C’era una volta il “Gran cuore” della Linterno

LA CULTURA DELLA CLAVA E DELLA MENZOGNA. Ossia dell’incapacità di confrontarsi in maniera costruttiva e onesta.

Il dissenso è sempre stato sgradito al potere e l’ironia viene sempre recepita come veleno. Dissenso e ironia sono strumenti ineludibili della democrazia e quindi della cultura umana, rifiutarli dimostra solo una incapacità di dialogo, dove invece questi elementi ne sono una parte determinante.

Se al dissenso si risponde con l’esclusione significa che l’interlocutore o si considera troppo forte e perciò esercita la più bieca arroganza e schiaccia il dissenso come usano certi governi del medio Oriente o del sud America, oppure non hanno argomenti da controbattere e quindi reagiscono in maniera scomposta alle critiche, stracciandosi le vesti e gridando alla calunnia o all’insulto senza mai specificare di cosa effettivamente si tratta.

Perché ho usato il titolo “La cultura della clava e della menzogna”? Perché proprio questi violenti strumenti contraddistinguono la vostra azione (mi riferisco all’organismo dirigente degli Amici della Linterno): ad ogni mio articolo scritto, che è partito sempre come una risposta a vostre iniziative nei nostri confronti, perciò sempre e solo a difesa e mai come offesa. Tutto quello che affermo sono in grado di provarlo in maniera inoppugnabile, questa affermazione vale anche per quanto dirò in seguito, ai miei scritti, dicevo, si sono sempre avute delle reazioni esagerate con grida di orrore per le supposte offese e qui, parliamoci chiaro una volta per tutte, se vi ho offeso denunciatemi, se ho detto il falso fate altrettanto, vi supplico in ginocchio denunciatemi, così almeno si chiariscono i termini della questione, se non lo fate vuol dire che probabilmente le offese sono solo nelle vostre menti e che le falsità che mi attribuite (e non solo a me) non esistono, io non ho paura di questo perché sono sicuro di essere sempre stato entro i termini della decenza e della legge.

Ultimamente siete giunti anche alla tentata espulsione (eufemisticamente chiamata sospensione, a vita?) del primissimo Socio Fondatore dell’Associazione Amici Cascina Linterno, con richiamo per l’altro Socio Fondatore (parlo del figlio) al quale non si può imputare nessuna affermazione pubblica ostile, al massimo si può definire “assenteista” (ha altre priorità), ma lo sapete bene che ogni associazione ha questo problema e nessuno ne ha ma fatto un dramma.

Quale è la colpa di questi due Soci Fondatori (padre e figlio) della prima ora? Solo di essere in dissenso dalla linea sostenuta dal presidente e dal direttivo di questa associazione e questo è stato ritenuto sufficiente per questa inqualificabile azione di pessima democrazia.

Se qualcuno dissente ci saranno dei motivi, in questo caso intelligenza vorrebbe che se ne discuta pacatamente e costruttivamente al fine di eliminare le pietre d’inciampo, procedere all’espulsione con giudizi sommari, insulti e accuse generiche senza sentire gli interessati in un pubblico dibattito, per me, significa solo aver paura di qualcosa e non essere sicuri di quello che si sostiene. Voler cancellare con una azione violenta, come è una sospensione senza appello, chi dalla sua fondazione ha dato un contributo determinate alla crescita della vostra associazione è ignobile e vergognoso e non fa onore a chi dice di praticare cultura.

