Conferenza “Il mondo dei Celti”

Invito all’incontro culturale IL MONDO DEI CELTIAlberi Pietre Fonti, un cammino verso l’infinito
Sabato 25 febbraio 2023 ore 15.30
Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 MI 

Lucia Zèmiti “Aurum tolosano, il tesoro maledetto dei Celti”
Massimo de Rigo “I Celti alle radici del territorio”
Maria Maffucci “La Ruota dell’anno celtica”
Letture recitate a cura di Officine Teatrali
Intermezzo musicale a cura di Stefano Crippa

Gli antichi Celti, guerrieri e sognatori in armonia con la natura.

Nel V secolo a.C., dai passi alpini calò una fiumana di tribù provenienti dall’Europa centrale: erano i Celti. Le più importanti città e migliaia di località della val padana risalgono a quel tempo. Più che di un’invasione si deve parlare di una serie di migrazioni iniziata nel IX secolo a.C., con l’arrivo a ondate successive di gruppi provenienti da diverse aree dell’Europa centrale etnicamente omogenee anche se divise in innumerevoli tribù.

Così gli Insubri occuparono la zona tra Ticino, Adda e Po, stanziandosi anche nel territorio ad ovest della metropoli lombarda, posto sulla loro direttiva di marcia.

Agli Insubri è attribuita la fondazione di Milano (Medhelan) che fu il loro centro principale. Milano fu fondata come luogo sacro posto al centro simbolico del territorio, immagine del Centro del Mondo, punto di congiunzione tra Terra e Cielo, tra le aspettative dell’uomo ed il potere divino in grado di soddisfarle: “polo spirituale” da cui tutto parte e a cui tutto fa ritorno.

In questa dimensione tutto è vissuto come manifestazione divina, “espressione visibile dell’invisibile”. Nel mondo celtico la materia non è che un modo d’essere dello spirito: dei e uomini vivono a stretto contatto. In questo contesto il sacro è rappresentato dalla classe sacerdotale, rappresentata dal “druido” che si occupa di scienza, legge e politica. Lo stesso re celtico esercita il potere come una funzione sacra, con limiti precisi e l’assistenza del druido.

La cultura celtica è una delle fondamenta su cui è sorta l’Europa: in simbiosi con la natura, uomini, piante e animali vivevano in assoluta armonia.

Attorno a queste genti sorsero leggende come il tesoro di Tolosa, bottino maledetto.

Quando la tradizione celtica si mescolò al Cristianesimo, si conservarono alcune simbologie religiose: il vischio, come simbolo augurale di buon auspicio per il nuovo anno; le festività legate al cambio delle stagioni; la ricorrenza dei defunti che coincide con il capodanno celtico (31 ottobre) e si conclude con la festa di chiusura dell’anno agricolo (san Martino).

Nel Medioevo, le saghe cavalleresche sono la naturale prosecuzione dei loro ideali. La fantasia fiabesca dei Celti rivive sia nell’arte, con le decorazioni arabescate che hanno caratterizzato lo stile lombardo, sia nell’emozione della nostra gente per la magia che comunicano le nostre pianure nebbiose, le rogge che solcano la campagna, i luoghi che trasmettono mistero come le fitte boscaglie e le silenziose radure.

( https://www.comune.milano.it/web/municipio-7/-/il-mondo-dei-celti )

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it

Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie

Presentazione del saggio storico “La Peste Nera”

Contagio, crisi e nuovi equilibri nell’Italia del trecento

Il Medioevo racconta la sua pandemia.

Nell’autunno del 1347 l’Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d’ingresso in Europa di una pandemia dalle conseguenze devastanti: da sud a nord, nel giro di poche settimane, la peste decimò città e campagne come mai era avvenuto. Nonostante l’inadeguatezza delle conoscenze sanitarie, la società dell’epoca, dopo l’iniziale shock, seppe mettere in atto meccanismi di reazione in numerosi ambiti: le istituzioni adottarono specifici provvedimenti per limitare il contagio e i disagi dei sopravvissuti, mentre nei decenni successivi una diversa distribuzione delle ricchezze portò alla ribalta politica ed economica individui e gruppi sociali in precedenza esclusi.
La peste non causò il collasso di un mondo, ma generò nuovi equilibri che consentirono di convivere con il periodico ripresentarsi della malattia; una storia che, a distanza di secoli, non smette di riguardarci.
Lo spazio.
La presentazione del libro avviene nell’esclusivo spazio di Casa Petrarca che conserva le imprese viscontee legate al Poeta e a Gian Galeazzo. Fu la prima scrittura sulla peste di Petrarca che spinse Boccaccio a completare la sua interpretazione di come il 1348 divenne l’anno in cui il loro mondo cambiò.
 
