Figino, l’antica Feglinum.

Presentazione del libro “LE PORTE di MILANO” a Casa Petrarca

Domenica 27 febbraio 2022 alle ore 15,30 CSA Petrarca Onlus in collaborazione con l’Associazione Italia Medievale sono lieti di invitarvi alla presentazione del saggio “Le Porte di Milano” (Fabbrica dei Segni Editore, 2021) di Flavio Livio Marchetto con la partecipazone dell’autore e dell’Ing. Roberto Fanello vessillologo.

Ingresso gratuito con obbligo di Green Pass e prenotazione obbligatoria inviando una mail a: info@csapetrarca.it.

Il racconto è preciso, attento alle fonti e rispettoso dei particolari e fornisce un quadro completo del percorso delle mura nelle diverse epoche storiche, romana, medievale e moderna, riportando tutti i cambiamenti e le loro giustificazioni. Il libro è pensato perché chi legge possa ritrovare luoghi e testimonianze storiche, organizzate in una guida per ripercorrere le tracce delle mura nelle diverse epoche storiche e riconoscerne le ispirazioni architettoniche e strategiche.

Si evidenzia, in questo contesto, che lo stemma del Municipio 7 (uno scudo su sfondo rosso e bianco, su cui si inserisce un capitello, il capitello di Casa Petrarca), realizzato nel 2002 in occasione del nuovo decentramento del Comune di Milano, vuole sintetizzare la storia di questa zona, in parte coincidente all’antica Porta Vercellina, nel suo splendore del XII secolo. https://csapetrarca.it/il-capitello-di-cascina-linterno-stemma-del-municipio-7/

Incontro con l’autore Flavio Livio Marchetto e la partecipazione di Roberto Fanello, vessillologo. Dopo il saluto di Massimo de Rigo Presidente del CSA Petrarca, introduzione di Maurizio Cali’ Presidente di Italia Medievale.

Le Porte di Milano a Casa Petrarca

Francesco Petrarca “protettore” di Bookcity 2021 a Casa Petrarca

Bookcity è uno di quegli eventi a livello cittadino che onora la città di Milano e il CSA Petrarca Onlus non poteva mancare di dare il suo contributo. Sabato 20 novembre ha presentato il suo volume dal titolo: “Infernum & Linternum. A Milano rivive Casa Petrarca“, un saggio che raccoglie dodici diversi contributi, che illustrano l’opera e la vita di questo grande poeta e il territorio in cui visse, con particolare riguardo verso la Cascina Linterno, ovvero Casa Petrarca.

Nella suggestiva sala che precede la vera e propria abitazione agreste del poeta, si è tenuto l’incontro. Gli ospiti, numerosi come sempre, erano accolti da gentili dame e un armigero in costumi medioevali che contribuivano a creare un’adeguata atmosfera; dopo i saluti di rito, il primo intervento è stato del professor Nerio de Carlo, illustre germanista, che dalla sua lunga e collaudata esperienza ci ha fatto conoscere l’etimologia di ‘Infernum’, nome originario del luogo petrarchesco, da iscriversi all’alto germanico “in fernen land”, cioè luogo distante, fuori mano (in questo caso si allude alla città di Milano).

Segue l’intervento di Massimo de Rigo, presidente del CSA Petrarca, il quale illustra, con calore e passione, la travagliata storia di questo luogo, ricostruendone gli eventi con meticolosità, sino ad arrivare alla concessione del vincolo monumentale da parte del Ministero ai Beni Culturali ed Ambientali, sottolineando come la cascina, apparentemente irrilevante come valore artistico, racchiuda invece importanti affreschi raffiguranti le imprese viscontee. Il presidente del CSA, non ha mancato di rilevare come Linterno abbia attraversato più volte il rischio di essere abbattuta e che la salvezza della struttura è dovuta solo all’impegno dei volontari che si sono sempre tenacemente opposti allo sciagurato progetto. L’abitazione del Petrarca ha ancora dei nemici, cosa inspiegabile, che ne minacciano la sopravvivenza, un luogo protetto dallo Stato, dotato di un adeguato fondo per i restauri (purtroppo solo parzialmente eseguiti), unica residenza originale del poeta, trova ancora chi ha progetti alternativi, ci auguriamo non speculativi, circa la destinazione dell’edificio, attentando al cuore della cultura e della storia del nostro bel Paese. Milano dovrebbe andare orgogliosa di Linterno, invece traccheggia, guardandosi intorno smarrita, timorosa di chissà cosa, come se la cultura fosse una cosa pericolosa e rivoluzionaria.

