INVITO ALLA CONFERENZA L’universo templare – Aspetti inediti dell’Ordine del Tempio Domenica 19 Marzo 2023 alle ore 15.30
Seminario, giunto alla decima edizione, sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone). Replica, con nuovi contributi, dell’evento organizzato lo scorso ottobre da CSA Petrarca Onlus presso l’abbazia cistercense di Morimondo. Questa giornata di studi templari si propone di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.
Lucia Zémiti I cistercensi alle crociate Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati
Silvia Motta Simbolismo astronomico templare Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari
Massimo de Rigo I frati cavalieri La spiritualità degli ordini religioso-militari
Laura Viganò Al Tuo nome da’ gloria Letture recitate
Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it in collaborazione con: Associazione culturale Panta Rei Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo
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MOSTRA Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/
Invito all’incontro culturaleIL MONDO DEI CELTI – Alberi Pietre Fonti, un cammino verso l’infinito Sabato 25 febbraio 2023 ore 15.30 Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 MI
Lucia Zèmiti “Aurum tolosano, il tesoro maledetto dei Celti” Massimo de Rigo “I Celti alle radici del territorio” Maria Maffucci “La Ruota dell’anno celtica” Letture recitate a cura di Officine Teatrali Intermezzo musicale a cura di Stefano Crippa
Gli antichi Celti, guerrieri e sognatori in armonia con la natura.
Nel V secolo a.C., dai passi alpini calò una fiumana di tribù provenienti dall’Europa centrale: erano i Celti. Le più importanti città e migliaia di località della val padana risalgono a quel tempo. Più che di un’invasione si deve parlare di una serie di migrazioni iniziata nel IX secolo a.C., con l’arrivo a ondate successive di gruppi provenienti da diverse aree dell’Europa centrale etnicamente omogenee anche se divise in innumerevoli tribù.
Così gli Insubri occuparono la zona tra Ticino, Adda e Po, stanziandosi anche nel territorio ad ovest della metropoli lombarda, posto sulla loro direttiva di marcia.
Agli Insubri è attribuita la fondazione di Milano (Medhelan) che fu il loro centro principale. Milano fu fondata come luogo sacro posto al centro simbolico del territorio, immagine del Centro del Mondo, punto di congiunzione tra Terra e Cielo, tra le aspettative dell’uomo ed il potere divino in grado di soddisfarle: “polo spirituale” da cui tutto parte e a cui tutto fa ritorno.
In questa dimensione tutto è vissuto come manifestazione divina, “espressione visibile dell’invisibile”. Nel mondo celtico la materia non è che un modo d’essere dello spirito: dei e uomini vivono a stretto contatto. In questo contesto il sacro è rappresentato dalla classe sacerdotale, rappresentata dal “druido” che si occupa di scienza, legge e politica. Lo stesso re celtico esercita il potere come una funzione sacra, con limiti precisi e l’assistenza del druido.
La cultura celtica è una delle fondamenta su cui è sorta l’Europa: in simbiosi con la natura, uomini, piante e animali vivevano in assoluta armonia.
Attorno a queste genti sorsero leggende come il tesoro di Tolosa, bottino maledetto.
Quando la tradizione celtica si mescolò al Cristianesimo, si conservarono alcune simbologie religiose: il vischio, come simbolo augurale di buon auspicio per il nuovo anno; le festività legate al cambio delle stagioni; la ricorrenza dei defunti che coincide con il capodanno celtico (31 ottobre) e si conclude con la festa di chiusura dell’anno agricolo (san Martino).
Nel Medioevo, le saghe cavalleresche sono la naturale prosecuzione dei loro ideali. La fantasia fiabesca dei Celti rivive sia nell’arte, con le decorazioni arabescate che hanno caratterizzato lo stile lombardo, sia nell’emozione della nostra gente per la magia che comunicano le nostre pianure nebbiose, le rogge che solcano la campagna, i luoghi che trasmettono mistero come le fitte boscaglie e le silenziose radure.
Contagio, crisi e nuovi equilibri nell’Italia del trecento
Il Medioevo racconta la sua pandemia.