Ingresso a offerta libera e prenotazione obbligatoria a: info@csapetrarca.it

Agricoltura storica a Casa Petrarca: incontro culturale organizzato da CSA Petrarca nel ricordo di Franco Zamboni

Domenica 26 Giugno si è svolto a Casa Petrarca di Linterno un importante evento, reso ancora più attuale dalla drammatica fase di emergenza climatica che stiamo attraversando.

Con la proiezione di un video dedicato al nostro compianto Socio, e la successiva presentazione da parte di Massimo de Rigo (presidente del CSA Petrarca Onlus), si è aperta questa toccante commemorazione dedicata a Franco Zamboni, venuto a mancare quattro anni fa: infaticabile agricoltore, strenuo difensore della tutela di Cascina Linterno e sostenitore sin dall’inizio delle battaglie per la salvaguardia sua e della dimora petrarchesca, presente nel sito. Fautore ad oltranza  dell’agricoltura biologica, è stato uno dei principali pionieri del Parco delle Cave, tramandando a tutti noi, in modo determinante, il prezioso territorio medievale: in questo contesto, ricorda de Rigo: “se possiamo ripercorrere i “delitiosi passeggi” tanto cari a Francesco Petrarca, lo dobbiamo proprio a questo agricoltore dal carattere, all’apparenza, un pò burbero, ma anche dolce”.

Segue l’intervento di Natalina Campi (presidente DAM Consorzio Distretto Agricolo Milanese).  “… Franco Zamboni è sempre con noi: anche oggi, entrando dal cancello di Cascina Linterno, si è avvertita la sua presenza. Amava l’agricoltura e non mancava mai nei dibattiti in cui si parlava dei problemi ad essa connessi.  Parco delle Cave, marcite, acqua: tre parole che, fino alla fine, Franco ha voluto ricordare …”.

Interviene poi Paolo Campi (gestore di Cascina Caldera). “… Franco mi ha voluto come socio, per continuare il suo lavoro. È stato come un padre, oltre che un grande maestro. Il suo ricordo ci dà la forza per portare avanti il compito che ci ha lasciato …”.

Norma Iannacone (Consigliera del Municipio 7), ricorda non solo le capacità di Franco, ma anche la sua simpatia ed il suo senso dell’accoglienza, quando in Cascina organizzava con la moglie gustosi spuntini all’insegna della genuinità.

Molto apprezzato anche l’intervento di Roberto Magagna (già funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano). Parla della presenza in Cascina Linterno di un secondo poeta, oltre a Francesco Petrarca: il poeta agricolo Franco Zamboni, citando un suo delicato pensiero: “quando i campi sono innevati, le marcite sono i loro smeraldi …”.  Ricorda anche Alberto Bega (poeta e musicista milanese, già presidente dell’Associazione Amici Cascina Linterno), con una sua quanto mai attuale, fosca previsione “con la siccità, tutto crolla …”.

Un tributo a Zamboni arriva anche da Gianni Bianchi (presidente Associazione Amici Cascina Linterno), che ricorda come il rapporto con l’agricoltore fosse a volte conflittuale, ma positivo. L’agricoltura, a Milano, gli deve molto.

Al termine degli interventi, sempre accompagnati da momenti di sincera commozione, si ringrazia il numeroso pubblico, particolarmente coinvolto non solo per i temi trattati, ma anche per l’ambientazione in cui si sono svolti: Casa Petrarca, come sempre, ha saputo fondere nella sua suggestiva atmosfera, non solo testimonianze storiche, artistiche e culturali – elementi che la contraddistinguono – ma anche grande interesse ed attenzione verso il territorio agreste che la circonda.

Mara de Rigo CSA Petrarca – foto a cura dei Soci.