All’assemblea degli Amici Cascina Linterno era presente, fra gli altri, anche un consigliere comunale dell’attuale maggioranza, Rosario Pantaleo, che all’interno dell’associazione riveste un certo numero di ruoli come quello di “socio fondatore acquisito”, componente del collegio dei probi viri [dal latino uomini onesti], inquisitore e fine psicologo che giudica le persone senza conoscerne la storia. Fra l’altro ha fatto allegare agli atti della stessa seduta una dichiarazione scritta che lascia allibiti per la virulenza del linguaggio e le falsità contenute. Come può contemporaneamente un consigliere comunale svolgere funzioni importanti all’interno di un’associazione ed esercitare la funzione pubblica di amministratore cittadino, quando questa associazione riceve benefici dal comune stesso? Non ci sarà forse un conflitto d’interessi? I suoi compagni di partito condividono questo comportamento che io trovo perlomeno anomalo? (preciso, per il consigliere Pantaleo, che la parola “Onore” usata dal Socio espulso e da lui denigrata, è molto antica e ha una lunghissima storia, volerla attribuire esclusivamente ad un linguaggio di tipo mafioso è di una strumentalizzazione da voltastomaco, sicuramente indegna di un pubblico amministratore).

Massimo de Rigo, perché immagino avrete capito che parlo di lui, lo frequento ormai da quasi venti anni, come tutti ha i suoi difetti, ma mai ho trovato la minima traccia di tutto il marcio che gli avete sputato addosso e con me, sono certo, sono disponibili a testimoniare in questo senso molte altre persone. E’ impegnato nel volontariato da più di venticinque anni e ha ricoperto più volte incarichi di responsabilità sempre con soddisfazione dei vari comitati e associazioni presso i quali ha svolto la sua attività. Mi rivolgo a voi “Amici”, lo avete avuto per più di undici anni vicepresidente e solo ora vi accorgete di tutta quella merda che dite aveva dentro: o siete tardi o siete in malafede, io una persona con le caratteristiche che voi descrivete la pianto in due giorni, non vi sembra di aver un tantino esagerato?

Non entro nei particolari dell’espulsione e dei relativi messaggi allegati, mi limito a smentire ciò che è evidentemente falso, non voglio “annoiare” le menti dei nostri “Amici”, per questo c’è tempo e non mancheremo di farlo. Ritengo però necessario, giusto per far capire la stupidità di certe falsità, fare degli esempi: il signor vice presidente dell’associazione Amici della Cascina Linterno, Sergio Lazzaroni, nella lettera manoscritta allegata al verbale di sospensione afferma che il sig. De Rigo si è autonominato presidente del CSA Petrarca, questa affermazione lascia senza fiato (di chi sta parlando di Alessandro Magno, di Nerone o di Napoleone? Pensa forse che tutti i soci del CSA siano degli imbecilli per non reagire se così fosse stato?). Per la prima volta sono carente di termini, ne ho pensati alcuni ma non mi decido, chiedo a voi consiglio su come definire questa sconsiderata affermazione: Balle spaziali? Fantasie senili? Volgari calunnie? Macchina del fango? Vedete voi, quello che è certo è che la seconda carica di una associazione non sa quello che dice e che non viene smentito, per quanto ne so, da nessuno dei soci della medesima associazione, presidente compreso.

La seconda calunnia che desidero smontare (per le altre, come detto, ci sarà tempo) è l’attribuzione di affermazioni verso il presidente degli “Amici” e famiglia del termine di palazzinaro e speculatore edilizio, questo è incredibilmente falso, mi assumo la totale responsabilità di aver segnalato che la famiglia Bianchi possiede dei terreni limitrofi alla Cascina Linterno (il sig. De Rigo non voleva che lo facessi, ma io per dovere di cronaca ho preferito farlo), perciò si è solo segnalato e non si è andati oltre, tutto il resto lo avete inventato voi, con quelle letterine fotocopia scritte dai volenterosi carnefici che si sono prestati a questa campagna del fango.

Negli ultimi anni ho seguito da vicino tutti questi avvenimenti e mi piange il cuore vedere una associazione che si impegna a produrre cultura qualificata, respinta senza alcuna motivazione e veder privilegiata esclusivamente un’altra associazione senza che l’amministrazione comunale ne abbia verificato la gestione democratica interna. Noi non vogliamo la morte di nessuna associazione, tutti i volontari sono preziosi e utili, il nostro desiderio è un’irenica collaborazione, anche con chi non ci ha mai amato, ma è importante che la verità sia conosciuta da tutti.