Nell’autunno del 1347 l’Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d’ingresso in Europa di una pandemia dalle conseguenze devastanti: da sud a nord, nel giro di poche settimane, la peste decimò città e campagne come mai era avvenuto. Nonostante l’inadeguatezza delle conoscenze sanitarie, la società dell’epoca, dopo l’iniziale shock, seppe mettere in atto meccanismi di reazione in numerosi ambiti: le istituzioni adottarono specifici provvedimenti per limitare il contagio e i disagi dei sopravvissuti, mentre nei decenni successivi una diversa distribuzione delle ricchezze portò alla ribalta politica ed economica individui e gruppi sociali in precedenza esclusi. La peste non causò il collasso di un mondo, ma generò nuovi equilibri che consentirono di convivere con il periodico ripresentarsi della malattia; una storia che, a distanza di secoli, non smette di riguardarci. Lo spazio. La presentazione del libro avviene nell’esclusivo spazio di Casa Petrarca che conserva le imprese viscontee legate al Poeta e a Gian Galeazzo. Fu la prima scrittura sulla peste di Petrarca che spinse Boccaccio a completare la sua interpretazione di come il 1348 divenne l’anno in cui il loro mondo cambiò.
Ingresso a offerta libera e prenotazione obbligatoria a: info@csapetrarca.it
Conferenza Sabato 15 ottobre 2022 alle ore 15.30 Sala consiliare – piazza Municipio 2, Morimondo (MI)
Seminario sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone), che si volge presso l’abbazia cistercense di Morimondo, legata ai monaci cavalieri del Tempio.
Lucia Zémiti I cistercensi alle crociate Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati
Silvia Motta Simbolismo astronomico templare Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari
Massimo de Rigo I frati cavalieri La spiritualità degli ordini religioso-militari
Laura Viganò Al Tuo nome da’ gloria Letture recitate
Questa giornata di studi templari, giunta alla decima edizione, si propone alcuni obiettivi. Il primo è quello di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.
Evento promosso da CSA Petrarca Onlus – www.csapetrarca.it
in collaborazione con: Associazione Viriditas Associazione culturale Panta Rei Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo Fondazione per leggere Comune di Morimondo
Domenica 26 Giugno si è svolto a Casa Petrarca di Linterno un importante evento, reso ancora più attuale dalla drammatica fase di emergenza climatica che stiamo attraversando.
Con la proiezione di un video dedicato al nostro compianto Socio, e la successiva presentazione da parte di Massimo de Rigo (presidente del CSA Petrarca Onlus), si è aperta questa toccante commemorazione dedicata a Franco Zamboni, venuto a mancare quattro anni fa: infaticabile agricoltore, strenuo difensore della tutela di Cascina Linterno e sostenitore sin dall’inizio delle battaglie per la salvaguardia sua e della dimora petrarchesca, presente nel sito. Fautore ad oltranza dell’agricoltura biologica, è stato uno dei principali pionieri del Parco delle Cave, tramandando a tutti noi, in modo determinante, il prezioso territorio medievale: in questo contesto, ricorda de Rigo: “se possiamo ripercorrere i “delitiosi passeggi” tanto cari a Francesco Petrarca, lo dobbiamo proprio a questo agricoltore dal carattere, all’apparenza, un pò burbero, ma anche dolce”.
Segue l’intervento di Natalina Campi (presidente DAM Consorzio Distretto Agricolo Milanese). “… Franco Zamboni è sempre con noi: anche oggi, entrando dal cancello di Cascina Linterno, si è avvertita la sua presenza. Amava l’agricoltura e non mancava mai nei dibattiti in cui si parlava dei problemi ad essa connessi. Parco delle Cave, marcite, acqua: tre parole che, fino alla fine, Franco ha voluto ricordare …”.
Interviene poi Paolo Campi (gestore di Cascina Caldera). “… Franco mi ha voluto come socio, per continuare il suo lavoro. È stato come un padre, oltre che un grande maestro. Il suo ricordo ci dà la forza per portare avanti il compito che ci ha lasciato …”.
