Invito alla conferenza “Dualismo dei Templari e dei Catari

DOMENICA 26 NOVEMBRE alle ore 15:30 presso Casa Petrarca

In una giornata di studi sull’ordine Templare, giunta alla sua undicesima edizione, verrà analizzato il Dualismo universale di Catari e Templari che, agli albori del secondo millennio, vede da una parte la nascita dei Catari – strenui difensori di una fede “semplice e amante della natura”, che si fonda su due principi, il Bene e il Male – dall’ altra la crescita dell’ Ordine Templare, che pone in luce la duplice natura, corporale e spirituale, dell’ uomo.
Non si può escludere che ci sia una medesima radice alla base delle loro dottrine eretiche e che il comune denominatore si trovi sia nelle leggende nate attorno ai Cavalieri dai bianchi mantelli, sia nei miti sugli eretici Catari.
In questo intrigante viaggio, che ci permetterà di scoprire tutte le incertezze e le disobbedienze dei protagonisti dell’ epoca, nonché testimonianza della lotta per l’indipendenza religiosa milanese, saremo condotti dai relatori:

– Maria Maffucci   “I Catari, nascita e morte di un’ eresia”
– Lucia Zemiti   “Eresie: tracce catare a Milano”
– Massimo de Rigo   “Dai Templari ai Fedeli d’Amore”.

Ci accompagneranno le letture recitate a cura di Laura Viganò.

Catari e Templari: storie di eresie nel Medioevo.

Templari e Catari uniti da una medesima radice alla base delle loro dottrine eretiche? Non si può escludere che il denominatore comune di questa dottrina segreta, confluita nei misteriosi Fedeli d’Amore, si celasse oltre il simbolo del Graal, sia nelle leggende nate intorno ai Cavalieri dai bianchi mantelli che nei miti sugli eretici catari. Attraverseremo i secoli attorno scoprendo tutte le incertezze e le disobbedienze dei protagonisti dell’epoca: storie di eresie, di diversità represse dal potere, fino a sfociare nel Protestantesimo.

MOSTRA Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina.

Maria Maffucci

I Catari, nascita e morte di un’eresia.

In un breve excursus storico, scopriremo l’essenza delle eresie medievali che hanno minacciato l’autorità della Chiesa di Roma. Analizzeremo come mai il catarismo è stata l’eresia più importante e più pericolosa fino al suo tragico epilogo.

Lucia Zémiti

Eresie: tracce catare a Milano

Non tutte le tracce dei Catari  a Milano sono state cancellate. Si nascondono ancora tra antichi palazzi e chiese che hanno fatto da sfondo a crudeli tribunali dell’inquisizione. La memoria è cultura.

Massimo de Rigo

Dai Templari ai Fedeli d’Amore

I Fedeli d’Amore sarebbero una confraternita laica affiliata all’ordine del Tempio.

Gli stessi Stilnovisti avrebbero avuto contatti con i Templari e e le dottrine dei Sufi, per raggiungere l’estasi alla vista dell’Assoluto, lo stesso itinerario verso la Donna angelicata.

Letture recitate a cura di

Laura Viganò

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti info@csapetrarca.it . 339 4448574 . http://csapetrarca.it/ . ATM 49, 67, 78 (Misure anti-Covid)

Invito alla conferenza “On fioeu de Quart. Quarto Cagnino com’era”

DOMENICA 19 NOVEMBRE 2023 alle ore 15:30 presso Casa Petrarca

CSA Petrarca Onlus organizza un viaggio nella memoria assieme a Luigi (Gino) Mereghetti, Vicepresidente CSA Petrarca Onlus, nativo di Quarto Cagnino e figura carismatica del quartiere.

Il borgo antico di Quarto Cagnino rappresenta uno dei nuclei urbani più caratteristici del Municipio 7 e dell’intera città. Quarto Cagnino ha origini antiche: deve infatti il suo nome a “quartum castrum” che indicava il quarto miglio della strada consolare romana che partendo da Milano si collegava a Novara, Vercelli ed Aosta sino ad arrivare nelle Gallie, nell’Helvetia ed in Germania. Con Regio Decreto 17 gennaio 1869, n. 4827, Quarto Cagnino venne annesso al comune di Trenno, insieme a Figino e Quinto Romano. Successivamente, con Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, Trenno e altri dieci comuni vennero aggregati al comune di Milano e Quarto Cagnino ne seguì le sorti.

