Caffè letterario petrarchesco a Casa Petrarca venerdì 31 marzo

“VOI CH’ASCOLTATE IN RIME SPARSE IL SUONO…” 
Invito al Caffè letterario petrarchesco a Casa Petrarca

VENERDI 31 MARZO 2023 alle ore 17
Villa Linterno del Petrarca, via F.lli Zoia 194

Incontro con la poesia e i valori che essa trasmette a cura della prof.ssa Liudda Campese studiosa delle 3 Corone della lingua italiana.

Un caffè letterario a Casa Petrarca. Conversazione tra amici per conoscere il Poeta nella sua dimora.

Questa formula aggregativa può essere vista come effetto della domanda sociale di cultura, in un’epoca in cui si privilegiano i numeri rispetto alla qualità, ma anche dell’esigenza di un confronto tra posizioni diverse di pensiero e di esperienza.

Il costume del conversare, inteso classicamente come “dialettica” tra “gli amanti della Cultura” – è il cosiddetto ‘metodo socratico’, ossia il metodo con cui Socrate, secondo quanto riportato da Platone, portava il suo interlocutore a giungere a una verità in maniera autentica – semplicemente aiutandolo a dialogare.

Riproporre a Linterno/Infernum, la dimora più genuina di Petrarca, questo salotto letterario vuole fare rivivere tra le mura del Poeta il processo dell’espansione culturale all’origine dell’Umanesimo. Non una centralizzazione rigida, bensì una conversazione. 

Petrarca politico e la canzone all’Italia:
“Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno” (Canzoniere, 128)

Composta probabilmente nell’inverno 1344-45 a Parma, durante la guerra tra Obizzo d’Este e i Gonzaga di Mantova, la canzone è un accorato lamento sulla frammentazione politica dell’Italia del Trecento, divisa in piccoli stati regionali in guerra perenne tra loro, e sulla mancanza di pace che insanguinava la Penisola a causa dei continui scontri tra i signori per le loro contese territoriali. Il testo è uno dei pochi componimenti petrarcheschi di argomento politico e da un lato si collega alla tradizione lirica del Duecento, vicino a Dante Alighieri, dall’altro affronta problematiche coeve all’autore tra cui l’uso di mercenari stranieri da parte dei signori italiani, fatto deplorato da Petrarca e in seguito aspramente criticato dal Machiavelli.

Invito alla Conferenza “L’universo templare”

INVITO ALLA CONFERENZA
L’universo templareAspetti inediti dell’Ordine del Tempio
Domenica 19 Marzo 2023 alle ore 15.30

Seminario, giunto alla decima edizione, sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone). Replica, con nuovi contributi, dell’evento organizzato lo scorso ottobre da CSA Petrarca Onlus presso l’abbazia cistercense di Morimondo. Questa giornata di studi templari si propone di definire tematiche relative ai principi ed ai valori templari, anche sconosciuti. Il complesso religioso, militare, giuridico ed economico del sistema templare, può aver dato luogo ad una concezione globale, una sapienzialità monastica andata perduta con i roghi, le persecuzioni e la ‘damnatio memoriae’ che avvolse l’epopea dei monaci guerrieri. Se a distanza di tanti secoli, l’universo templare è tuttora capace di suscitare interesse e di risvegliare emozioni, è intrinseco un mistero che supera il logorio del tempo e tuttora parla al cuore degli uomini di un’epoca tecnologica.

Lucia Zémiti
I cistercensi alle crociate
Implicazioni spirituali in conflitto con i nuovi religiosi armati 

Silvia Motta
Simbolismo astronomico templare Le peculiari orientazioni astronomiche delle chiese templari

Massimo de Rigo
I frati cavalieri La spiritualità degli ordini religioso-militari 

Laura Viganò
Al Tuo nome da’ gloria Letture recitate 

Evento promosso da CSA Petrarca Onlus www.csapetrarca.it
in collaborazione con: Associazione culturale Panta Rei
Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo

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MOSTRA 
Il Viaggio della Vita ad ovest di Milano 
Pellegrini e Cavalieri del Tempio a Porta Vercellina
Autobus 67 da MM1 Bande Nere . 49 da MM1 Inganni . 63 e 78 da MM1 Bisceglie
Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento di posti: info@csapetrarca.it
Info: cel. 339 4448574 – sito web http://csapetrarca.it/

Mostra fotografica “A piedi nudi nel parco del Petrarca”

Il CSA Petrarca Onlus con il patrocinio del Municipio 7 vi invita all’iniziativa: “A piedi nudi nel parco del Petrarca”.
L’iniziativa consiste in una mostra fotografica, con inaugurazione il 7 aprile a Milano, presso Villa Linterno del Petrarca, in via Fratelli Zoia 194, a cura della fotografa milanese Paola Bernabei.