Norma Iannacone (Consigliera del Municipio 7), ricorda non solo le capacità di Franco, ma anche la sua simpatia ed il suo senso dell’accoglienza, quando in Cascina organizzava con la moglie gustosi spuntini all’insegna della genuinità.
Molto apprezzato anche l’intervento di Roberto Magagna (già funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano). Parla della presenza in Cascina Linterno di un secondo poeta, oltre a Francesco Petrarca: il poeta agricolo Franco Zamboni, citando un suo delicato pensiero: “quando i campi sono innevati, le marcite sono i loro smeraldi …”. Ricorda anche Alberto Bega (poeta e musicista milanese, già presidente dell’Associazione Amici Cascina Linterno), con una sua quanto mai attuale, fosca previsione “con la siccità, tutto crolla …”.
Un tributo a Zamboni arriva anche da Gianni Bianchi (presidente Associazione Amici Cascina Linterno), che ricorda come il rapporto con l’agricoltore fosse a volte conflittuale, ma positivo. L’agricoltura, a Milano, gli deve molto.
Al termine degli interventi, sempre accompagnati da momenti di sincera commozione, si ringrazia il numeroso pubblico, particolarmente coinvolto non solo per i temi trattati, ma anche per l’ambientazione in cui si sono svolti: Casa Petrarca, come sempre, ha saputo fondere nella sua suggestiva atmosfera, non solo testimonianze storiche, artistiche e culturali – elementi che la contraddistinguono – ma anche grande interesse ed attenzione verso il territorio agreste che la circonda.
Mara de Rigo CSA Petrarca – foto a cura dei Soci.
Di seguito l’intervento del dott. Roberto Magagna
Domenica 26 giugno, su invito della Signora Natalina Invernizzi Campi, presidente del DAM, ho ritenuto opportuno portare la mia testimonianza in memoria di Franco Zamboni, per i trascorsi condivisi per oltre un ventennio, Franco Zamboni di Cascina Linterno è stato il secondo poeta, dopo Francesco Petrarca; non scriveva poesie e nonostante la sua scorza coriacea ed il temperamento impulsivo, forniva una opera diversa ed esclusiva per chi ama il paesaggio agrario: era il frutto del suo lavoro e della dedizione alla sua marcita; che, quando i campi circostanti erano abbondantemente innevati, si apriva agli occhi meravigliati dell’osservatore come un autentico smeraldo vegetale. Anche questa è poesia! Ai tempi ero funzionario dell’Unione Provinciale Agricoltori di Milano, l’organizzazione agricola di appartenenza di Franco ed occupandomi di ambiente, territorio e Parco Agricolo Sud Milano venni coinvolto dalle apprensioni che affliggevano Franco all’ idea di lasciare Cascina Linterno al termine dell’affittanza agraria, non essendo più possibile invocare un ulteriore rinnovo; ciò anche per i rapporti difficili e stridenti con la proprietà (gruppo Cabassi). Su invito di Franco venni per la prima la volta in Cascina Linterno per un convegno; fui accolto da un altro poeta dialettale molto amato dagli agricoltori del luogo per le sue poesie ispirate al mondo agricolo: Alberto Bega, che al termine del convegno mi omaggiò della sua poesia preferita: Esortazion. Fu un convegno, molto partecipato specie sotto il profilo istituzionale, era diretto ad individuare, sensibilizzare e promuovere ogni iniziativa possibile per salvaguardare cascina Linterno, la casa di Franco, da una non remota trasformazione urbanistica dell’area circostante e soprattutto l’estinzione di questo gioiello architettonico del trecento. Per fortuna o per lungimirante scelta dell’amministrazione comunale, 1994, venne scongiurata l’insensata trasformazione urbanistica di Cascina Linterno, che portò successivamente all’istituzione del Parco delle Cave. Da quel momento si susseguirono incontri e convegni, ricordo quello del 14 aprile 2002 su: “La riabilitazione equestre alla cascina Linterno”: promosso nel determinato intento di dare alla cascina una funzione poliedrica in cui