Percorsi d’Arte in Certosa-Massimo de Rigo-Le Dimensioni dell’Arte (1967-2019)

Galleria Certosa
Inaugurazione Mostra:  sabato 9 novembre 2019 ore 16
Giorni di apertura: 10 – 16  – 17 – 23 – 24 novembre
orario: ore 15.30 -18.30

Certosa di Milano – Via Garegnano, 28 
(Tram 14 . Bus 40 . MM1 Bonola)
ingresso libero . info: roberto.romilde@alice.it

Il designer grafico è l’artista che deve avere il dono, con la sua capacità espressiva, di anticipare gli eventi stimolando la fantasia e l’interesse di chi osserva la sua creazione. Lanciare messaggi, creare interesse, affascinare prima ancora di avere è un compito difficile che solo un artista può essere in grado di offrire.
Massimo de Rigo ha lavorato per molti anni nel mondo della grafica pubblicitaria, per poi arrivare ad essere Art director dell’ufficio grafico pubblicitario dell’Editoriale Domus, dove ha potuto esprimere tutta la sua capacità creativa. Chiamarlo ad una mostra alla galleria della Certosa è un proseguimento coerente delle mostre sino ad ora realizzate, lo scopo è quello di mostrare i diversi aspetti della creatività artistica, e la grafica è arte a tutti gli effetti. La missione della Galleria Certosa è di educare al bello e all’arte, cercando di mostrare tutte le sfaccettature di questo complesso mondo.
Talvolta un designer non si limita a realizzare opere grafiche. Se il suo impulso creativo nasce dalla necessità di comunicare sentimenti ed emozioni, sente la necessità di esprimersi anche in altri ambiti artistici così, oltre alle sue opere grafiche, la mostra esporrà opere realizzate con diverse tecniche, segno dell’eclettismo e del desiderio di sperimentare di Massimo de Rigo.

Roberto Gariboldi 
Note Biografiche
Nato a Milano nel 1949, Massimo de Rigo apprende la bellezza dell’arte dallo zio Carlo, docente di Brera. Ma è grazie alla guida attenta del padre Theo, caricaturista e pittore di emozioni, che impara la capacità di vedere e contemplare le cose più umili: “il dono di vedere”. 
Un’inclinazione ampliata a Brera e alla Scuola superiore d’Arte del Castello Sforzesco, declinatasi nel tempo con lo studio delle tecniche pittoriche e la pratica della grafica pubblicitaria nella sua lunga carriera lavorativa, dagli esordi bohemién alla prima stazione pionieristica di computer grafica editoriale. 
Ma chi è veramente Massimo de Rigo?  
Un uomo di grandi passioni. Un amante delle radici e difensore del territorio, fondatore di numerose associazioni culturali locali, ma anche il designer del simbolo del Municipio 7 di Milano. Uno studioso che, grazie al perfezionamento delle Arti visive (pittura figurativa e materica; studio della figura; arte sacra; tecnica dell’affresco e del graffito; incisione) non esita a  mettersi in gioco, a coronamento di un lungo percorso artistico.
La Mostra si articola in due percorsi: da un lato la grafica e la comunicazione visiva, che hanno caratterizzato il suo lungo percorso creativo professionale; dall’altro le varie tecniche pittoriche, da sempre suoi principali veicoli di espressione, nonché strumenti di ricerca e studio, per comunicare quell’impagabile e affascinante “dono di vedere” che papà Theo ha saputo trasmettergli.
Chiara e Mara de Rigo

Massimo de Rigo . GSM: 3394448574 . Email: derigomassimo@gmail.com


CSA Petrarca alla Sagra di Baggio

Nel 1628, un anno prima che Milano venisse colpita dalla pesta descritta nei Promessi Sposi del Manzoni, si svolgeva per la prima volta la Sagra di Baggio. Nessuno poteva prevedere che l’evento sarebbe andato avanti per quasi quattro secoli, perfino rispettandone la data, ovvero la terza settimana di ottobre. Come ogni anno, noi ci siamo.