L’incontro sarà un affascinante viaggio nel tempo assieme alla gente che visse a Quarto Cagnino.

Un “viaggio nella memoria”: ricordi del tempo passato raccontati dal saggio nonno come le narrazioni al caminetto.
Un omaggio, con le storie e fotografie d’epoca, che segna il passaggio dal momento della testimonianza orale del vissuto a quello della memoria storica collettiva.

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti

info@csapetrarca.it . 339 4448574 . http://csapetrarca.it/ . ATM 49, 67, 78 (Misure anti-Covid)

1923-2023 Centenario Antichi Comuni Milanesi

Conferenza Sabato 30 settembre 2023 h 15.30

Il 14 dicembre 1923 è una data sostanzialmente sconosciuta ai milanesi. Eppure, per Milano è importante, poiché ne vide più che raddoppiare l’estensione territoriale, che passò da 76 a 181 km² (esito dell’aggregazione degli allora Comuni di Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino),

Con un atto politico-amministrativo (Regio Decreto 2 settembre 1923 n. 1912 e deliberazione 14 dicembre 1923 del Consiglio comunale di Milano), tali Comuni persero l’Amministrazione, divenendo “periferia urbana”, cioè oggettivamente marginali rispetto al centro città.  

Con l’ausilio di immagini, ne approfondiremo l’evoluzione geografico-amministrativa, anche con valenza didattica, nonché l’attualità ed i possibili sviluppi futuri anche degli attuali Municipi.

Sabato 30 settembre h 15.30

INDIRIZZO

Spazio Casa Petrarca di Linterno

Via fratelli Zoia 194 MI

ATM 49, 67, 78 (Misure anti-Covid)

INFO CELL & WHATSAPP

334 2519257 – 339 4448574

INFO EMAIL

info@csapetrarca.it 

In Casa Petrarca di Villa Linterno entra un bimbo: il suo tenero ricordo

Sabato 20 maggio 2023, un evento inedito ha onorato la nostra associazione: Nonno Francesco Petrarca.
Il racconto della Conferenza.

Il nostro presidente Massimo de Rigo ha salutato gli intervenuti e presentato il Prof. Franco Sanna, docente di materie letterarie, del Laboratorio di Multimedialità e studi presso l’università degli studi di Milano, nonché collaboratore dell’archivio di stato di Milano.

Dopo avere illustrato la storia, battaglie e conquiste della nostra associazione CSA Petrarca Onlus, ha fatto un breve excursus sulla setta iniziatica dei Fedeli d’Amore, a cui pare appartenesse Francesco Petrarca per introdurre la relazione del Prof. Sanna. Le tre corone della lingua italiana Dante, Petrarca e Boccaccio sono unite da un profondo humus culturale: la confraternita segreta dei Fedeli d’Amore, con un linguaggio palese ed uno iniziatico, affinché la loro dottrina (in odore di eresia) fosse inaccessibile ai non iniziati. L’amore cortese, spesso sensuale, la tensione verso la Bellezza; l’irraggiungibilita’ della donna all’origine della poetica amorosa: i trovatori non cantano un amore platonico ma un desiderio sensuale inappagato. Beatrice, Laura e Fiammetta erano di ceto sociale molto alto alle quali i tre poeti non potevano arrivare. Ecco allora che esse diventavano angeli e quindi irraggiungibili.

L’amore era Dio, la corte d’amore il luogo dove si riunivano gli iniziati. Attorno al principio della Sophia si è costruita la Fedeltà d’Amore.

In questo contesto rientra un discorso sconcertante fatto da Petrarca, nel territorio adiacente a Casa Petrarca, in occasione della morte del nipotino Francesco. La solitudine di Petrarca nella sua dimora ha una dimensione di bellezza che invade l’anima delle persone più sensibili.

Ha preso la parola il Prof. Franco Sanna che ha affrontato un aspetto quasi sconosciuto del Poeta: Francesco Petrarca nella veste del nonno.