La mostra è visitabile fino al 14 aprile dalle 17 alle 19

Il nuovo concept della fotografa milanese Paola Bernabei ci restituisce una visione in sospeso fra la modernità della esigenza di evasione data dai colori di un’estate in pieno periodo di pandemia, che non ha comunque fermato la voglia di evasione e di un relax ricercato in uno dei paradisi metropolitani, che gode di un passato glorioso e che ha dato ospitalità anche a poeti e artisti del calibro del Petrarca. 

L’estate dei colori lascia per l’appunto spazio al bianco e nero, di per sé molto più evocativo di un passato e di una storia che ancora oggi si cerca di onorare nel Parco delle Cave, uno dei parchi più suggestivii di Milano. E a maggior ragione rimarcando in questo studio più intimistico il vero valore di un parco e di un ambiente che diventa evasione dal traffico metropolitano.

https://www.comune.milano.it/web/municipio-7/-/a-piedi-nudi-nel-parco

Conferenza “Nascita e apocalisse dei cavalieri Templari” a Casa Petrarca

Domenica 27 marzo 2022 alle ore 15.30

Villa Linterno del Petrarca . via Fratelli Zoia 194 Milano

Riproposta a Casa Petrarca della Conferenza organizzata a Morimondo il 9 ottobre 2021 sui Pauperes commilitones Christi templique Salomonici (Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone).

Introduzione

Massimo de Rigo

Hugo de Paganis all’origine dei Templari

Lucia Zémiti

Il Regno di mezzo

Roberto Gariboldi

Filippo IV il Bello, il nemico

Laura Viganò

Letture recitate: ‘I Templari tra passione e spiritualità

Due cavalieri su un medesimo cavallo, il loro sigillo simbolo della fratellanza e della loro doppia natura di monaci guerrieri, una duplicità unica nella storia del Cristianesimo. Alla riscoperta dei frati Templari, l’Ordine religioso e cavalleresco più misterioso del Medioevo.  La nascita nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche dopo la prima crociata.  Tattiche, imprese e condottieri che li trasformarono in leggenda dell’età di mezzo. 

Il complotto, il processo e la tragica fine della loro epopea.

Evento promosso da 

CSA Petrarca Onlus

www.csapetrarca.it

in collaborazione con: 

Associazione Viriditas

Associazione culturale Panta Rei

Fondazione per leggere

Officine Teatrali Scuola dei Mestieri dello Spettacolo

Con il Patrocinio del Municipio 7 di Milano

Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria a: info@csapetrarca.it

fino ad esaurimento di posti con obbligo di Green Pass

Visita guidata a Casa Petrarca di Linterno, luogo della memoria tra Cielo e terra

Nell’ambito dell’iniziativa “PeriferiArtMi-antichi Borghi e nuovi Quartieri della periferia” CSA Petrarca Onlus organizza una visita guidata ad una preziosa testimonianza storica.

Venerdi 18 marzo (h 17-19) Casa Petrarca di Linterno

Via Fratelli Zoia 194 Milano – ATM 49, 67, 78

La Casa del Petrarca a Linterno, rappresenta una delle tappe obbligate per chi vuole conoscere un luogo legato alla riflessione sui classici, all’origine dell’Umanesimo. Già in epoca tardo medievale la casa fu meta di pellegrinaggi di poeti ed ammiratori, motivati dal fenomeno del petrarchismo, diffuso grazie all’opera del cardinale e letterato Pietro Bembo, il quale indicò quali modelli di perfezione della letteratura italiana Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa. L’opera che illustra compiutamente le residenze petrarchesche “Le Rime del Petrarca con tavole in rame e illustrazioni” (I-II, Padova 1819-20), fu realizzata da Antonio Marsand (1765-1842) in cui compaiono incisioni pregiate. Antonio Marsand, ecclesiastico, letterato e bibliografo, fu rettore all’Università di Padova e scrive: “La Solitudine di Linterno, essendo quella non lungi da Milano, ed essendo il Poeta nel tempo, che ivi abitava, pervenuto alla maggiore altezza della fama sua chiarissima, egli fu in quella, più che nelle altre sue solitudini, visitato da illustri forestieri e personalmente e per lettere”.

Il racconto dell’evento “Le Porte di Milano” – Studio con Guida delle Mura.