Di seguito l’intervento del dott. Roberto Magagna

Domenica 26 giugno, su invito della Signora Natalina Invernizzi Campi, presidente del DAM, ho
ritenuto opportuno portare la mia testimonianza in memoria di Franco Zamboni, per i trascorsi condivisi
per oltre un ventennio,
Franco Zamboni di Cascina Linterno è stato il secondo poeta, dopo Francesco Petrarca; non
scriveva poesie e nonostante la sua scorza coriacea ed il temperamento impulsivo, forniva una opera
diversa ed esclusiva per chi ama il paesaggio agrario: era il frutto del suo lavoro e della dedizione alla
sua marcita; che, quando i campi circostanti erano abbondantemente innevati, si apriva agli occhi
meravigliati dell’osservatore come un autentico smeraldo vegetale. Anche questa è poesia!
Ai tempi ero funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano, l’organizzazione agricola di
appartenenza di Franco ed occupandomi di ambiente, territorio e Parco Agricolo Sud Milano venni
coinvolto dalle apprensioni che affliggevano Franco all’ idea di lasciare Cascina Linterno al termine
dell’affittanza agraria, non essendo più possibile invocare un ulteriore rinnovo; ciò anche per i rapporti
difficili e stridenti con la proprietà (gruppo Cabassi).
Su invito di Franco venni per la prima la volta in Cascina Linterno per un convegno; fui accolto
da un altro poeta dialettale molto amato dagli agricoltori del luogo per le sue poesie ispirate al mondo
agricolo: Alberto Bega, che al termine del convegno mi omaggiò della sua poesia preferita: Esortazion.
Fu un convegno, molto partecipato specie sotto il profilo istituzionale, era diretto ad individuare,
sensibilizzare e promuovere ogni iniziativa possibile per salvaguardare cascina Linterno, la casa di
Franco, da una non remota trasformazione urbanistica dell’area circostante e soprattutto l’estinzione di
questo gioiello architettonico del trecento.
Per fortuna o per lungimirante scelta dell’amministrazione comunale, 1994, venne scongiurata
l’insensata trasformazione urbanistica di Cascina Linterno, che portò successivamente all’istituzione del
Parco delle Cave.
Da quel momento si susseguirono incontri e convegni, ricordo quello del 14 aprile 2002 su: “La
riabilitazione equestre alla cascina Linterno”: promosso nel determinato intento di dare alla
cascina una funzione poliedrica in cui l’agricoltura, con l’irrinunciabile presenza di Franco, era il perno su
cui promuovere e far ruotare tutte le altre opportunità sociali, ricreative, culturali ecc.
La questione, il 3 luglio 2002, fu portata anche all’attenzione dell’’assessore comunale Luigi
Verga con una lettera del presidente dell’Unione Agricoltori, di cui, avendone dato lettura, ne trascrivo il
testo integrale:
“Caro Assessore,
come ben sai, dalla sistemazione in tempi stretti di Cascina Linterno, inquadrata nel progetto di
insediamento di alcune attività della Fondazione “Don Gnocchi”, dipendono le possibilità per la nostra
associata Az. Agricola Zamboni Franco, già insediata nella struttura, di poter fare affidamento ancora su
una sua disponibilità futura sotto ogni profilo.
Pertanto, in considerazione delle motivate preoccupazioni e delle fiduciose aspettative del nostro
associato, Ti sarei infinitamente grato volesti rifermi sullo stato di attuazione del progetto in argomento
e sugli sviluppi della questione segnalata. … omississ..”
Parimenti con una successiva nota del 17 ottobre 2003, indirizzata al Signor Bianchi Giovanni
(già Presidente Associazione Amici Casciana Linterno) veniva condivisa l’azione dell’associazione per
“riaprire Cascina Linterno” per riportare Franco nella Sua casa.
Purtroppo, le cose non andarono secondo i desiderata e le speranze di Franco; che, nella
angustiosa e tribolata vicenda, ha calcato le vesti di un don Chisciotte dei tempi moderni in lotta coi
mulini a vento della burocrazia e dell’arrogante inedia politica del tempo.
Ciao Franco, sei sempre con noi, il tuo modo di difendere l’agricoltura è un monito per la Milano
da bere di allora e delle sfilate di oggi; ma soprattutto per chi vuole e crede nel futuro dell’agricoltura
milanese.
Milano 26 giugno 2022

Magagna Roberto

Lusiroela de Quart 2022 – Una serata emozionante tra natura e storia con il CSA Petrarca