Il Poeta era un canonico ma non era tenuto alla castità ed ebbe due figli naturali: Giovanni e Francesca. il 1361 è un anno di svolta: Petrarca, sempre in ottimi rapporti con i Visconti, lascia Milano a causa della peste e, proprio a causa di essa, muore il figlio Giovanni, come annotato nelle Note obituarie.

Sua figlia Francesca si sposa a Padova con Francescuolo da Borsano. I due giovani si erano conosciuti a Milano ma dal 1361 al 1368 vivono a Pavia, dove sovente Petrarca ama soggiornare. Nel 1361 nasce la nipotina Eletta, ma Petrarca la vede solo nel 1362, mentre il nipotino Francesco nasce a Venezia (come riportato nell’epigrafe). Pavia era un grosso centro che competeva con Milano e la casa in cui abitavano era di competenza della Chiesa di San Zeno.

Il nipotino Francesco muore alle calende di giugno, ora nona del 1368: il 14 giugno 1368. La lapide, con caratteri dorati ed accurati, è incisa in sei distici elegiaci. Commovente o tecnicamente perfetta? È una iscrizione funeraria normale. La lingua latina va approfondita: il bimbo parla in prima persona, si considera fortunato perché sa che prima o poi la sua vita doveva finire. Petrarca ha celato degli elementi che fanno capire che è stato colpito profondamente: lo chiama “infans meus”, si esprime con le parole “dalle mie braccia”.

Dalle nozze della figlia, Petrarca seguì sempre la nuova famiglia e questo rivela la sua vera riscoperta della famiglia.

La nostra brava Laura Viganò ha letto: il sonetto 365 del Canzoniere, I’vo piangendo i miei passati tempi, Rito di Mizraim (canto di incitazione dei Fedeli d’Amore), Sonetto 62: Padre del ciel dopo i perduti giorni e, infine, Traduzione dell’epigrafe per la morte di Francesco.

Il pubblico, tra cui la consiglera municipale Lucrezia Ferrero, molto attento ed interessato, ha partecipato a questo particolare incontro culturale manifestando un coinvolgimento interiore percepibile anche sui loro volti.

Invito all’incontro culturale “Nonno Francesco Petrarca”

Vi aspettiamo Sabato 20 maggio 2023 alle ore 15.30

Casa Petrarca di Linterno . via Fratelli Zoia 194 Milano

Relatore Prof. Franco G. Sanna , già docente di materie letterarie presso alcuni licei di Milano e provincia e del laboratorio di Multimedialità e studi letterari presso l’Università degli Studi di Milano, collaboratore dell’Archivio di Stato di Milano. Nel suo sito latinamente.it pubblica articoli riguardanti la lingua italiana, latina e greca, con uno sguardo attento all’archeologia e alle nuove tecnologie.

Saluto e presentazione

Massimo de Rigo – Presidente del CSA Petrarca

Letture recitate Laura Viganò – Officine Teatrali

Quando morì il nipotino che portava il suo nome, Petrarca compose una breve elegia che fece scolpire sulla lastra tombale. Il testo rispetta formalmente i principi della dottrina cristiana, ma la lettura di alcuni passi di una lettera ci suggerisce la presenza di elementi affettivi insoliti, normali per un nonno, ma poco allineati con il ruolo ricoperto dal poeta. 

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MOSTRA

Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano

Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina

Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it

Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Invito alla Conferenza “Viaggio nella cucina del Medioevo”

VIAGGIO NELLA CUCINA DEL MEDIOEVO. Le malattie alimentari
Sabato 6 maggio 2023 alle ore 15.30 Casa Petrarca di Linterno, via Fratelli Zoia 194 Milano
Per molto tempo si è pensato che il Medioevo sia stato un periodo buio. In realtà, se si vuol comprendere il Rinascimento, occorre ripercorrere il Medioevo, l’epoca in cui vissero Dante, Petrarca e Boccaccio e dove
l’ingegno elaborò molte invenzioni.
L’incontro, con relazione che si terrà coadiuvata da immagini, ci racconterà aspetti inediti: i cibi medievali
non venivano utilizzati solo in cucina, ma avevano anche un potere curativo; inoltre l’alimentazione di quei tempi poteva portare anche a malattie.