Una precisazione doverosa sul CSA Petrarca, questa associazione è nata dalla spontanea aggregazione di più persone, moltissime delle quali transfughe dagli “Amici” in quanto non si riconoscevano più nelle decisioni prese dal direttivo della stessa, si è posto come obiettivo la valorizzazione della Cascina Linterno pur vivendo in un doloroso esilio, le sue iniziative non sono mai state contro ma a favore e per il miglioramento della stessa, le sue denunce pubbliche hanno avuto il risultato di costringere l’amministrazione pubblica a modificare più volte il progetto migliorandolo, senza tema di smentite il CSA Petrarca da fuori cascina è riuscito a produrre più positività e benefici di quanti vivono e godono dei benefici di questa struttura, perciò affermare che noi danneggiamo la cascina è un’altra spudorata falsità.

Prima di concludere vorrei dare un contributo culturale ai lettori di questa lettera aperta, invito tutti, nessuno escluso, alla lettura di un aureo libretto scritto da Lucio Anneo Seneca intorno al 58 dopo Cristo dal titolo “La fermezza del saggio” (De constantia sapientis) in cui si esaminano approfonditamente e con incredibile modernità gli aspetti di ciò che viene definito insulto od offesa (Ed. Sellerio, 1993). Avendo anche rilevato che qualcuno all’interno della vostra associazione qualcuno ha parlato di odio (il solito vicepresidente) che avremmo esercitato nei vostri confronti, consiglierei di leggere gli articoli apparsi su “La Civiltà Cattolica” n. 3976 del 27 febbraio 2016 (pg. 349-362) e n. 3978 del 26 marzo 2016 (pg. 544-557) rispettivamente intitolati: “L’odio, un sentimento complesso e potente” e “E’ possibile contrastare l’odio?”, scritti da Giovanni Cucci, nel quale si esaminano i diversi aspetti di questo sgradevole sentimento e i possibili rimedi e già che ci siamo aggiungerei anche la lettura del capitolo 12 del Vangelo di Luca che certamente non farà male a nessuno.

Linterno merita molto di più di quanto ha ora e noi siamo determinati a dare il nostro contributo costruttivo di uomini “liberi e forti”, non desideriamo che di questo luogo si possa dire quello che dice il marinaio Marlow in “Cuore di tenebra” di Conrad: “E anche questo è stato uno dei luoghi di tenebra della terra.”. Linterno è luogo di luce, illuminato dal genio petrarchesco che ancora oggi e nonostante tutto continua a brillare. Linterno non deve essere un luogo dove si esercita l’esclusione e si mette a tacere la dissidenza, Linterno deve essere luogo della libera espressione, aperta a tutti, anche a chi non la pensa come gli “Amici” vorrebbero. Fare cultura vuol dire aprirsi a tutti senza escludere nessuno, altrimenti si rischia di fare cultura ad una sola monotona voce.

Quanto sopra dovevo scriverlo per amore della libertà e della verità che sempre mi ha mosso, io ho l’abitudine di esprimermi apertamente e con franchezza, non sono abituato ad usare formule di opportunismo ipocrita, perché rispetto i miei interlocutori, quello che importa è che si conoscano bene e reciprocamente i rispettivi pensieri, detto questo passiamo ad altro argomento, sicuramente più importante.

Noi tutti siamo persone con difetti, noi (CSA Petrarca) e voi (Amici cascina Linterno) non siano esenti da queste problematiche: per esempio noi siamo ostinati ma non ottusi, siamo decisi ma non fanatici, crediamo fortemente nelle nostre idee ma siamo aperti e tolleranti verso quelle degli altri.