Templari. Cavalieri della Fede

Sabato 12 ottobre nella prestigiosa cornice dell’Abbazia cistercense di Morimondo si è tenuto il settimo incontro di storia templare. L’ambiente, ancora oggi immerso nella natura della nostra meravigliosa pianura Padana, ha nel suo DNA un misticismo naturale che rende il luogo magico, quindi ideale per questo genere d’incontri. Lo spirito di san Bernardo di Chiaravalle aleggia ancora sull’Abbazia e sul suo borgo e ci si sente protetti e sicuri. Quest’anno inoltre ricorrevano i novecento anni della fondazione dell’Ordine Templare, anniversario che ha reso questo convegno ancor più significativo.

In questo incontro si sono succeduti quattro oratori che hanno toccato tematiche diverse, tutte molto interessanti:

Gianni Colli ha affrontato il tema: “L’allineamento astronomico dell’Abbazia di Morimondo“, introducendoci alla conoscenza dell’antica sapienza dei costruttori di cattedrali, mostrandoci, con adeguate ricostruzioni, come la gran parte delle cattedrali medioevali avevano un preciso orientamento astronomico e simbolico, atto a valorizzare al massimo la luce del sole sin dal suo sorgere.

Lucia Zemiti con “1119-2019 le origini e l’architettura simbolica templare” ci ha dimpostrato l’importanza che ha avuto questo ordine religioso nello sviluppo dell’architettura europea, facendo da ponte fra la cultura orientale quella europea, introducendo nuove tecniche architettoniche e conoscenze esoteriche che hanno fortemente influenzato tutta l’architettura di quel periodo, sia quella militare che quella civile, e principalmente quella religiosa, la grande epoca delle cattedrali gotiche è partita porprio in coincidenza con l’esperienza templare.

Roberto Gariboldi ha affrontato il tema: “Dalla gloria delle origini alla tragedia finale. Ruggero da Flor tempalre e pirata“, qui il tema trattato ci ha portato a conoscere questa figura di avventuriero, il quale da capitano dalla nave ammiraglia della flotta templare si è trasformato in avventuriero-pirata al soldo di diversi signori, l’ultimo dei quali, l’imperatore bizantino Andronico II, ha segnato la sua tragica fine, una vita intensa, bruciata in pochi in mezzo al sangue e alle battaglie.

L’ultimo intervento, di Massimo de Rigo, aveva come tema: “Hugo de Paganis cavaliere di Campania fu il fondatore dei cavalieri Templari?”. Il relatore ci ha portato per mano attraverso questo tema affascinante, mostrandoci la concreta possibilità che il fondatore di questo ordine religioso fosse un cavaliere amalfitano e non un cavaliere francese, come la consuetudine continua a dirci. Interessante la tesi proposta, sostenuta da una ricca documentazione che ci ha costretto a riflettere come la storia venga spesso manipolata da interessi nazionali.

La sala, come al solito era gremita, l’interesse palpabile e vibrante, quando alla fine i partecipanti all’incontro sono usciti dalla sala, il sole tramontava e una leggera nebbiolina saliva dal terreno. al limitare del campo che si affaccia presso l’Abbazia, tra gli alberi sembrava di vedere degli uomini a cavallo con un vistoso mantello bianco, una visione improvvisa, rapida a scomparire ma nitida, ancora una volta lo spirito di san Bernardo e i suoi cavalieri si sono incontrati a Morimondo.

Roberto Gariboldi

Petrarca e la Milano dei Visconti

Auditorium di Arese – via Varzi 13, 

GIOVEDI 31 OTTOBRE alle ore 15

È tesi comune che lʼUmanesimo italiano sia di matrice toscana. Forse è ora di avviare una riflessione in merito. Senza sminuire il grande contributo toscano allʼUmanesimo, occorre ricordare che lʼItalia di allora era un insieme di stati indipendenti dove ogni corte si disputava personaggi illustri. Avvenne la frammentazione in tutta la penisola di questo movimento culturale sviluppatosi dalla metà del Trecento al Quattrocento, caratterizzato da una rinnovata centralità dell’uomo e dal recupero della civiltà culturale greco-latina.

Francesco Petrarca fu il primo umanista in assoluto e a Milano, formando un insieme di persone che proseguirono questa tradizione di ricerca e di studio definita umanistica. Milano e la sua corte viscontea divennero un polo umanistico di primaria importanza nel panorama della cultura europea.

In questo incontro si cercherà di illustrare questo aspetto poco esplorato di Petrarca a Milano, dove il poeta visse la sua maturità artistica, arricchendo il mondo culturale milanese e creando generazioni di umanisti di valore.