Saluto e presentazione
Massimo de Rigo – Presidente del CSA Petrarca

La Medicina ai tempi del Petrarca
Dott. Aquilele Campiotti

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it

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MOSTRA
Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano
Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina
Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da
MM1 Bisceglie

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad
esaurimento di posti: info@csapetrarca.it
Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

L’Universo templare, il racconto della conferenza

Tutto il fascino dei Templari nella giornata di studi, giunta alla decima edizione, svoltasi a Casa Petrarca  lo scorso 19 marzo 2023 che ha analizzato con nuovi contributi, il tema sui “Pauperes commilitones Christi templique Salomonici”, trattato nell’ottobre dello scorso anno presso l’Abbazia cistercense di Morimondo.

I relatori Lucia Zemiti, Silvia Motta e Massimo de Rigo hanno illustrato la figura dei Templari, valorosi monaci guerrieri che hanno sacrificato la loro vita nel nome di Dio. Hanno donato al mondo profonde conoscenze in ogni campo del sapere: spirituale, astronomico, astrologico, finanziario e architettonico.

Lucia Zémiti, studiosa di storia medievale, dei Templari e cistercensi, nella sua relazione “I cistercensi alle Crociate” ha sostenuto che i Templari sono sempre stati legati ai monaci Cistercensi.

La figura dei Templari: cavaliere e monaco sullo stesso cavallo. Monaci e valorosi guerrieri. Hugues de Payns (Hugo de Paganis in latino) è il gran Maestro del primo nucleo di cavalieri stabile a Gerusalemme per difendere i pellegrini dai predatori, con l’obiettivo di salvare le loro anime. Si distaccano dai crociati per formare la Militia Dei e, nella regione Champagne, hanno origine sia gli Ordini Cistercense che Templare. Per rafforzare lo spirito dell’ordine, Hugo de Paganis chiede all’abate e teologo francese Bernardo di Chiaravalle, a cui era molto legato, un discorso di esortazione all’armata. Con il trattato “De Laude Novae Militiae” (Lode alla nuova milizia) – composto tra il 1128, anno del concilio di Troyes, ed il 1136, anno della morte di Hugues de Payns – Bernardo sancisce la licenza di uccidere, il Malicidio: i cavalieri templari non uccidevano il nemico ma il male che lo rappresentava, il male insito in lui. La seconda crociata (1147-1150) vede il diretto coinvolgimento dell’ordine cistercense. Nel 1144 cade Edessa e papa Eugenio III commissiona a Bernardo di predicare la Seconda Crociata e concede le medesime indulgenze che il papa Urbano II aveva accordato ai partecipanti della Prima Crociata: guai a chi non insanguina la sua spada! Il fallimento della spedizione viene interpretato come effetto dei peccati dei crociati. L’abbazia francese di Morimond ha dato origine al sito di Morimondo.

Quando i Templari lasciarono la Francia per le ingiuste persecuzioni subite, in Portogallo nacque l’Ordine di Cristo.

Le croci templari cucite sulle vele delle tre caravelle, nel 1492 approdarono in America: i Templari erano sopravvissuti…

Silvia Motta, S.E.A.C., European Society for Astronomy in Culture, ha iniziato il suo intervento con la persecuzione contro i Templari il “venerdì nefasto” 13 ottobre 1307. I loro insediamenti in Europa si estendevano dal Portogallo agli Urali. Adottavano un codice astronomico, con regole a livello esoterico, per lasciare tracce riferite a corpi celesti. Questo codice nascosto permette di riconoscere le loro costruzioni e chiese progettati dai loro Maestri costruttori.

Secondo la scuola di Chartres, la Terra era al centro, il Sole e i pianeti le giravano attorno; l’ultimo era il firmamento. L’abside delle chiese era rivolto ad oriente, la porta ad occidente. I fedeli pregavano verso l’altare ad oriente. Osservavano con molto interesse gli equinozi di marzo e ottobre e i solstizi di giugno e dicembre.

Simbolismo astronomico: nella costruzione di chiese ex novo, la pianta era rettangolare o circolare.