Perciò vorrei raccogliere l’invito a “non sprofondare in abissi di odio”, io in prima persona mi offro a voi come fossi un bambino appena nato, nudo e senza una memoria pregressa, pronto a compiere delle prove di amicizia, magari per tentativi e a piccoli passi, senza anatemi e risentimenti, proviamoci, non restiamo arroccati sulle rive opposte del fiume, tentiamo di gettare un ponte che ci unisca, così come era una volta.

Non voglio che questo messaggio sia solo il tentativo di riportare la verità nei giusti alvei, ma desidero che contenga anche un messaggio costruttivo, di speranza per il futuro di tutti noi: prima di tu8tto ritirate la sciagurata ed illegale sospensione al vostro Socio Fondatore Massimo De Rigo poi guardiamoci negli occhi, siamo tutti persone di una certa età, voi ve la sentite di lasciare come vostro ricordo ai posteri una scia di odio e cattiveria? Noi no, questo è un gioco perverso al quale non intendiamo partecipare e perciò vi offriamo ancora la nostra disinteressata disponibilità a lavorare assieme, con l’unica condizione del rispetto reciproco, ognuno con la proprie caratteristiche culturali. Lasciamo ai nostri nipoti una Linterno libera da liti e pregiudizi e lavoriamo assieme per un futuro migliore, abbiamo ancora tante buone possibilità!

Roberto Gariboldi – Vice Presidente CSA Petrarca

Ricorso di Massimo de Rigo al collegio dei probi viri Amici Cascina Linterno

Capisco benissimo come una questione apparentemente personale possa sembrare di scarso interesse per la collettività della Rete Civica di Milano “partecipaMi” e se qualcuno dovesse esserne disturbato, me ne scuso in anticipo.

Desidero comunque scrivere qualche riga come introduzione al secondo contributo di Roberto Gariboldi, Vice presidente del CSA Petrarca

Dopo aver inutilmente atteso per oltre un mese una risposta al mio ricorso al collegio dei probi viri Amici Cascina Linterno per la mia assurda ed illegale espulsione dalla stessa, ho pensato fosse necessario far sentire brevemente anche il mio pensiero.

Concordo parola per parola con quanto è scritto nell’articolo che leggerete qui di seguito, non voglio ricostruire tutti gli avvenimenti di questa lunga storia che mi hanno sempre visto in prima fila a mettere la mia faccia, la mia parola e il mio impegno, sempre in favore della Cascina Linterno e mai, ribadisco mai, a sfavore e qui cade subito la motivazione della mia espulsione che si regge solo su falsità e asserzioni senza fondamento.

Raccolgo, quindi, ben volentieri la sfida di Rosario Pantaleo, consigliere comunale del PD molto vicino al Sindaco Pisapia, con cui ingenuamente credevo di avere un buon rapporto, non avendo mai avuto alcun tipo di screzio, il quale mi aveva invitato a rendere pubblica la questione e io mi affretto a farlo.

Non mi spiego però perché gli “Amici” rifiutino sempre un confronto pubblico ed aperto sulla questione, io non aspetto altro: quando ho contribuito a fondare quest’associazione non ho fondato una setta segreta e perciò mi aspetto che problemi così importanti si discutano alla luce del sole e non nelle segrete stanze di un tribunale d’inquisizione.

Rosario Pantaleo, fra l’atro, è uno dei tre probi viri dell’associazione Amici Cascina Linterno e quindi dovrebbe avere un profilo alto, almeno equo, nell’affrontare un problema interno dell’associazione stessa. Invece ha reso pubblico il suo pensiero su di me pieno di astio, con superficialità e falsità nei miei confronti, non approfondendo minimamente il mio lungo vissuto (25 anni) nel mondo del sociale e del volontariato.

Quel che è peggio, in questa dura requisitoria l’associazione di volontariato CSA Petrarca, che mi onoro di presiedere, viene trattata da questa figura istituzionale alla stregua di un comitato destabilizzante e quindi da cancellare.

Non c’è male come imparzialità.