Una serata dal clima estivo, grande partecipazione di pubblico e soprattutto tantissime lucciole per uno spettacolo sempre unico ed emozionante. L’undicesima edizione della Lusiroeula de Quart – completamente gratuita e al servizio della collettività senza supporti mediatici – si è svolta in sicurezza venerdì 27 maggio grazie all’organizzazione del CSA Petrarca nello splendore silente della Natura del Parco delle Cave di Milano. Organizzati in gruppi, i visitatori di tutte le età hanno potuto visitare per due ore le unicità del parco, con tappe impreziosite dalle informazioni fornite dal presidente Massimo de Rigo per approfondire i temi naturalistici e storici trattati: l’etologia delle lucciole, i canali irrigui e la chiusa Tribaselloni (lo splendido incrocio di chiuse settecentesche recuperato da Italia Nostra), la storia recente del territorio durante la sosta alla Cava Aurora (grazie all’UPI Cava Aurora per la sua ospitalità), il sentiero del Boscaccio, le marcite ed i sentieri del Petrarca che circondano Villa Linterno fino all’arrivo a Casa Petrarca.
Anche quest’anno, dopo due saltati a causa della pandemia, una serata davvero speciale. Perché a nostro avviso non servono ondate oceaniche di persone che necessariamente ben poco si sposano con il silenzio e la magia del volo delle lucciole. Il rispetto della natura passa anche da questo.

Il Corteo Medievale della sms Benedetto Marcello riparte da Casa Petrarca

Torna un evento assolutamente straordinario per Milano e non solo: un Corteo storico composto principalmente dai ragazzi, con la coppia Petrarca e Laura in testa, seguita dai tamburini, sbandieratori, musici e giullari, ma anche da nobili, armigeri, fratres Templari e prelati.

Quest’anno sarà un evento tutto speciale perchè il Corteo storico riparte da Casa Petrarca a Villa Linterno dopo una lunga assenza. È dal 1997 che gli oltre 250 ragazzi della Scuola Secondaria di 1° G “Benedetto Marcello” dell’Istituto comprensivo Luciano Manara, sfilano ogni anno per le vie di Quarto Cagnino per mantenere vivo il legame tra giovani e memoria del territorio e in particolare con la storica Villa Linterno dimora prediletta del sommo Francesco Petrarca nel lungo periodo in cui fu cittadino milanese ospite del Visconti (1353-61) a Milano. La recente scoperta di decorazioni affrescate risalenti al periodo visconteo (XIV sec.) secondo la tecnica medievale del “mezzo fresco” ne sono una preziosa testimonianza.

Gli alunni nati nello stesso anno del primo corteo sono ora studenti universitari e alcuni di loro sono tornati a scuola felici di ricordare e di essere “maestri” di nuove leve di sbandieratori e tamburini… 

Un sogno che dura da 25 anni. 


Programma

– Partenza alle h 9.30 da Villa Linterno, in via F.lli Zoia 194, di una parte del Corteo storico (con Francesco Petrarca, la sua Laura, gruppo di nobili e templari) che si ricongiunge in piazza Cooperazione con il resto del Corteo partito dalla sede scolastica in via Constant, 19

– ore 10,00 presso il piazzale della cooperazione nel borgo “Quarto Cagnino” ci sarà l’incontro tra i due cortei. Petrarca sarà festeggiato da sbandieratori, trampolieri e tamburini.

– ore 10,30 il corteo sfilerà per le vie del borgo antico fino al rientro a scuola.

– ore 11,00 accoglienza del corteo con l’esibizione dell’orchestra della “Benedetto Marcello”.

– ore 12,00 saluti: Donatina De Caprio Dirigente dell’I.C. Manara; Erica Soana Assessora all’istruzione municipio 7; – Davide Varrà Consigliere municipio7

– ore 12,30 inizio festa a cura dell’associazione dei genitori “Generazione Manara”.

Il racconto della conferenza “Curiosità petrarchesche – Alla scoperta di aspetti inediti di Francesco Petrarca”

Conferenza “Curiosità petrarchesche – Alla scoperta di aspetti inediti di Francesco Petrarca”.
Villa Linterno del Petrarca.