Uno dei luoghi preferiti da Petrarca fu la sua residenza agreste di Villa Linterno, un luogo magico e uno dei motori ispiratori del poeta verso la ricerca umanistica. La rigogliosa natura attorno a Linterno, tuttora visibile, fu un ambiente insostituibile per la sua ispirazione. La sua residenza con le preziose decorazioni affrescate, destinate alla distruzione e faticosamente difese dai volontari del CSA Petrarca, sono patrimonio di tutta la collettività presente e futura.

Saluto e presentazione

Paola Toniolo – Uniter

Due distinte relazioni, coadiuvate dalla proiezione di immagini, ci introdurranno alla conoscenza della Milano viscontea all’epoca del suo più illustre ospite: Francesco Petrarca.

Roberto Gariboldi 

Vicepresidente CSA Petrarca Onlus

Petrarca e l’Umanesimo a Milano

Approfondisce la lunga presenza di Francesco Petrarca a Milano e il conseguente arricchimento del mondo culturale milanese. Milano, capitale del più grande e potente Stato dell’epoca, che andava dal Canton Ticino alle Marche, diventa un polo umanistico di primaria importanza nel panorama della cultura europea.

 

Massimo de Rigo 

Presidente CSA Petrarca Onlus

Casa Petrarca, la Solitudine del poeta ritrovata

Illustra il percorso storico e la documentazione che attestano la “Solitudine di Linterno”

quale dimora milanese petrarchesca prediletta. Il recente ritrovamento di decorazioni affrescate di epoca viscontea conferma l’antica tradizione di questo Monumento Nazionale Vincolato, perla preziosa di Milano.

Interludio musicale

In Laetitia Chorus

Letture recitate

Silvia Mercoli

 https://www.uniter-arese.it/0Cn_conferenze.htm

A Casa Petrarca ‘Un giorno per bene’

Con l’ostinazione di chi non si arrendeva mai, GianMario Maggi ripeteva che “se si vuole, si può fare e che se fai qualcosa per gli altri hai una spinta in più”. Un giorno GianMario ruppe l’inerzia della burocrazia con l’offerta di un bene prezioso: il tempo, trasformando il volontariato in servizio civile e culturale attraverso lo slogan ‘Aperti per voi‘. Ripeteva “Non è bello poter dire mi occupo della mia città, faccio qualcosa per il mio paese, dando la possibilità ad altri cittadini di vedere i capolavori dell’arte e della storia?”

Se a Milano è possibile visitare la casa del Manzoni, a Torino i Giardini Reali, a Napoli san Giacomo degli Spagnoli, a Trieste il castello di San Giusto, a Bologna palazzo Pepoli, si deve dire grazie ai volontari del Touring Club Italiano. E se in altri 70 luoghi di interesse turistico e culturale resi invisibili dalla mancanza di personale, è possibile entrare e condividere il piacere di una visita, il merito è ancora loro.

Semplicemente splendidi questi volontari, che hanno messo in pratica gli ideali di GianMario e che hanno amorevolmente assistito il CSA Petrarca nell’iniziativa ‘Un giorno per bene’ al fine di riscoprire luoghi d’interesse delle nostre città e fare attività di riqualificazione.

Nell’ambito di tale iniziativa, sabato 21 e domenica 22 settembre si sono svolte presso Villa Linterno del Petrarca visite guidate nella dimora e nei luoghi tanto amati dal Poeta, che a Milano, su invito nel 1353 dell’allora Signore ed Arcivescovo della città Giovanni Visconti, vi trascorse otto anni.

Una grande partecipazione di pubblico (250 presenze, tra cui molti giovani), spesso incredulo nel constatare come questo luogo di alto valore storico e culturale fosse stato tenuto ‘all’oscuro’ della cittadinanza, anche trascurato dal recente recupero edilizio a cui i volontari del CSA Petrarca faticosamente stanno cercando di porre rimedio. All’ingresso della sala conferenze di Casa Petrarca, il primo dei locali della dimora, commenti di stupore ed ammirazione si sono susseguiti, lasciando il posto a grande attenzione ed interesse verso le spiegazioni fornite dal presidente e dal vice presidente del CSA Petrarca, ma anche dai volontari del Touring. In particolare, in merito agli affreschi presenti, va evidenziato il riscontro di tre autorevoli restauratori che, in occasione del seminario ‘Le ragioni del restauro’ tenutosi sabato 14 scorso in queste sale, ne hanno attestata l’alta qualità.