In collaborazione con l’Associazione Italia Medievale, domenica 27 febbraio il CSA Petrarca Onlus ha organizzato un evento di grande rilievo culturale: la presentazione del libro “Le Porte di Milano” – Studio con Guida delle Mura. Incontro con l’autore Flavio Livio Marchetto e la partecipazione di Roberto Fanello, vessillologo.

Dopo il saluto di Massimo de Rigo, Presidente del CSA Petrarca, l’introduzione all’argomento è a cura di Maurizio Cali’, Presidente di Italia Medievale. La parola passa poi all’autore del libro che, con un racconto preciso ed attento alle fonti storiche, ha descritto ed illustrato la significativa testimonianza delle antiche mura di Milano, innalzate a difesa della città a partire dall’epoca romana e per diversi secoli costituite da tre cinte murarie: romana, medievale e spagnola. Al loro interno vennero erette diverse porte e pusterle (porte secondarie), di grande importanza per trattare ogni genere di affari. A seguire, Roberto Fanello, vessillologo, ha narrato ed illustrato la storia dei vessilli che distinguevano le singole porte. Bello ammirare, in questa circostanza, la riproduzione di alcuni di essi tappezzare le pareti della nostra sala conferenze …Va ricordato, in questo contesto, che lo stemma simbolo del Municipio 7 (uno scudo su sfondo rosso e bianco, su cui si inserisce un capitello, il capitello di Casa Petrarca), da noi realizzato nel 2002 in occasione del nuovo decentramento del Comune di Milano, vuole sintetizzare la storia di questa zona, in parte coincidente all’antica Porta Vercellina, nel suo splendore del XII secolo.Le narrazioni dei relatori hanno saputo suscitare nel pubblico che gremiva la sala un profondo interesse verso una materia affascinante che, per molti milanesi, resta tuttora poco conosciuta.

E, anche questa volta, l’atmosfera magica di Casa Petrarca ha ridato vita alla lunga storia che ha fatto grande la nostra Città.

Video su YouTube

Foto di Sergio Bianchi

Il capitello di Casa Petrarca stemma del Municipio 7

Stemma del Consiglio di Zona 7 (2002) – primo premio a Massimo de Rigo per il Concorso del Comune di Milano “Nove Zone in Comune” istituito dall’assessore Giulio Gallera per rappresentare lo spirito del Decentramento.

Simbolo della Zona 7 di Milano, vincitore del concorso indetto nel 2002 dal Comune di Milano – Assessorato al Decentramento, nell’ambito del rinnovamento delle Zone.

La Zona 7 è la più estesa del Comune di Milano con circa 32 kmq ed una delle più popolose con circa 170.000 abitanti. Comprende: Porta Magenta, Fopponino, La Maddalena, San Siro, Quartiere Harar, Quartiere Vercellese, Quarto Cagnino, Quinto Romano, Figino, Forze Armate, Baggio, Quartiere Valsesia, Quartiere degli Olmi, Assiano, Muggiano.

Lo stemma si presenta come uno scudo su sfondo rosso e bianco, su cui si inserisce un capitello con un curioso monogramma.
Lo scudo è delimitato in alto da un portale stilizzato posto tra due torri, e in basso da una cornice di foglie incrociate.
Lo stemma vuole sintetizzare la storia della Zona 7, in parte coincidente all’antica Porta Vercellina, nel suo splendore del XII secolo quando Milano si dà una struttura amministrativa policentrica (oggi diremmo federale) divisa in sei ‘Sestrieri’ o ‘Porte’ con apertura nelle mura della città in direzione delle grandi strade, chiamate ‘fagie’. Ogni Porta ha due torri di difesa. La Porta è il fulcro dell’ordinamento civile e militare della città: questo decentramento, che garantisce un’attenzione capillare alle diverse popolazioni, rappresenta la ‘chiave di volta’ della grandezza di Milano, in cui non esiste un unico centro ma sei centri autonomi.


Ognuna delle sei Porte parte dal Broletto e comprende la regione oltre le mura, il territorio dei ‘Corpi Santi’ dall’usanza di seppellire i primi martiri cristiani (considerati ‘Santi’) fuori città, lungo le vie che si aprono sul contado.
La Porta rappresenta tutta la vita della città, il suo stesso cuore pulsante. Comprende un vasto ambito dove trattare ogni genere di affari, dal mercato al tribunale, dalle assemblee pubbliche agli spettacoli.
La Porta si distingue con vessilli ed insegne proprie: Porta Vercellina ha gli stessi colori che hanno ispirato lo stemma della nostra zona: ‘superius rubram, inferius albam’ ovvero il rosso e l’argento (in araldica bianco) che simboleggiano rispettivamente la nobiltà e il popolo.