E’ seguito l’intervento di Roberto Gariboldi che ha illustrato aspetti dell'”uomo” Petrarca, utilizzando brani tratti dalle sue lettere. L’intervento ha illustrato la sua passione per la natura, la sua costante fedeltà agli amici, il suo amore per la cultura che lo ha impegnato per tutta la vita, la sua sensbilità verso la famiglia, ricordando lo strazio per la morte del figlio Giovanni e del nipotino Francesco, il suo interesse per i codici antichi che ricerava con grande passione e il suo amore sviscerato per i libri, Petrarca possedeva la più grande biblioteca della sua epoca detenuta da un privato, perciò senza contare le biblioteche monastiche e principesche. Proprio partendo da questa sua passione il CSA Petrarca Onlus intende proporre all’organizzazione di Bookcity di nominare Francesco Petrarca nume tutelare della manifestazione, non ci potrebbe essere personaggio più indicato per dare ulteriore lustro a questa iniziativa.

L’ultimo intervento è stato di Marco Righini che ha raccontato la zona attorno alla cascina dal punto di vista naturalistico, fonendo notizie molto interessanti sulla formazione del paesaggio e sull’istituzione del Parco delle Cave. Non ha mancato anche di suggerire alcuni itinerari, facili da percorrere, ma che hanno il pregio di immergere il curioso in una atmosfera ancora medioevale, dove si potrebbe ancora incontrare il poeta che passeggia e ammira la natura che lo circonda. Righini ha sottolineato anche la nascita de “la Via del Petrarca“, iniziativa promossa dal CSA, con un gemellaggio tra le residenze del poeta, pensata con l’intento di valorizzare i diversi luoghi petrarcheschi in Italia e Francia.

Tra un intervento e l’altro, Paola Pietrogrande ci ha deliziato con musiche medievali suonate al flauto traverso e la regista e attrice Silvia Mercoli ha letto, con passione e pathos, alcuni passi del poeta. 

In rappresentanza del Municipio 7 sono intervenuti il Vicepresidente Manuel Sciurba e la consigliera Lucrezia Ferrero. A loro vanno i nostri ringraziamenti.

Roberto Gariboldi – Coordinatore culturale del CSA Petrarca

BookCity 2021 a Casa Petrarca: presentazione del Saggio “Infernum&Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca”

Bookcity è una iniziativa brillante, che fa onore alla città di Milano, e il CSA Petrarca Onlus è orgoglioso di partecipare a questa iniziativa culturale, mettendo a disposizione di tutta la cittadinanza Casa Petrarca presso la Cascina Linterno (Via Fratelli Zoia, 194).

Sabato 20 novembre alle 15,30, il CSA presenterà il volume: “Infernum & Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca”, volume miscellaneo con dodici contributi che spaziano e toccano numerosi aspetti della vita e della produzione letteraria di questo grande umanista. La pubblicazione tocca molti aspetti della vita e produzione artistica di Francesco Petrarca, mettendo in rilievo il suo amore per la natura, per l’amicizia, la poesia, i libri e tutto ciò che è bello.

I tre relatori: Massimo de Rigo, Roberto Gariboldi e Marco Righini, nei loro interventi illustreranno alcuni aspetti di questa pubblicazione, accompagnato dalle musiche di Paola Pietrogrande e dalla recitazione di Laura Viganò.