Molto apprezzate, nell’ambito dell’evento del Touring, anche le visite guidate nell’antico territorio rurale attiguo del Parco delle Cave, chiamato nel 1576 dall’illustre editore Guglielmo Rovillius “Delitiosi passeggi del Petrarca: Linterno era sua diletta Solitudine, assai delitiosa, poco distante da Milano …”. Stradine, fontanili e marcite rimasti intatti, con le stesse atmosfere ed i profumi dei tempi del nostro grande Umanista.

 

Grazie GianMario, grazie ai volontari del Touring

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Templari. Cavalieri della Fede

Anno Domini 1118. Guglielmo di Tiro, arcivescovo di quella città dal 1174, nel suo resoconto delle prime crociate, scrive: “… nel 1118 alcuni pii nobili timorosi di Dio, del rango di cavalieri, e devoti al Signore, al cospetto del patriarca si votarono al servizio di Dio come regolari canonici. I primi e i più illustri tra questi furono Hugo de Paganis et Gaufredus de Sancto Aldemaro, in francese chiamati successivamente Hugues de Payns e Geoffroy de Saint-Omer …”.

 

Quindi, per Guglielmo di Tiro, nel 1118 nove cavalieri presero l’impegno di porsi al servizio di Dio, in una sorta di confraternita laica, di fronte al patriarca di Gerusalemme. Giurano di osservare i voti monastici di castità, povertà e obbedienza e difendere con le armi i cristiani in viaggio verso la Terrasanta. La preghiera e la spada contraddistinguono i Poveri Cavalieri di Cristo. Baldovino II, il Re di Gerusalemme, impressionato dall’ardimento e dalla vocazione del gruppo, concede loro alloggio in una ala del Palazzo Reale, posto sulla grande spianata ove un tempo sorgeva l’imponente Tempio di Re Salomone. Divenuti custodi di quello che, dopo il Santo Sepolcro, era il luogo sacro più importante di Gerusalemme, i cavalieri assunsero presto la denominazione di “Milites Templi, Templari”.

 

A 900 anni dal leggendario giuramento dei primi nove Templari, il CSA Petrarca Onlus propone la settima Giornata di Studi sull’Ordine Templare, nella magica cornice di Morimondo, che si ricollega al mistero dei Poveri Cavalieri di Cristo.

SABATO 12 ottobre 2019

ore 15:30

Sala conferenze Pro Loco Morimondo via Fratelli Attilio

Gianni Colli espone un fenomeno interessante: l’asse della navata non si trova sul prolungamento di quello dell’abside. La deviazione dell’asse è un simbolo antico, una sorta di rottura tra la navata, intesa come luogo delle credenze e l’abside, riferita come luogo degli officianti.

Lucia Zémiti descrive l’architettura simbolica templare con proprie caratteristiche riconoscibili.

Roberto Gariboldi mette a fuoco una figura del declino templare: Ruggero da Flor, un monaco guerriero che vedrà la caduta dell’ultima città cristiana in Terrasanta, corsaro e infine conte a Costantinopoli.

Massimo de Rigo affronta il tema della fondazione dell’Ordine dei Templari indagando sulle origini del suo fondatore: Hugues de Payns, cavaliere franco originario di Payns, oppure Hugo de Paganis, originario di Nocera dei Pagani in provincia di Salerno?

 

 

Gianni Colli

Allineamento astronomico dell’abbazia di Morimondo

 

Lucia Zémiti

1118 -2018 ‘Le Origini’ e l’architettura simbolica templare

Roberto Gariboldi
Dalle glorie dell’origine alla tragedia finale: Ruggero da Flor, templare e pirata

Massimo de Rigo
Hugo de Paganis cavaliere di Campania fu il fondatore dei Cavalieri Templari?

https://www.facebook.com/events/2860710743962027/

http://csapetrarca.it/templari-cavalieri-della-fede-2/

 

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti

Info:  339 4448574   derigomassimo@gmail.com – 328 9272193   pirula8@yahoo.com