l’agricoltura, con l’irrinunciabile presenza di Franco, era il perno su cui promuovere e far ruotare tutte le altre opportunità sociali, ricreative, culturali ecc. La questione, il 3 luglio 2002, fu portata anche all’attenzione dell’’assessore comunale Luigi Verga con una lettera del presidente dell’Unione Agricoltori, di cui, avendone dato lettura, ne trascrivo il testo integrale: “Caro Assessore, come ben sai, dalla sistemazione in tempi stretti di Cascina Linterno, inquadrata nel progetto di insediamento di alcune attività della Fondazione “Don Gnocchi”, dipendono le possibilità per la nostra associata Az. Agricola Zamboni Franco, già insediata nella struttura, di poter fare affidamento ancora su una sua disponibilità futura sotto ogni profilo. Pertanto, in considerazione delle motivate preoccupazioni e delle fiduciose aspettative del nostro associato, Ti sarei infinitamente grato volesti rifermi sullo stato di attuazione del progetto in argomento e sugli sviluppi della questione segnalata. … omississ..” Parimenti con una successiva nota del 17 ottobre 2003, indirizzata al Signor Bianchi Giovanni (già Presidente Associazione Amici Casciana Linterno) veniva condivisa l’azione dell’associazione per “riaprire Cascina Linterno” per riportare Franco nella Sua casa. Purtroppo, le cose non andarono secondo i desiderata e le speranze di Franco; che, nella angustiosa e tribolata vicenda, ha calcato le vesti di un don Chisciotte dei tempi moderni in lotta coi mulini a vento della burocrazia e dell’arrogante inedia politica del tempo. Ciao Franco, sei sempre con noi, il tuo modo di difendere l’agricoltura è un monito per la Milano da bere di allora e delle sfilate di oggi; ma soprattutto per chi vuole e crede nel futuro dell’agricoltura milanese. Milano 26 giugno 2022
CSA Petrarca Onlus ricorda il compianto socio Franco Zamboni, uno dei principali pionieri del Parco delle Cave, che ne ha disegnato con il suo sudore il prezioso territorio medievale legato a Petrarca e lo ha tramandato a noi.
Franco Zamboni è stato fautore ad oltranza dell’agricoltura biologica, che sfrutta la naturale fertilità del suolo, senza l’uso di fertilizzanti chimici che se apparentemente migliorano la produzione, a tempo debito danneggiano l’ambiente. Nelle aree adiacenti alla Cascina (divenuta poi Monumento nazionale vincolato) si sentiva invece l’odore forte del concime organico che riporta a sensazioni di tempi antichi.
Difficile descrivere questo grande uomo ingiustamente dimenticato, non un contadino qualsiasi ma ‘l’Agricoltore storico del Parco delle Cave’ colui che fu il primo vero salvatore di Cascina Linterno dal degrado, dagli incendi e dalle speculazioni.
Domenica26 giugno 2022alle ore 15.30
CASCINA LINTERNODEL PETRARCA via f.lli Zoia 194 – Milano (ATM 49, 67, 78)
Saluto e presentazione Massimo de Rigo, Presidente CSA Petrarca
Agricoltura in città Natalina Campi, Presidente Consorzio Distretto Agricolo Milanese
Agricoltura e Ambiente Paolo Campi, Gestore Cascina Caldera
Interverranno rappresentanti del DAM Consorzio Distretto Agricolo Milanese
Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti
Casa Petrarca ha avuto l’onore di ospitare due giornate del Master in Design the Digital Strategy, un Master universitario di primo livello del Politecnico di Milano, che nasce con l’obiettivo di formare professionisti in grado di progettare, coordinare e monitorare strategie di business, marketing e comunicazione digitali.
Gli studenti, guidati da splendide persone: Giulia Sormani, direttrice tecnica del Master; Marco Ronchi, co-founder e Silvia Barozzi, coordinatrice didattica, hanno avuto l’opportunità di raccontarsi e di raccontare molto, con un approccio progettuale innovativo, che permette la formazione di un pensiero critico e di un metodo personale: vero differenziale competitivo di un prodotto di formazione contemporaneo.