Milano ha avuto l’onore di ospitare Francesco Petrarca per ben otto anni, qui ha passato gli anni della sua maturità. A Milano ha avuto occasione di lavorare serenamente, impegnato con discrezione dai Visconti, che lo hanno coinvolto per ambasceria e compiti di rappresentanza ad alto livello.

Delle due residenze milanesi presso le basiliche di sant’Ambrogio e sant’Eustorgio non rimane nulla, fortunosamente rimane la sua residenza di campagna, dove il Poeta trascorreva i suoi momenti di riposo e di ozio creativo. Questo luogo è noto come Cascina Linterno, ma noi del CSA, lo chiamiamo Casa Petrarca, così come sarebbe giusto denominarlo.

Linterno, anticamente chiamata Infernum, è una costruzione documentata sin dall’XI secolo. È nota anche la successiva dipendenza dall’hospitale di san Giacomo al Ristocano. La presenza di Francesco Petrarca alla Linterno è ampiamente documentata a partire dal Poeta stesso che ne parla nella sua lettera al Moggio (Var. 46) “Modio meo exoptatissimo. F.- Documento autografo di Petrarca: “Lettera al Moggio (Modius de Modiis) – Papie, XX iunii ad vesperum, raptim” con un preciso riferimento ad “Infernum /Linterno”: “aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo” (se sarà possibile, trascorrerò alcuni giorni tranquilli in campagna, di cui ti allego l’etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Infernum). Dal codice autografo di Francesco Petrarca “PLUT.LIII,35”, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze. La presenza di Francesco in questo luogo è ulteriormente confermata da uno dei maggiori umanisti lombardi: Candido Decembrio, il quale nella sua biografia del poeta convalida Infernum-Linterno come residenza petrarchesca. Candido Decembrio, segretario visconteo, scrive questa sua biografia circa un secolo dopo la morte di Petrarca, basandosi anche su documenti dell’archivio visconteo di Pavia e dei ricordi di suo padre Uberto, anche lui noto umanista, segretario visconteo e amico del medico Giovanni Dondi dell’Orologio, amico e corrispondente di Petrarca. Per devozione verso Francesco Petrarca, Candido Decembrio tentò persino, senza successo, di acquistare Linterno per poter vivere nel luogo dove era vissuto uno dei suoi numi tutelari.

Lo spazio che il Municipio 7 ha affidato al CSA Petrarca è un vero gioiello di storia e arte, sapere che qui uno dei padri della nostra lingua ha studiato e lavorato dovrebbe bastare a rendere questo luogo meta di pellegrinaggio culturale, così come accade ad Arquà Petrarca e a Vaucluse in Provenza. Linterno è l’unica residenza milanese del poeta che si è conservata, al suo interno sono conservati preziosi affreschi medioevali raffiguranti simboli araldici viscontei.

La colombina, che secondo la tradizione (confermata da una lettera di Candido Decembrio) fu proprio inventata da Petrarca, è uno di questi simboli, è un motivo ricorrente su un’intera parete, a nobilitare questa abitazione che uno storico dell’arte ha definito “residenza di pregio”.

Bookcity sarà quindi una occasione preziosa per ammirare questo luogo evocativo, ancora immerso nella affascinante natura lombarda, qui miracolosamente ancora quasi intatta. Per Milano, che sino ad ora ha guardato con una certa disattenzione a questa grande figura, uno dei padri della nostra lingua, è un’occasione per riscattarsi e dare il giusto rilievo a questo grande personaggio che tanto ha dato alla cultura mondiale e che tutto il mondo ci invidia, inserendo questa piccola, ma preziosa perla, tra i monumenti significativi della nostra amata metropoli.

Roberto Gariboldi – Coordinatore culturale del CSA Petrarca Onlus

BookCity 2021: La “Terra dei Draghi” al Castello Sforzesco

Il CSA Petrarca con il patrocinio del Municipio 7, in occasione di BookCity 2021, è lieto di invitarvi alla presentazione del volume (trilogia) edito da Isomedia “La terra dei draghi” domenica 21 novembre 2021 alle ore 19:00 presso l’Auditorium della Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco.