Quando si parla di personaggi di grande rilievo che, con la loro vita e la loro opera, hanno riempito la storia, si tende a trasformarli in personaggi fortemente idealizzati, dei quali non si racconta quasi mai il loro vissuto terreno, dimenticando che sono stati, pur nella loro incontestabile genialità, esseri umani con grandezza d’animo, ma anche con i lati oscuri della vita. 

Casa Petrarca, sabato 23 aprile, ha voluto affrontare questo tema, intitolandolo Curiosità petrarchesche. L’incontro, nella consueta sala gremita di attenti spettatori, ha affrontato tre temi.

Le donne di Petrarca

Nerio de Carlo con la sua consueta vivacità narrativa, ha toccato questo interessante tema, parlando prima di tutto di Laura, di questo personaggio dai tratti sfuggenti, donna ispiratrice delle opere poetiche di Francesco Petrarca, donna amata solo nel pensiero, ma che lascia una traccia potente nella sua vita. 

Un accenno poi alle donne (o alla donna) sconosciute che gli hanno lasciato i due figli: Giovanni e Francesca. Giovanni, morto a 24 anni a Milano di peste, figlio turbolento e ribelle, che in vita fece soffrire il padre, ma che alla sua morte lasciò un strazio incolmabile. Francesca la figlia ideale, la quarta donna di cui si parla nella relazione, che obbediente segue il padre curandolo sino alla sua morte ad Arquà.

Petrarca e i Fedeli d’Amore 

Massimo de Rigo, prendendoci per mano ci ha accompagnato nel misterioso mondo delle confraternite segrete, con particolare riguarda a quella dei “Fedeli d’amore”, che univa i poeti del XIII-XIV secolo, avversata dalla Chiesa ufficiale, ma che associava intensamente in un ideale di creatività poetica la schiera di letterati medievali legati allo stile trobadorico e che ha percorso come un fiume sotterraneo, ma ben presente, gli inizi della nostra letteratura. 

Sappiamo che il nostro Francesco ha fatto parte di questa confraternita, ma, proprio per l’obbligata segretezza, non ha mai lasciato tracce particolari, se non qualche labile accenno nei suoi scritti.

Le ossa di Petrarca

Roberto Gariboldi, ha illustrato questo tema particolare e veramente curioso, illustrando le disavventure del corpo del poeta, che una volta deposto nella grande arca in pietra rossa di Verona, posta all’esterno della parrocchiale di Arquà, non ha la meritata pace dei defunti. L’arca divenne subito meta di pellegrinaggi da parte di poeti e cultori della poesia, attirando anche gli amanti delle reliquie, venne a più riprese aperta, nel XIX secolo ben tre volte, asportando parte del suo scheletro, sin ad arrivare all’ultima apertura del 2003, che ci portò la ferale notizia che il teschio appartiene ad una donna del XIII secolo.

Gli interventi dei tre relatori sono stati introdotti da Laura Viganò che, con la sua voce armoniosa, ha impreziosito l’evento.

Roberto Gariboldi – CSA Petrarca

Mara de Rigo. Foto a cura dei Soci.

Invito alla conferenza “Curiosità Petrarchesche”

Invito alla Conferenza Curiosità petrarchesche Alla scoperta di aspetti inediti di Francesco Petrarca 

Sabato 23 aprile 2022 alle ore 15.30 

Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 Milano 

Del grande e universale poeta e umanista Francesco Petrarca si conosce ormai quasi tutto, perciò abbiamo deciso di andare alla ricerca di alcuni aspetti della sua vita meno conosciuti, o meno dibattuti dalla critica. 

Nerio de Carlo 

Le donne di Petrarca 

Massimo de Rigo 

Petrarca e i Fedeli d’Amore 

Roberto Gariboldi 

Le ossa di Petrarca 

Laura Viganò 

Letture recitate 

Sabato 23 aprile alle 15,30 si terrà un incontro dal titolo “Curiosità petrarchesche” che promette di essere molto interessante per le tematiche trattate: Nerio de Carlo ci parlerà di Petrarca e le donne, conosceremo così Laura, ma non solo. Il tema delle donne petrarchesche generalmente si limita solo alla figura più o meno reale di Laura; nella relazione conosceremo aspetti inediti del suo rapporto con l’universo femminile; 

Massimo de Rigo ci intratterrà su Francesco Petrarca e i suoi rapporti con i Fedeli d’Amore, la misteriosa setta che unì i poeti italiani nel XIII-XIV secolo, un sodalizio dai contorni ancora non ben definiti ma che offre innumerevoli spunti e suggestioni; infine Roberto Gariboldi ci parlerà delle ossa del Petrarca, cioè delle numerose e travagliate avventure del corpo di Petrarca, del sacello di Arquà e dei numerosi attentati alle ossa del poeta e dei misteri che nei secoli queste ossa hanno suscitato. Laura Viganò allieterà i presenti con intense letture recitate. 

