Corteo storico dedicato a Petrarca: il racconto, le foto e la rassegna stampa

Sabato 14 Maggio Casa Petrarca di Linterno ha ospitato per la prima volta, con grande emozione, il “Corteo Medievale”, accogliendo il primo dei due cortei organizzati. Uno scenario in perfetto clima dell’epoca, allestito nel nostro ambito grazie soprattutto ad una scrupolosa preparazione da parte di Maria e Massimo, ed allietato dalla presenza scenica di numerosi figuranti, tra cui un maestoso Cavaliere Templare, ha esaltato l’atmosfera della dimora milanese di Francesco Petrarca, rendendola ancora più magica e coinvolgente. Dopo la partenza da Casa Petrarca, il ricongiungimento in una piazza milanese con il secondo corteo organizzato ha dato il via alla parte più spettacolare dell’evento. La grazia di damigelle esibitesi in eleganti danze medievali; le acrobazie dei saltimbanchi; i volteggi degli sbandieratori e la musica ritmica dei tamburini, hanno letteralmente entusiasmato il pubblico che gremiva la piazza. Il corteo definitivo si è poi incamminato verso l’itinerario prestabilito.

Nella pagina Facebook del CSA Petrarca tutte le foto dell’evento.

Una bellissima pagina culturale (anticipata da un articolo di Milanonews24 ) che richiama uno dei periodi storici più importanti della nostra città – la Milano viscontea – e che ha coinvolto la nostra Associazione con la stessa passione che riusciamo sempre a comunicare, quando il protagonista indiscusso di questi eventi è Lui, il sommo Poeta.

A coronamento della grande importanza dell’evento e della visibilità che ha conquistato, segnaliamo anche il bellissimo articolo “Cascina Linterno, il corteo medievale dei ragazzi del Manara fa rivivere di tempi del Petrarca” di Paolo Bobaudi pubblicato sul Corriere della sera che riportiamo anche di seguito.

Petrarca dà il braccio all’amata Laura, il cavaliere sfida a duello la Morte, i templari sfilano accanto alle streghe: atmosfere medievali a Milano, sabato 14 maggio, con il tradizionale corteo della scuola «Luciano Manara», che ha attraversato il borgo di Quarto Cagnino partendo da Cascina Linterno, antica residenza milanese del poeta. Studenti, professori e i volontari di Casa Petrarca hanno contribuito a realizzare uno spettacolo in costume molto coinvolgente. Tra i figuranti hanno sfilato i tamburini, i musici, gli sbandieratori, i fratres templari della grangia «Infernum», le streghe, i nobili, le nobildonne, fino al Petrarca, Laura e Giovanni Visconti, arcivescovo e mecenate del poeta. Era presente persino la «Signora Morte», a ricordare l’iconografia medievale e l’atmosfera del film «Il settimo sigillo».

abiti sono stati realizzati da genitori e insegnanti della Sartoria del Corteo Storico, con l’integrazione di costumi teatrali in prestito dalla Scala. Dopo tanti anni di cortei (questa è stata la 24esima edizione) l’Istituto Manara ha accumulato un guardaroba di oltre 400 costumi storici, tra abiti femminili e maschili, di cui una buona parte di alta sartoria. I primi abiti vennero prodotti sotto la supervisione di una guida professionale, la nonna Berta Siliprandi. Quest’anno un gruppo di nonne hanno raccolto l’eredità e l’impegno di nonna Berta lavorando per rifinire tutti gli abiti, ed è stato creato un catalogo digitale di tutti gli abiti, con i loro accessori.

La festa si è svolta partendo da «Casa Petrarca», ovvero Cascina Linterno, rievocando il soggiorno di Francesco Petrarca alla corte Viscontea: proprio qui il poeta aretino aveva la sua residenza di campagna. Era il 1996 quando, per la prima volta, l’istituto Manara scelse di aderire al progetto pilota europeo «La scuola adotta un monumento» coordinato dalla Fondation Pégase e dal Comune di Milano. La scelta cadde su Cascina Linterno, in via F.lli Zoia 194, dimora del Petrarca dal 1353 al 1361. Erano due anni che gli studenti del Manara aspettavano il corteo: una tradizione che si rinnova tutti gli anni dal 1997, «saltata» solo per la pandemia. Quest’anno hanno sfilato in 250 tra studenti, professori e volontari di «Casa Petrarca».

La dirigente Donatina De Caprio sottolinea l’importanza dell’iniziativa: «È proprio attraverso la conoscenza e la valorizzazione del territorio nel quale vivono e studiano che i ragazzi scoprono la loro identità e sviluppano un senso di appartenenza». «Casa Petrarca è monumento nazionale – spiega il presidente di Csa Petrarca Onlus, Massimo de Rigo -. Abbiamo un affresco conservato con la simbologia petrarchesca. Sappiamo con certezza che tra queste mura e nel parco qui vicino, anch’esso conservato fino a oggi, il Petrarca ha vissuto, lavorato e passeggiato. È un miracolo che tutta questa naturalità dei luoghi sia giunta intatta sino a noi».

Il Corteo Medievale, inserito in una più articolata giornata di festeggiamenti a tema, è diventato ormai una tradizione nel quartiere, e lo testimoniano i diversi riconoscimenti da parte della stampa cittadina, delle istituzioni come il Consiglio di Zona 7 e in generale delle realtà culturali e civili. La dirigente ci tiene a ringraziare l’assessore alla scuola Erica Soana, il consigliere Davide Varrà, le associazioni «Generazione Manara» e «Csa Petrarca», le nonne, i docenti e i ragazzi tutti per la fattiva collaborazione. E grazie anche a tutto il quartiere, con la sua magia, un prezioso «Landmark» da riscoprire.