L’allineamento dell’asse della navata era al 25 marzo, l’azimut al 15 luglio. La datazione della costruzione della chiesa viene fornita dai dati astronomici mentre le regole astrologiche erano categoriche con configurazioni planetarie ed orientate sulla data della Pasqua. Utilizzavano il calendario liturgico e i santi erano legati al loro Ordine. Le mansio Templari erano complessi autosufficienti.

Nella chiesetta di Cascina Linterno, l’abside è rivolta a sud, gli assi principali Scorpione, Leone e Vergine: non si evidenziano caratteristiche Templari, ma il suo asse è probabilmente il prolungamento dell’intero corpo dell’edificio preesistente. Fino al 1153 Infernum fu grangia della commenda di Santa Maria del Tempio: ci doveva essere una cappella per i monaci. Analizzando, infine, il territorio adiacente a Cascina Linterno, potrebbe trattarsi di un Nemeton celtico, oggetto quindi di approfondimento.

Massimo de Rigo, presidente di CSA Petrarca Onlus e studioso di esegesi storica e dei pellegrinaggi medievali, espone l’argomento “I frati cavalieri”. I crociati si impadronirono di luoghi sacri agli islamici, tra cui la Cupola della Roccia e la vicina Moschea di Al Aqsa. Si pensava che l’edificio fosse stato costruito sulle antiche rovine del tempio di Salomone. Questo il motivo per cui divenne la sede dell’ordine cavalleresco dei Templari. Al massimo della loro potenza erano organizzati in province con migliaia di Precettorie, Commende, Mansioni e Grange, come quella di Infernum/Linterno. Il primo nucleo proveniva dal Monastero di Santa Maria di Josaphat: erano crociati stanchi di violenze e approdati a una vita contemplativa. Hugo de Paganis divenne il primo gran Maestro del nuovo Ordine di Cavalieri. La loro regola benedettina era: obbedienza, povertà e castità e i loro codici morali andavano oltre il loro valore in battaglia.

Il sigillo templare mostra due cavalieri armati sullo stesso cavallo; il suo significato è esoterico e conferma che nel Tempio esisteva un insegnamento segreto.

Il Beauceant, gonfalone templare, era composto da una banda bianca e una nera che simboleggiava il dualismo monastico e guerriero. Fanno voto di combattimento, castità, obbedienza e povertà personale. La vita monastica aveva momenti di preghiera, comunitari, formazione militare e protezione dei pellegrini. Furono chiamati “i cavalieri del silenzio” per la segretezza delle loro conoscenze e costruivano le loro domus in luoghi energetici, sovente nei pressi di Nemeton celtici.

Hanno lasciato all’umanità la Santa Casa di Nazareth a Loreto, la Sacra Sindone. Un unico filo ricollega l’alchimia, i Templari, il mistero delle cattedrali gotiche, la Santa Sophia, il Graal e nel Dolce Stil Novo ne ritroviamo la sintesi. Nei Fedeli d’amore, legati ai Templari, vi è lo stesso simbolismo della “Donna” vista come Sapienza trascendente.

Sul pavimento della cattedrale di Chartres è raffigurato un labirinto: il percorso è un viaggio alla ricerca del centro dell’essenza, della scintilla divina in noi. Un cammino di purificazione come un pellegrinaggio.

La brava Dumitrita Moraru ha alternato gli interventi con le nobili letture: il Cantico dei Cantici di Salomone e il Salmo 114.

Il pubblico attento e interessato ha riempito la sala, con ulteriori e appassionati interventi. Quando si parla di Templari, tutto è possibile poiché la memoria delle loro gesta è ben viva e tangibile nella nostra vita attuale.

Alla prossima!

A cura di Giuseppina Mazzotti, Lucia Zemiti, Silvia Motta  Massimo de Rigo

Invito alla Conferenza “L’universo templare”

INVITO ALLA CONFERENZA
L’universo templareAspetti inediti dell’Ordine del Tempio
Domenica 19 Marzo 2023 alle ore 15.30

Seminario, giunto alla decima edizione, sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone). Replica, con nuovi contributi, dell’evento organizzato lo scorso ottobre da CSA Petrarca Onlus presso l’abbazia cistercense di Morimondo. Questa giornata di studi templari si propone di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.