Illustrata la simbologia dello scudo di Porta Vercellina, mettiamo a fuoco quella del capitello. Si tratta di uno dei due capitelli palmati delle colonne di Cascina Linterno. Sui capitelli a testa di cavallo sono incisi due enigmatici monogrammi che, secondo il petrarchista Antonio Marsand, docente petrarchista del primo ’800, indicano la scritta ‘Canonicus Franciscus Petrarca Fieri Fecit’ (il Canonico Francesco Petrarca Fece Eseguire) anche se risultano evidenti due esecuzioni diverse: l’incisione di base con un segno molto preciso è una croce patriarcale; la successiva è una rielaborazione ad opera di uno scalpellino
molto meno professionale. In base alle documentazioni trovate in questi anni, possiamo affermare che Cascina Linterno era una grangia presumibilmente legata ai fratres templari dell’hospitale di San Jacopo al Ristoccano, a cui risalgono le colonne gemelle e le prime incisioni delle croci patriarcali sui capitelli palmati.
Dopo la soppressione violenta dell’Ordine templare, appartenne sicuramente alla famiglia de Marliano, molto vicina ai Visconti, che offrirono questa grangia, in stile molto simile alle dimore d’Oltralpe, a Francesco Petrarca, in cerca di una località tranquilla ma non troppo discosta dalla città. Probabilmente Petrarca ingentilì la severa architettura monastica: questo spiegherebbe la modifica dei due monogrammi e quindi la mano d’esecuzione diversa.
Questa la sintesi dello stemma della Zona 7, con l’intento di ricordare, nell’ambito di una grafica in sintonia alla nostra epoca, le radici della nostra storia.

Fonte Il dono di vedere

Il 2022 con il CSA Petrarca

ll sentimento prevalente, in questo periodo, è la consapevolezza che questo Capodanno 2022 sarà ricordato come un passaggio differente da tutti gli altri.
Pur in un anno molto difficile e sofferto, dallo scorso giugno abbiamo organizzato e offerto ad un pubblico sempre interessato più eventi; integrati – grazie a splendide volontarie professioniste – dalla lettura dei passi più emblematici di Francesco Petrarca e l’immersione nella musica della sua epoca.
All’inizio di dicembre ci saremmo certamente ritrovati a cena con i nostri aderenti e scambiato i tradizionali auguri brindando insieme, parlando dei nuovi progetti, sia culturali che di salvaguardia del nostro Monumento.
Questo non è stato possibile.
Avremmo forse potuto organizzare occasioni di incontro virtuali, ma penso che di occasioni virtuali non abbiamo più voglia: siamo invece tutti desiderosi di guardarci negli occhi. Verrà il tempo in cui si potrà fare di nuovo, soprattutto se in questo brutto periodo saremo stati prudenti, e il Direttivo dell’Associazione CSA Petrarca non mancherà di farvi delle proposte, che speriamo saranno allettanti e vi vedranno partecipare numerosi.

Passeggiata Petrarchesca e Concerto Nuove Vi(t)e

Brahms a Milano vi aspetta a CN l’HUB in via Luigi Mengoni, 3

martedì 19 marzo alle ore 20.30, in collaborazione con Libera.

Via Luigi Mengoni, 3 è raggiungibile con linea metropolitana M1 Bisceglie, con gli autobus 58 e 78.

 

Il concerto sarà preceduto alle ore 18.00 da una passeggiata petrarchesca a cura del CSA Petrarca:

Massimo de Rigo illustrerà la storia di Villa Linterno (Infernum), citando le principali attestazioni storiche che testimoniano la presenza del Poeta.

Roberto Gariboldi parlerà di Petrarca come inventore dell’Umanesimo e di Milano come culla di questo movimento culturale.

L’attrice Debora Mancini reciterà Rime e brani petrarcheschi.

Arrivo a Casa Petrarca.

Al termine del percorso sarà possibile raggiungere CN l’HUB in via Luigi Mengoni, 3 con un breve trasferimento in autobus (linea 78) o a piedi (15 minuti).

Per garantire la migliore fruibilità a tutti, l’affluenza è limitata a  70 posti, con prenotazione.

Sarà richiesto un piccolo contributo di 3 € a persona per la radioguida.

Punto ritrovo: via Rossellini angolo Paone (bus 49 oppure a piedi da M5 San Siro Stadio).

Per iscrivervi scrivete a:  info@associazionemarcobudano.it  specificando nell’oggetto “VISITA GUIDATA 19 MARZO

 

BRAHMS a MILANO È UN PROGETTO DI ESECUZIONE INTEGRALE DELLA MUSICA DA CAMERA DI JOHANNES BRAHMS.