L’evento avrà due fasi:
•    informativa sulle iniziative di Casa Petrarca a Milano nonché sul significato che ebbe la presenza del poeta in città;
•    presentazione della trilogia “La terra dei draghi”, costituita da tre volumi tutti editi da Isomedia, a cura dell’autore Giancarlo Mele in forma teatralizzata: il drago ha espresso a lungo una valenza creativa e benefica simboleggiando la prova ultima da superare per chi volesse giungere alla Virtù ed al Sapere supremi. Per la città di Milano ha rappresentato anche fonte e giustificazione di Potere e Forza, significato che mantiene tuttora nei vari simboli ed emblemi cittadini in cui ne compare l’effige. Nel Medioevo al “Biscione visconteo” si affianca un altro “drago” anticipatore dell’Umanesimo: Francesco Petrarca. “La terra dei draghi” parla quindi di Milano e del suo indotto, narrati a partire dalle origini del mito del Biscione.

https://www.italiamedievale.org/portale/la-terra-dei-draghi-al-castello-sforzesco/

Bookcity 2021 a Casa Petrarca – sabato 20 novembre 2021

Presentazione del saggio “Infernum&Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca”. In questo ambito il CSA Petrarca presenta l’ultima fatica libraria: si tratta di un saggio edito lo scorso anno, che presentiamo solo ora a causa dell’emergenza sanitaria. Questo lavoro raccoglie una serie di. contributi dedicati a Francesco Petrarca, con particolare riguardo al suo soggiorno milanese e alla sua residenza estiva di Infernum/ Linterno.
Sabato 20 novembre 2021, Casa Petrarca di Linterno

NOVITA’ – Saggio “Infernum&Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca”

Saggio “Infernum&Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca” che aggiorna con una nuova grafica e nuovi contributi la precedente pubblicazione del 2012, alla luce delle recenti scoperte archeologiche nel nucleo storico di Linterno, dimora agreste milanese di Francesco Petrarca, dichiarata Monumento nazionale (DM 9.3.99) su iniziativa del compianto Philippe Daverio. Predominante la componente storico-scientifica; sono descritti il contesto ambientale del Parco delle Cave (Parco Petrarca) e l’evoluzione del monumento nei secoli. Nuova documentazione e nel finale alcuni significativi passi del Poeta.

Scarica la pubblicazione.

Presentazione del libro “A’ BON DROIT a Casa Petrarca

Sabato 8 febbraio, lo Spazio Casa Petrarca ha accolto un’ospite di eccezione: Luciana Benotto, autrice di questo affascinante romanzo storico. In un contesto chiaramente riconducibile alle vicende della casata dei Visconti – Francesco Petrarca fu chiamato alla corte di Giovanni, arcivescovo e signore di Milano, nel 1353 e qui rimase per otto anni – al termine di una introduzione del Presidente del CSA Petrarca Onlus, Massimo de Rigo, la scrittrice ha coinvolto un pubblico particolarmente interessato, narrando le vicende del figlio di Galeazzo II, Gian Galeazzo, che per cinque anni a decorrere dal 1380 si vide contrastare la gestione del governo dello stato visconteo, dalle interferenze del perfido zio Bernabo’. Riuscito finalmente a spodestarlo, Gian Galeazzo divenne nel 1385 Il primo Duca di Milano.
Al termine della presentazione del suo libro, chiestole da Massimo de Rigo un parere sull’ambientazione storica di Casa Petrarca in questo contesto, l’autrice rispondeva che ... sì, entrando nella stanzetta del Poeta era stato istintivo per lei immaginarlo seduto al suo scrittoio, intento a comporre i suoi bellissimi versi, con un pensiero sempre rivolto al suo ideale di donna, la dolce Laura …
Atmosfera intrisa di cultura e storia, anche in occasione di questo evento, a Casa Petrarca.

Mara de Rigo – foto di Renato Bosoni