Lucia Zémiti
I cistercensi alle crociate
Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati 

Silvia Motta
Simbolismo astronomico templare Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari

Massimo de Rigo
I frati cavalieri La spiritualità degli ordini religioso-militari 

Laura Viganò
Al Tuo nome da’ gloria Letture recitate 

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it
in collaborazione con: Associazione culturale Panta Rei
Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo

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MOSTRA 
Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano 
Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina
Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie
Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it
Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Il racconto della conferenza “Il Mondo dei Celti. Alberi Pietre Fonti, un cammino verso l’infinito”

Grande affluenza di pubblico molto attento all’argomento di questo inedito e interessante evento organizzato da CSA Petrarca sabato 25 febbraio. Le radici celtiche, infatti, vivono ancora in noi.

Saluto del presidente Massimo de Rigo, introduzione all’argomento e presentazione dell’associazione CSA Petrarca: la sua storia e le sue battaglie.

Il presidente presenta Dumitrita Morau, brava lettrice e presentatrice nella Radio dell’università statale e Stefano Crippa, socio di CSA Petrarca, abile suonatore di Bodhrán nel suo intermezzo musicale.

Prende la parola Lucia Zemiti, studiosa di storia medievale e, in particolare, degli ordini monastici cistercensi e Templari con un intervento su “Aurum Tolosano, il tesoro maledetto dei Celti”.

Dopo un rapido excursus sulle origini dei Celti e di come sia più esatto parlare di “Cultura celtica” più che di gruppo etnico, è stato illustrato come, attraverso i rinvenimenti dei siti di La Téne, nella Svizzera occidentale (IV secolo a.C.) e Hallstatt in Austria (VIII secolo a.C.) sia stato possibile studiare usi e costumi dei Celti che, avendo una tradizione culturale orale, sono stati oggetto di malintesi o mistificati da parte degli storici romani o greci che ne hanno descritto per primi la presenza in Europa. I giacimenti di sale di Hallstatt, minerale indispensabile per la conservazione delle carni e quindi alla sopravvivenza dei popoli, permise ai Celti di espandersi in Europa, oltre che con feroci incursioni, anche con il commercio di questa preziosa sostanza. La loro presenza è documentata dal Baltico all’Anatolia, dalle isole britanniche all’Italia, dove hanno lasciato tracce della loro cultura arrivata anche ai giorni nostri. “I Quattro tesori d’Irlanda” ( la spada del re Nuadu, la lancia del dio Lug, la pietra di Fail e la coppa di Dagda) sono stati assorbiti dai Tarocchi diventando spade, bastoni, denari e coppe. E il piccolo popolo delle fate che ha sempre protetto le sacre fonti, è stato” sostituito in seguito dalle Naiadi e dalle Ninfe romane, spodestate infine dalla figura della Vergine Maria con l’avvento del cristianesimo. Abili orafi e metallurgi, hanno tramandato un’arte orafa raffinata sia sui gioielli che sulle armi e proprio all’oro è legata una leggenda che vede i Celti migranti verso l’Anatolia, fermarsi a Delfi e saccheggiarne il sacro tempio di Apollo ricco di tesori votivi. Pare che da allora, questo tesoro si sia ammantato di un’aura funesta che perseguitò i Celti fino al loro rientro a Tolosa dove il bottino venne gettato nelle acque della città come offerta votiva, calmando le ire di Apollo. Ma quest’ira non si calmò neppure quando ad impossessarsi del tesoro furono i Romani capeggiati da Cepione che subì nel giro di pochi anni una clamorosa disfatta ad Orange, la confisca dei beni e l’esilio a Smirne, mentre dell’immenso Tesoro Maledetto si persero le tracce.

Prosegue Massimo de Rigo, Presidente CSA Petrarca Onlus, Coordinatore di convegni e autore di saggi storici. Studioso di esegesi storica e della petrarchesca solitudine di Linterno, con la sua esposizione

“I Celti alle radici del territorio”

Mille anni prima della nascita di Cristo, un’unica grande civiltà dominava l’Europa. Li chiamavano ‘Celti’, ma per i greci gli stessi popoli erano ‘Keltoi’ e per i Romani ’Galli’. Noi oggi viviamo sui loro stessi territori e un intero popolo emerge dalle nebbie del tempo rivelando una cultura ricca e sorprendente.