Evento promosso da 

CSA Petrarca Onlus 

www.csapetrarca.it 

in collaborazione con: 

Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo 

Con il Patrocinio del Municipio 7 di Milano 

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria a: info@csapetrarca.it fino ad esaurimento di posti con obbligo di Green Pass

Il racconto della conferenza “Nascita e apocalisse dei Templari”

Domenica 27 marzo, alle 15,30 la sala di Casa Petrarca era già colma di spettatori.

Il tema dell’incontro era ”Nascita e apocalisse dei Templari”. Argomento coinvolgente era la replica dell’incontro tenuto nell’ottobre 2021 a Morimondo, nell’ambito del consueto appuntamento annuale che da nove anni si tiene in quel luogo evocativo. Prima dell’inizio dell’incontro, si è tenuta una commemorazione di Gianni Colli da parte del figlio Alessandro, il quale con parole commosse ha brevemente ricordato la figura di studioso e ricercatore storico del padre.

Ha aperto l’incontro Massimo de Rigo che ha trattato il tema dell’origine dei Templari con particolare riguardo al suo fondatore Hugo de Paganis, dimostrando la possibile origine italiana, più precisamente campana, del fondatore, illustrando la sua tesi con una documentazione che capovolge la vulgata corrente che lo vuole di origine francese. Il relatore ha illustrato una serie documenti che dimostrano l’italianità di Hugo de Paganis, comprovando come la sua presunta origine francese sia lacunosa e probabilmente una montature storica creata successivamente. In effetti, la repubblica marinara di Amalfi aveva forti contatti con la Terrasanta già da prima della Crociata in cui molti cavalieri normanni che vivevano nel sud Italia, parteciparono; quindi la tesi sostenuta dal relatore è credibile e molto interessante, sicuramente da approfondire e da sviluppare con ulteriori ricerche.

La seconda relazione è stata tenuta da Lucia Zemiti che compiuto un excursus della storia dei Templari, inquadrandoli storicamente nel periodo delle Crociate, spiegando con dovizia di particolari la loro vita, il loro insediarsi a Gerusalemme e poi nei vari castelli della Palestina, diventando il braccio militare dei fragili regni crociati, non ha mancato anche di segnalare come la fine di questo ordine sia anche in parte da attribuire agli stessi Templari che dopo la caduta di Acri nel 1291 non erano stati in gradi di adattarsi alla nuova situazione. Sono stati due secoli di glorie e sconfitte, di grande fede e inutile orgoglio, arrivando sino allo scioglimento dell’Ordine per opera di Clemente V sotto la spinta di Filippo IV re di Francia.

Il terzo intervento lo ha tenuto Roberto Gariboldi che ha illustrato la figura di Flippo IV il bello, oppure come sarebbe più corretto chiamarlo ‘il falsario’. Il relatore ha percorso la sua vita, salito al trono a 17 anni, ha governato per 29 anni la Francia con alterne fortune, il carattere di questo re ha sempre reso incerti gli storici, è sfuggente, non parla mai e lascia ai suoi sottoposti questo compito, non si impegna sul campo di battaglia e vive costantemente oberato dai debiti. Per far fronte a queste situazioni non esita a spremere gli ebrei, i banchieri italiani, i nobili e il clero, arrivando per ben tre volte a falsificare la moneta. Combatte papa Bonifacio VIII e alla fine, sempre alla ricerca spasmodica di denaro, conclude il suo regno scagliandosi contro i Templari; morirà in seguito ad un incidente di caccia e i suoi tre figli moriranno tutti senza eredi diretti.