La dimora petrarchesca di Linterno, l’antica Infernum, l’unica originale tra le cinque attribuite al Poeta e umanista, è un luogo melodico e ricco di variazioni, dove ci si avvicina ad un ascolto profondo ed interiore, sentendo la gioia di lasciare fluire il passato e accogliere il futuro con nuova luce.
Il futuro è stato tra noi e ha nobilitato Casa Petrarca. A’ bon droit, a buon diritto.
Ancora una volta Casa Petrarca ha ospitato un evento ricco di spunti e di grande interesse religioso antropologico. Difatti sabato 21 maggio 2022 alle ore 15,30 si è tenuto un incontro dal titolo “Nigra sum sed formosa. Il culto della Madonna nera”. Questo incontro ha avuto una lunga gestazione, doveva essere tenuto più di due anni fa, ma il Covid lo ha fermato, nel frattempo purtroppo è deceduto il nostro socio Renato Bosoni, promotore e ideatore dell’iniziativa stessa. Per tenere fede all’impegno e per commemorare il nostro amico e socio venuto a mancare, abbiamo voluto tenere ugualmente questo incontro di forte valenza culturale. La giornata, è iniziata con un breve ricordo di Renato Bosoni, uno dei soci fondatori del CSA, fotografo professionista e grande innamorato della cultura, curioso e intrapredente ricercatore. Nonostante la giornata torrida il pubblico non è mancato. Il primo intervento dal titolo “Sant’Eusebio, le Madonne nere e i sacri Monti” è stato tenuto da Roberto Gariboldi. Il relatore ha illustrato l’origine del culto cristiano delle Madonne nere, legandolo a sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli il quale, secondo la tradizione, nel IV secolo portò alcune statue di Madonne nere in Italia, dando così origine a questo particolare culto, legato intimamente anche a culti precristiani, che il cristianesimo ha saputo inglobare e assorbire. Il Sacro Monte di Oropa è uno dei luoghi nel quale il santo ha lascito una di queste statue, il che ha dato origine, nei secoli, ad un culto che ancora oggi muove milioni di pellegrini, altrettanto dicasi dell’altro Sacro Monte di Crea, dove Eusebio ha lasciato un’altra statua mariana. Il secondo intervento, dal titolo “Il mistero della Madonna nera di Loreto” è stato illustrato da Massimo De Rigo, il quale, con grande efficacia, ha ricostruito la travagliata storia della casa di Maria, dalla Palestina sino al definitivo arrivo sul colle di Loreto. Nell’intervento ha messo ampiamente in rilievo il determinante contributo dell’ordine templare, il quale si fece carico dei diversi trasporti e ricostruzioni della casa: sembra incredibile ma questi semplici muri di mattoni, agli impietosi esami moderni si sono rivelati identici a quelli rimasti in Palestina, testimoniando come il grande culto a questa Madonna sia giustificato anche dalla scienza. L’ultimo intervento “‘L’iconografia della Madre di Cristo nei secoli. La donna e la dea” letto e integrato sapientemente da Maria Maffucci, era la relazione preparata a suo tempo da Renato Bosoni per questo convegno. Nella relazione si illustrano i legami delle Madonne nere con le precedenti divinità femminili legate alla fecondità, partendo dalla preistoria sino ad arrivare all’epoca classica greco-romana. Non vengono dimenticate anche altre divinità di origine celtica, il che va a giustificare la grande diffusione di queste particolari Madonne in area francese. Gli interventi si sono conclusi con un breve contributo di Roberto Gariboldi sulle Madonne nere a Milano. Questo lavoro è stato fatto per esaudire l’espresso desiderio di Renato Bosoni, il quale era intenzionato a trattare anche questo argomento, ma purtroppo non abbiamo trovato in merito. Come sempre, l’attrice Laura Viganò ci ha affascinato con le sue letture tratte dal Cantico dei Cantici concludendo con la celebre “Vergine bella che di sol vestita” di Francesco Petrarca. Roberto Gariboldi