Visita guidata nel borgo antico di Quarto Cagnino, oggi più che mai attuale

Nell’ambito dell’iniziativa “PeriferiArtMi – antichi Borghi e nuovi Quartieri della periferia”- domenica 18 aprile si è svolta la visita guidata organizzata da CSA Petrarca Onlus nel borgo di Quarto Cagnino, dove sopravvive una delle colonne votive (o crocette) legate alle due grandi epidemie di peste del 1576 e del 1630.
La peste di san Carlo è citata nel capitolo XXXI de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni come antecedente di quella descritta nel romanzo stesso, abbattutasi in Lombardia nel 1630, quando arcivescovo di Milano era il cardinal Federico Borromeo, cugino di san Carlo.
 
Dal vecchio catalogo della mostra “Le crocette di Milano”, si apprende che inizialmente erano stati collocati nelle strade di Milano piccoli altari per consentire l’ascolto da casa della celebrazione della messa a chi era costretto dalla quarantena a non uscirne. Nel 1576 san Carlo volle che, al posto degli altari, fossero erette colonne sormontate da croci: le crocette dette in alcuni testi ‘Croci Stazionarie’ perché poste su percorsi delle Vie crucis.
 
Secondo una tesi sostenuta da vari storici, le crocette sorgevano vicino ai lazzaretti che erano gestiti da monaci di un vicino cenobio. Lo testimoniano la Croce di san Calimero, in largo Crocetta, nei pressi del monastero di san Lazzaro e la Croce di Maria Maddalena, situata in piazza De Angeli, nei pressi dello scomparso monastero di santa Maddalena che diede origine al nome del rione (la Maddalena). Tracce di un antico monastero sopravvivono a Quarto Cagnino, dove, nel corso della la visita guidata, sono state mostrate due antiche colonne murate (simili a quelle di Villa Linterno) databili XII-XIII sec.
Interessanti anche le ultime tracce del monastero della monache del Cappuccio e del giardino di Villa Rosnati, presente nelle mappe del Catasto teresiano del 1722.
 
Al commiato, applausi dei partecipanti nello stupore di tanta memoria storica sconosciuta.
Grazie a Giacomo Tarlarini e a Renato Bosoni per la collaborazione.
Massimo de Rigo – CSA Petrarca Onlus