Voce narrante della conferenza è stata Laura Viganò, con due momenti di alta intensità: la lettura di uno scritto di Guglielmo di Saint Thierry sulla spiritualità dei Templari e un brano mistico-sapienziale del biblico ‘Cantico dei cantici’ di Salomone legato ai Templari dalla figura dell’ispiratore della loro Regola, Bernardo di Chiaravalle, che scrisse i “Sermoni sul Cantico dei Cantici”. 

Gli spettatori hanno seguito le tre relazioni in silenzio, attenti e incuriositi. Con questa iniziativa abbiamo iniziato a portare a Casa Petrarca il nostro impegno che riguarda gli studi sul Templari. 

Fare cultura è la nostra missione e noi continueremo a portare avanti iniziative culturali, le più disparate, cercando di coinvolgere e interessare più persone possibili.

Roberto Gariboldi, coordinatore culturale di CSA Petrarca Onlus

Corso di scrittura creativa a Casa Petrarca. A cura di Ezio Gavazzeni

CSA Petrarca Onlus è lieto di organizzare il corso di scrittura creativa nell’esclusivo spazio di Casa Petrarca. A cura di Ezio Gavazzeni, scrittore Mursia edizioni di romanzi storici, thriller, gialli e noir.

Il corso ha come scopo di mettere in condizione il partecipante di passare dallo scrivere per se stessi allo scrivere per gli altri con tutto ciò che questo implica: costruzione della trama, dei personaggi, dello stile narrativo e altro ancora.

Tra i vari argomenti trattati nel corso anche la sceneggiatura per teatro, cinema e tv.

Presenzieranno inoltre scrittori, giornalisti, librai ed editori, sia di persona che da remoto.

A fine corso verrà realizzata e pubblicata un’antologia con i migliori racconti dei corsisti.

Sei incontri di 90 minuti ogni mercoledì dal 6 aprile ore 18/19.30.

Iscrizioni e sede del corso: Villa Linterno del Petrarca – Via F.lli Zoia,194 Milano

Iscrizione al corso: per i soci CSA Petrarca Euro 30

Info : Elda Ghibaudo 3396105826 / info@csapetrarca.it

CSA Petrarca al Castello sforzesco di Milano, Bookcity 21 novembre 2021

Al Castello Sforzesco di Milano il CSA Petrarca Onlus ha partecipato  al secondo dei due grandi eventi proposti nell’ambito di BookCity 2021, con il patrocinio del Municipio 7 di Milano in collaborazione con l’editore Isomedia e l’Associazione culturale Italia Medievale.

Domenica 21 Novembre, nella fiabesca cornice del nostro Castello Sforzesco, si è svolta la presentazione teatralizzata della trilogia di Giancarlo Mele “La Terra dei Draghi”, introdotta dal Presidente di Italia Medievale, Maurizio Calì, e a seguire, con l’intervento di Massimo de Rigo (Presidente del CSA Petrarca), la presentazione del Saggio storico “Infernum &Linterno. A Milano rivive Casa Petrarca“.

In un ambiente raffinato ed elegante quale è la Biblioteca d’Arte, si è allestita una scenografia in linea con le atmosfere fantasy descritte nei romanzi di Mele, con il coinvolgimento di figuranti in costume del CSA Petrarca, che richiamano alla figura del sommo Poeta, interpretato dallo stesso scrittore, ed al suo contesto storico. 

Francesco Petrarca soggiornò per lungo tempo nella dimora di Infernum (Linterno) in epoca viscontea e proprio all’interno di quest’abitazione si trova la rappresentazione del simbolo araldico della potente signoria milanese, la “Radia magna” (Razza) un simbolo che ci riconduce al drago ed al tema centrale dei romanzi di Mele.

Un onore per la nostra Associazione aver preso parte a questo memorabile evento, in un’ambientazione così prestigiosa e tanto cara alla storia della nostra città; evento preceduto, il giorno prima, dalla presentazione del nostro Saggio proprio nella dimora prediletta del Poeta. 

E prendendo spunto dal nostro coinvolgimento nell’ambito di BookCity, avvenuto con grande successo in entrambe le circostanze, ci sembra doveroso rivolgere un particolare ringraziamento a chi continua a credere in noi e nelle nostre appassionate battaglie per la tutela e la conservazione di questo “gioiello”, il cui nucleo antico, va ricordato, è la testimonianza più genuina di Petrarca giunta ai giorni nostri.

Mara de Rigo – CSA Petrarca