L’oreficeria è il loro ambito prediletto. Esemplari sono il Triskell, simbolo di perfezione e l’Albero della vita, simbolo di nascita e rinascita. Il calderone di Gundestrup è la sintesi mitologica céltica, alle origini del mito del Graal di re Artù.

L’unità della società celtica era la tribù (il tuath) formata dai clan. Per i Celti l’equilibrio era il numero 3, la giusta misura tra i tre elementi della vita:- la Sapienza – La Forza – l’Amore.

La società celtica era strutturata secondo tre funzioni: la sacerdotale, la regale-guerriera e la lavorativa.

La loro religione era esoterica, un ciclo continuo della vita.

La leggenda narra che i Celti di Belloveso fondarono Medhe-lan nel luogo dove pascolava una scrofa di cinghiale (la scrofa semilanuta) animale sacro alla Dea della Luce. La scrofa divenne il símbolo di Medhe-lan che in latino si trasformò in Medio-lanum. “Medhelan” significa anche “centro di perfezione”: un nemeton, luogo energético, di forma ellittica. L’oppido celtico di Medelhan si intravede ancora nel solco curvilineo di alcune vie limítrofe alla Scala. L’orientamento geografico è a Nord-Est il Resegone e il Monte Rosa a Nord-Ovest. Sono stati individuati altri nemeton ellittici nelle località di Aicurzio, Cascina del Bosco, Biassono e Lomello. Possibile nemeton è l’antichissima area ellittica nel Parco delle Cave, adiacente a Infernum/Linterno, tuttora visibile, in contrasto con la circostante centuriazione romana. L’orientamento è lo stesso di Medhelan: Resegone a Nord-Est e Monte Rosa a Nord-Ovest.

Il sito energetico potrebbe essere il motivo per cui si percepisce un’aura particolare, il motivo per cui Infernum/Linterno fu scelta da Francesco Petrarca come sua dimora prediletta.

Conclude Maria Maffucci, studiosa di spiritualità celtica, in particolare della cultura e dei Clan della Scozia con la relazione “La ruota dell’Anno Celtica“.

Il calendario celtico era diviso in due grandi periodi: la parte scura dell’anno, quella invernale, che cominciava con la Festa di Samhain, il capodanno celtico, e la parte luminosa che cominciava con la festa di Beltane, la vittoria della luce sul buio.

I Celti seguivano un calendario scandito da otto momenti cosmici importanti: le quattro Feste del Fuoco più i solstizi e gli equinozi.

– Samhain o Samonios – 31 ottobre – 1° novembre

Capodanno celtico. In età moderna è noto come Halloween e corrisponde all’arrivo dell’inverno

– Yule – 20 o 21 dicembre

Solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno che prelude al ritorno della luce.  Il Vecchio Sole se ne va e si dà il benvenuto al Sole Bambino che ci illumina e ci scalda con i suoi benefici raggi.

– Imbolc –  1-2 febbraio

Festa della luce crescente legata alla Dea Brigid, guardiana del fuoco sacro. Nota come Candelora o Candlemas

– Ostara – tra il 20 e il 23 marzo

Equinozio di primavera, quando luce e buio sono in equilibrio

Il risveglio della natura equivale anche ad un rinnovamento interiore. In questo periodo è bene porre le basi per nuovi progetti e nuove iniziative.

– Beltane –  30 aprile – 1° maggio

Festa della fertilità e della rinascita della natura. Nota come Calendimaggio che celebra il ritorno della Primavera

– Litha – 21 o 22 giugno

Solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno e festa di Mezza Estate. A Litha si celebra la potenza solare al suo culmine ma anche San Giovanni Battista che, con i suoi fuochi, annuncia l’arrivo dell’estate

– Lughnasadh o Lammas – 31 luglio – 1° agosto

Festa del raccolto e culmine dell’estate. Si celebra l’abbondanza, la prosperità e la gratitudine per i doni ricevuti mentre il sole comincia a declinare

– Mabon –  20 o 21 settembre

Equinozio d’autunno che rappresenta il completamento del raccolto e un momento di ringraziamento mentre si avvicina il periodo buio dell’anno.

