Lo splendore della corte viscontea, punta di diamante della cultura europea.
Presso la sede prestigiosa del C.A.M. Garibaldi intitolato alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in corso Garibaldi, 27 a Milano si è svolto nel pomeriggio di sabato 20 dicembre un importante convegno dal titolo: “Il poliedro dell’Armonia. Invito alla corte del Duca: dalle cronache di Bernardino Corio”, il convegno è stato organizzato dall’Antica Credenza di Sant’Ambrogio e dal CSA Petrarca, sotto l’egida della Consulta Lombarda Camera Confederale delle Associazioni Culturali Lombarde e con il patrocinio e contributo della Regione Lombardia. Questo convegno a più voci ha sollevato un velo su un periodo storico ancora non sufficientemente approfondito, ma denso di avvenimenti all’origine della potenza della nostra città. L’attento e numeroso pubblico ha seguito con grande interesse le diverse relazioni.
Ha aperto il pomeriggio di studi la relazione del professor Paolo Colussi, particolarmente interessante nella parte dedicata alla simbologia araldica scelta da Gian Galeazzo per tramandare il suo ricordo ai posteri. Molto si è parlato della “colombina” e del sole raggiante (o razza) che spesso la incornicia, questo simbolo detto “impresa” con il suo motto sul cartiglio che recita “a bon droit” (“a buon diritto”) è stato creato da Francesco Petrarca e donato al Duca il quale ne fece uno dei suoi simboli più usati ed amati, tanto da usarli nella finestra centrale dell’abside del duomo di Milano da lui stesso fondato. Il sole raggiante e la colombina di Petrarca sono un motivo ricorrente di Gian Galeazzo che ha fatto di Milano una capitale della cultura europea.
È seguito l’intervento di Roberto Gariboldi dal titolo: “Il genio di Petrarca al servizio del Visconti e di Milano”, nel quale si è messo in luce come la forte ed affascinante personalità di Francesco Petrarca è stata in contatto con la dinastia viscontea dal 1344 al 1369, molto di più degli otto anni vissuti in continuità a Milano. Il poeta, pur vivendo nella capitale dei Visconti, non è mai sceso a compromessi con il potere, non diventando mai un semplice poeta di corte, ma godendo della più completa libertà. Gli anni passati a Milano furono tra i fruttuosi della sua geniale produzione letteraria e questo rende più che mai importante la centralità milanese del suo percorso artistico e umanistico. Roberto Gariboldi ha citato il grande petrarchista statunitense Ernest Wilkins che così scriveva: “Francesco Petrarca fu l’uomo più grande del suo tempo; ed è uno degli uomini più grandi di tutti i tempi. Fu ed è grande la sua consapevolezza con cui partecipò sullo sfondo ampio di tutto un continente, al dramma della vita europea allora in atto; per la consapevolezza che ebbe dei tempi passati e dei tempi a venire; per l’ampiezza e la varietà dei suoi interessi…”
Il convegno è proseguito con l’intervento appassionato di Massimo de Rigo dal titolo “Il caso Linterno, Milano sfratta Petrarca dalla sua dimora” dove, con rigore critico e metodologico nella ricerca documentaria, sono stati illustrati i riferimenti storici che legano Petrarca a Linterno, con l’esposizione dettagliata e giustamente allarmata dei rischi che questa preziosa dimora corre per il progetto di recupero in corso, che non prevede la salvaguardia degli antichi affreschi esistenti, verosimilmente legati alla memoria del Poeta al punto di identificare (purtroppo sempre più a stento a causa dell’incuria umana) anche il simbolo della “colombina” petrarchesca. Giunta a noi con la dote di un milione e mezzo di euro (vincolata al suo restauro dall’ultimo proprietario) Linterno è stata analizzata per 18 mesi dal Politecnico e dalla relazione non è emerso alcun accenno alle preziose tracce sui muri, che sono stati recentemente analizzati dalla Soprintendenza su esposto del CSA Petrarca. Nella relazione il nucleo più antico viene definito “Villa di campagna di pregio” e non occorre essere dei geni per comprendere come se un cascinale immerso nella campagna conserva tracce di una storia esclusiva, questa deve essere la chiave di lettura del restauro, in particolare in occasione di un evento mondiale qual è Expo 2015. Petrarca sarebbe “testimonial” ideale per la missione “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita” assegnata alla manifestazione. Il Canzoniere di Petrarca è infatti un’elegia in comunione e dialogo con la Natura. In questa prospettiva, il CSA Petrarca, dopo aver pubblicato un saggio storico su Petrarca non gradito dalla maggioranza del Consiglio di Zona 7, ha inutilmente proposto in tutte le sedi istituzionali l’offerta di museo medievale-petrarchesco interattivo, attraverso uno sponsor e quindi a costo zero per le finanze comunali. Un ponte tra Cultura e Agricoltura con grandi possibilità di offrire lavoro e centralità culturale alla periferia milanese. Lettera morta.
I commenti sdegnati del pubblico hanno dimostrato come il muro del silenzio innalzato dall’amministrazione comunale su questo Luogo della Memoria abbia prodotto un danno incalcolabile alla verità. Una conferma che la nostra azione di coinvolgimento dei cittadini ambrosiani è una battaglia giusta e doverosa sia per la storia, che per la figura di Francesco Petrarca, volgarmente cancellata da una miope operazione di disinformazione.
Il professor Maurizio Schiavo ci ha intrattenuto con il tema: “Musica alla corte di Gian Galeazzo Visconti tra Milano e Pavia”, tema molto interessante e pressoché inedito, in quanto si tratta di un campo ancora in fase di studio. Abbiamo ascoltato brani trecenteschi di musicisti della corte viscontea a Milano e a Pavia e anche qui la figura di Francesco Petrarca è emersa a tutto tondo, in quanto spesso i testi delle musiche erano suoi versi poetici, che si prestavano molto bene per la loro armoniosa musicalità.
Il tutto si è concluso con un simpatico rinfresco e gli auguri natalizi. Visto il grande interesse suscitato e a richiesta del pubblico, gli organizzatori hanno promesso che nel prossimo anno si terrà un altro incontro sullo stesso tema per l’approfondimento dei temi trattati. Simili eventi servono a dimostrare come i milanesi siano assetati di cultura e come, se coinvolti nelle spiacevoli realtà della nostra città, come il caso oscurato della dimora petrarchesca di Linterno, siano ancora pronti a manifestare il doveroso sdegno.
Roberto Gariboldi e Massimo de Rigo – CSA Petrarca