Dovrei rispondere punto per punto alle schifezze sul mio conto ma francamente mi viene il voltastomaco. Il mio curriculum di volontario parla per me.

Ribadisco solo che attendo il giudizio dei probi viri e che ritengo non valida questa espulsione, quindi continuo a considerarmi a tutti gli effetti primo socio fondatore degli Amici di Cascina Linterno

Massimo de Rigo, primo socio fondatore degli Amici Cascina Linterno e Presidente del CSA Petrarca.

LA FIERA DEI DILETTANTI,

ovvero l’incapacità di essere coerenti e precisi nelle proprie azioni

Lo so che rischia di diventare un serial di molte puntate, ma ritengo sia doveroso documentare ogni passo di questa penosa storia che hanno messo in moto gli “Amici della Cascina Linterno”, prendendo la sciagurata iniziativa di espellere per indegnità il primo socio fondatore ed ex vice presidente dell’associazione Massimo de Rigo.

Quello che mi stupisce è la dabbenaggine del direttivo di questa associazione che è andata ad infilarsi in un “cul de sac” (leggi “via senza uscita”) gravido di conseguenze imponderabili, procedendo all’espulsione immotivata e illegale di un socio che nella storia dell’associazione (piaccia o no) è stato di primaria e determinante importanza per la crescita e l’affermazione dell’associazione stessa.

Ma non sapevate forse che questo socio è un tipo tenace e puntiglioso? Speravate che accettasse senza battere ciglio un’espulsione con una dizione così grave come l’indegnità? Quello che sta succedendo e succederà in seguito a questo fatto è solo causato dal vostro procedere dilettantesco e ve ne dovete assumere la totale responsabilità, non era meglio forse starsene zitti, incassare la quota annuale e tenersi il socio che tanto non disturba (il delirio di onnipotenza ha sempre causato gravi danni)? E poi, in totale sfregio allo statuto dell’associazione avete pure sbagliato l’organismo che ha erogato l’espulsione, rendendo così questa stupidaggine, una vana azione senza alcun valore legale.

Nel titolo ho usato il termine “dilettanti” che è una parola nobile, anch’io sono un dilettante, ma non mi diletto di espulsioni illegali e non mi diletto nemmeno ad inventare motivazioni per espellere ingiustamente un socio fondatore, perciò in questo caso il termine è da intendersi in senso negativo in quando avete proceduto a questa sciagurata azione senza che ci siano i reali presupposti e avete usato pure l’organismo sbagliato; il socio espulso e l’associazione di cui attualmente è legalmente presidente; le dicerie sparse dal vostro vice presidente sono incredibili menzogne che non fanno onore alla carica che ricopre. Se il direttivo degli Amici Cascina Linterno fosse veramente corretto dovrebbe nominare tutti i soci del CSA Petrarca soci fondatori (e diversi lo sono stati per davvero) degli Amici della Cascina Linterno per l’azione di difesa della sede in cui voi vi riunite.

Eppure continua la campagna di delegittimazione di questo socio che per tanti anni ha dato tutto il suo impegno disinteressato a questa associazione ricevendo in cambio la più nera ingratitudine: devo dire che siete proprio senza pudore, oltre che senza memoria.

Dico questo perché so che qualcuno è in tournée presso i politici di tutti i colori (mostrando una bella faccia di bronzo) diffamando la persona in questione e mendicando appoggi politici a destra e a sinistra (dopo aver mangiato lautamente nella greppia dell’attuale maggioranza per questi ultimi cinque anni).

Vengo al fatto che mi ha spinto a questo secondo scritto: il socio Massimo de Rigo ha impugnato l’espulsione appellandosi ai probi viri (ricordo che della triade dei provi viri fa parte l’ineffabile candidato comunale Rosario Pantaleo, che all’interno di questa associazione ricopre numerosi compiti come quello di socio fondatore acquisito, componente dei probi viri e volenteroso carnefice del socio fondatore Massimo de Rigo) affinché si discuta della validità della suddetta infame operazione. Tutto questo è previsto dallo statuto dell’associazione, qualsiasi socio si può appellare a questo organismo se ritiene ingiusta una decisione, eppure questo invito è caduto nel vuoto, non è stato raccolto. Forse il direttivo pensa che può calpestare lo statuto impunemente piegandolo ai suoi progetti?