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Stefano Crippa, appassionato di musica di area celtica, ha deliziato i partecipanti suonando magistralmente il tamburo celtico Bodhrán, tamburo di pelle di capra percosso con un Tipper, piccolo mazzuolo di legno.

Dumitrita Morau, ha allietato i presenti con le letture di brani celtici:

. L’aldilà celtico, il Sid

. La leggenda del Re Quercia e del Re Agrifoglio

. Il suonatore di cornamusa di Kiel, concludendo con un’antica splendida benedizione celtica:

. Invocazione per la buona fortuna.

(a cura di Giuseppina Mazzotti, Massimo de Rigo, Lucia Zemiti e Maria Maffucci)

Un sincero ringraziamento ai volontari del CSA Petrarca, Mara, Giuseppina, Gino, Giacomo, AnnaMaria, Maria, Stefano e a Laura per i testi scelti e l’appoggio dato al buon esito dell’evento.

Conferenza “Il mondo dei Celti”

Invito all’incontro culturale IL MONDO DEI CELTIAlberi Pietre Fonti, un cammino verso l’infinito
Sabato 25 febbraio 2023 ore 15.30
Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 MI 

Lucia Zèmiti “Aurum tolosano, il tesoro maledetto dei Celti”
Massimo de Rigo “I Celti alle radici del territorio”
Maria Maffucci “La Ruota dell’anno celtica”
Letture recitate a cura di Officine Teatrali
Intermezzo musicale a cura di Stefano Crippa

Gli antichi Celti, guerrieri e sognatori in armonia con la natura.

Nel V secolo a.C., dai passi alpini calò una fiumana di tribù provenienti dall’Europa centrale: erano i Celti. Le più importanti città e migliaia di località della val padana risalgono a quel tempo. Più che di un’invasione si deve parlare di una serie di migrazioni iniziata nel IX secolo a.C., con l’arrivo a ondate successive di gruppi provenienti da diverse aree dell’Europa centrale etnicamente omogenee anche se divise in innumerevoli tribù.

Così gli Insubri occuparono la zona tra Ticino, Adda e Po, stanziandosi anche nel territorio ad ovest della metropoli lombarda, posto sulla loro direttiva di marcia.

Agli Insubri è attribuita la fondazione di Milano (Medhelan) che fu il loro centro principale. Milano fu fondata come luogo sacro posto al centro simbolico del territorio, immagine del Centro del Mondo, punto di congiunzione tra Terra e Cielo, tra le aspettative dell’uomo ed il potere divino in grado di soddisfarle: “polo spirituale” da cui tutto parte e a cui tutto fa ritorno.

In questa dimensione tutto è vissuto come manifestazione divina, “espressione visibile dell’invisibile”. Nel mondo celtico la materia non è che un modo d’essere dello spirito: dei e uomini vivono a stretto contatto. In questo contesto il sacro è rappresentato dalla classe sacerdotale, rappresentata dal “druido” che si occupa di scienza, legge e politica. Lo stesso re celtico esercita il potere come una funzione sacra, con limiti precisi e l’assistenza del druido.

La cultura celtica è una delle fondamenta su cui è sorta l’Europa: in simbiosi con la natura, uomini, piante e animali vivevano in assoluta armonia.

Attorno a queste genti sorsero leggende come il tesoro di Tolosa, bottino maledetto.

Quando la tradizione celtica si mescolò al Cristianesimo, si conservarono alcune simbologie religiose: il vischio, come simbolo augurale di buon auspicio per il nuovo anno; le festività legate al cambio delle stagioni; la ricorrenza dei defunti che coincide con il capodanno celtico (31 ottobre) e si conclude con la festa di chiusura dell’anno agricolo (san Martino).

Nel Medioevo, le saghe cavalleresche sono la naturale prosecuzione dei loro ideali. La fantasia fiabesca dei Celti rivive sia nell’arte, con le decorazioni arabescate che hanno caratterizzato lo stile lombardo, sia nell’emozione della nostra gente per la magia che comunicano le nostre pianure nebbiose, le rogge che solcano la campagna, i luoghi che trasmettono mistero come le fitte boscaglie e le silenziose radure.

( https://www.comune.milano.it/web/municipio-7/-/il-mondo-dei-celti )

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