Linterno, cascina luogo della memoria ad ovest di Milano

Articolo pubblicato su Milanodavedere: https://www.milanodavedere.it/palazzi/cascina-linterno/

Linterno, non solo una cascina. Ci troviamo in via Fratelli Zoia davanti a uno dei luoghi più antichi e meglio conservati della parte esterna dei bastioni di Milano. Queste mura raccontano nove secoli di storia.

Le prime tracce della sua esistenza provengono da una pergamena della Canonica di Sant’ Ambrogio, la ‘Carta Investiture’ del 1154 dove, in un atto notarile, viene citata come ‘Infernum’, nome che la identificherà sino alla fine del ‘500.

Il nome ‘Infernum’ deriva presumibilmente dall’idioma alto germanico dei Longobardi ‘In fernem Land’ (In paese lontano). Ai suoi albori, ‘Infernum/Linterno’ fu una grangia, azienda agricola e ostello di pellegrini diretti in Terrasanta, gestita da una comunità monastica associata verosimilmente alla Commenda di Santa Maria del Tempio. Da una fonte testimoniale del 1207, è presumibile fossero gli stessi fratres dell’hospitale ‘Sancti Jacobi Zebedei ad Ristocchanum’ (San Giacomo al Ristocano) da cui dipendeva e che viene citato in una bolla del 1148 di papa Eugenio III.

Una lettera autografa e incunaboli attestano che la cascina sia stata la dimora agreste di Francesco Petrarca tra il 1353 e il 1361. Il poeta fu invitato a Milano da Giovanni Visconti, Signore ed Arcivescovo della città. Nel 1353 venne ospitato presso la Basilica di Sant’Ambrogio ma il Petrarca sentiva il bisogno di pace, di solitudine e silenzio. Desiderava stabilirsi in un luogo tranquillo e immerso nella natura.

Dopo un breve soggiorno presso San Simpliciano si trasferisce alla ‘Villa Infernum’ ricca di fontanili e boschi. Nei due secoli successivi vengono eseguiti lavori di ampliamento con la costruzione delle stalle e dei porticati. Qui, a ‘Infernum/Linterno’, si fermavano coloro che transitavano dalla Strada Vercellese, l’attuale via Novara, diretti in Piemonte e Francia. All’Osteria del Petrarca sostavano per rifocillarsi e abbeverare i cavalli. C’era un gran movimento. Da quella strada passavano diversi convogli commerciali e militari.

Col passare del tempo vennero ad aggiungersi alcune costruzioni che trasformarono ‘Infernum/Linterno’ in un borgo agricolo. Il gruppo culturale del CSA Petrarca ha individuato all’Archivio Diocesano, l’atto del 1582 che attesta l’oratorio di ‘Infernum/Linterno’ in una visita pastorale; in precedenza aveva scoperto la scheda ecclesiastica del 1900 che certifica questo oratorio come luogo di antica devozione con un’indulgenza nella festa di Santa Maria Assunta ed ottava. Lo storico Giuseppe Fracassetti afferma che il Petrarca ottenne da Papa Innocenzo VI l’indulgenza per l’oratorio, la cui festa cade il 15 agosto. La sua canzone ‘Vergine bella, che di sol vestita’ è un inno a Maria, madre di Cristo, alla quale è dedicato l’oratorio.

Nel 1926 viene a stabilirsi nei dintorni della cascina don Giuseppe Gervasini, chiamato il ‘Pret de Ratanà’. Egli era considerato un prete-guaritore. Aveva una grande conoscenza delle erbe medicinali e con queste curava persone e animali.

Nel 2010 il complesso di Cascina Linterno è stato acquistato dal Comune di Milano, beneficiando di un progetto di recupero non finalizzato al restauro, finanziato da uno scomputo urbanistico e realizzato dal Politecnico di Milano. Al suo interno operano due associazioni: l’Associazione Amici Cascina Linterno (se volete contattarli, questo è il loro numero: 334 7381384) che dal 1994 si batte per la sua salvezza e il CSA Petrarca Onlus, concessionaria del nucleo storico, che ha salvato le memorie archeologiche della dimora petrarchesca, destinate alla distruzione e tuttora bisognose di restauro (telefono: 339 4448574).

CSA Petrarca Onlus nasce dal gruppo culturale fondatore delle iniziative per salvare e far rinascere (Vincolo monumentale, DM 9/3/99) Villa Linterno, che per molti anni coinvolsero cittadini, scuole e intellettuali. Quel nucleo fondatore sentì l’obbligo morale di costituirsi nel 2012 in un’associazione determinata a non disperdere la memoria petrarchesca e le fonti archeologiche del nucleo storico più fragile e prezioso: Casa Petrarca.

La grande novità da comunicare alla cittadinanza sono le imprese araldiche viscontee salvate dalla distruzione nell’unica dimora petrarchesca originale sopravvissuta a Milano. L’ambiente è permeato dell’Umanesimo del Poeta. Esemplare è la ‘Radia magna’ (in volgare Razza o Raza), il sole raggiante visibile sulla vetrata absidale del Duomo ed emblema dei Visconti. La ‘Razza’ e altre imprese viscontee: il ‘Sole nascente’, la ‘Colombina’, la corona viscontea, emergono nitide a Casa Petrarca con altre decorazioni medievali dipinte affrescate.

Oggi, grazie al progetto AgriCultura la struttura ha saputo porre l’accento sul suo valore storico, culturale, umano, ambientale, religioso ed agricolo. Dal 2016 l’area esterna viene utilizzata per iniziative pubbliche.

Da Milanodavedere.