Non ho la stupenda penna di Emile Zola ma comunque faccio mio il suo grido: “J’accuse!”. Si, io accuso il direttivo di quest’associazione di abuso di potere e ritengo delegittimata ogni loro azione in quanto inficiata da questo abuso. Invito i soci coretti di quest’associazione a ribellarsi allo strapotere arrogante del direttivo e mettere sotto accusa questo comportamento che rischia, questo si, di minare l’esistenza stessa della vostra associazione. Ravvedetevi per tempo e allontanate gli indegni (ma quelli veri, non quelli inventati).

Signori siete ancora in tempo, ritirate questo stupida e assurda espulsione e tutto rientrerà nella normalità, tutto si chiuderà come se nulla fosse successo, Massimo de Rigo così ritornerebbe ad essere socio fondatore, perché la storia si può anche falsificare, ma non piegare a piacimento.

Oltre che dilettanti, devo però aggiungere che alcuni componenti di questo direttivo hanno anche un certo senso della comicità, difatti vanno in giro a dire che il CSA Petrarca perseguita gli Amici della Cascina Linterno qui, cari signori che mi leggete, ci vorrebbero squilli di tromba, rulli di tamburi e potenti riflettori puntati: “Inclito pubblico, come è mai possibile che una associazione come il CSA Petrarca, senza sede, osteggiata dall’amministrazione comunale, che non può nemmeno entrare nella Cascina Linterno è in grado di perseguitare un’associazione che ha una sede prestigiosa dalla quale è in grado di produrre indisturbata la sua attività, che ha il totale ed incondizionato appoggio di questa attuale amministrazione comunale, che ha persino parte della stampa dalla sua parte? Sarebbe come dire che il minuscolo stato di Andorra perseguita la Francia o la Spagna… non sarà forse il contrario? Ma noi non abbiamo questi problemi, se qualcuno ci perseguita non lo gridiamo ai quattro venti strappandoci le vesti, ci difendiamo con la verità in pubblico e non con il chiacchiericcio sussurrato nell’orecchio, tipico di chi teme di far sentire pubblicamente le proprie bugie. Questo modo di procedere mi ricorda tanto l’azione del serpente primigenio che spande il suo veleno, cioè il male, raccontando volgari menzogne.

Ribadiamo la nostra richiesta di verità, quella documentata non quella artificiale ed artefatta, continuando a sostenere che quest’espulsione è basata solo su menzogne ed opportunistici interessi personali che non stanno facendo bene agli Amici della Cascina Linterno. Chi ha preso l’iniziativa sono stati i così detti soci fondatori (quasi tutti acquisiti, perché gran parte di quelli originari sopravvissuti se ne sono andati da tempo per incompatibilità con la linea d’azione imposta dall’alto, che tanto si discosta dagli impegni statutari).

Il socio in questione si sta solo difendendo. Come sempre ci si è mossi solo dopo aver subito un’immotivata aggressione, l’iniziativa non è mai partita da noi, ma sempre e solo da voi.

Eppure nonostante tutto quello detto sopra, noi siamo sempre in attesa di un vostro cenno per iniziare una possibile collaborazione (sappiamo anche che c’è il rischio che accetterete il nostro ripetuto invito solo quando sarete con l’acqua alla gola, ma siamo disponibili a correre anche questo rischio), perché siamo convinti che la cosa più importante è fare cultura assieme e non contro, per questa ragione siamo disponibili a collaborare anche con chi non ci ama.

Magari col tempo imparerà, se non ad amarci, almeno a rispettarci.