 

https://brahmsamilano.it/

 

Casa Petrarca, la Solitudine del poeta ritrovata

Damnatio memoriae è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente “condanna della memoria”, decretata in Roma antica per cancellare ogni ricordo di figure scomode. Al contrario, il monumento (dal lat. “monumentum” ricordo) è un’opera a celebrazione di persone illustri.

Villa Linterno vive una psicosi schizofrenica: è monumento nazionale vincolato (DM 9.3.99) quale dimora agreste di Francesco Petrarca, eppure subisce la delirante Damnatio memoriae del suo personaggio più illustre. Una sola associazione, CSA Petrarca Onlus, si è fatta carico di tutelarne il Vincolo nel suo nucleo storico (che noi chiamiamo Casa Petrarca). La battaglia di civiltà si è rivelata un’odissea dai risvolti inquietanti per lo sbarramento di un fronte trasversale organizzato che ha intralciato la nostra azione, senza la quale non ci sarebbero più tracce della memoria milanese di Petrarca. Pochi sanno che nella nostra città il Poeta e precursore dell’Umanesimo visse un lungo periodo che copre la maturità della sua vita. Nella quiete agreste del contado, la “Solitudine di Linterno”, riposava dagli impegni di ambasciatore dei Visconti e dalla frenesia che già allora perseguitava la vita di Milano. Delle sue dimore milanesi, Linterno, chiamata fino al ‘600 Infernum toponimo longobardo dal tedesco “fern”, lontano (fondo lontano) è l’unica miracolosamente in piedi grazie all’amore di tanta brava gente che si è passata il testimone della sua difesa per generazioni. Grazie all’abnegazione dedicata a Linterno per tutta la vita da Franco Zamboni, l’agricoltore recentemente scomparso, sopravvive anche il suo antico territorio rurale: stradine, fontanili e marcite rimasti intatti, le stesse atmosfere e i profumi come ai giorni di Petrarca. Nel 1994, quando conobbi casualmente questo luogo in degrado, c’erano tutti i permessi per un devastante “progetto di recupero”, pianificato per demolire l’antico gioiello e sostituirlo con un complesso residenziale, senza che nessuno muovesse un dito. Poi, la battaglia ad oltranza con un gruppo di volontari tesi a difenderla dalla demolizione; una giunta comunale onesta e Linterno fu salvata in extremis dalle ruspe. Almeno, restò in piedi. Quindi, un’azione concertata del nostro gruppo culturale alla riscoperta di documenti, lettere, incunaboli che la identificarono nei secoli come la dimora prediletta di Petrarca. La compianta Annamaria Ambrosioni ci guidò al ritrovamento della pergamena “Carta Investiture”, prima fonte sul binomio “Infernum/Linterno” presso l’Archivio della Canonica di Sant’Ambrogio. Alla Biblioteca Laurenziana di Firenze, riscoprimmo la lettera autografa di Petrarca “Papiae vicesimus juni ad vesperam raptim” all’amico Modius de Modiis, in cui descrive “Infernum” quale luogo di pace per la sua anima contemplativa. Convegni, giornate di studio, pubblicazioni, il coinvolgimento della scuola “Benedetto Marcello” e dell’Assessore alla Cultura Philippe Daverio, culminarono nel Decreto ministeriale che la vincola come monumento nazionale. Un Vincolo benedetto che tuttora la protegge, essendo censita B2 (edificabile). Nel giugno 2010 pareva fatta: tante battaglie, manifestazioni, petizioni portarono alla meta dell’acquisizione pubblica. L’ultimo proprietario, il mecenate Claudio De Albertis, vincolò un milione di euro al suo restauro. Da questo momento Casa Petrarca entrò nel delirio della Damnatio memoriae. La delibera comunale di recupero, se offriva ampi spazi agli Amici della Linterno, nascondeva tra le pieghe una mela avvelenata: l’oscuramento di ogni riferimento al Poeta e il raschiamento irreversibile delle pareti medievali con le decorazioni sottostanti descritte da più fonti storiche. Contro questo crimine, il gruppo culturale all’origine del Vincolo tranciò il cordone ombelicale e proseguì la sua azione nel CSA Petrarca. Da quel momento iniziò a soffrire le pene del suo toponimo originale: l’Inferno. Sulla dimora petrarchesca esiste un’eccezionale quantità di fonti, che abbiamo raccolto e pubblicato negli anni con il plauso del mondo della Cultura. Sono fonti biografiche, a partire dal primo incunabolo nel centenario della morte del Poeta, realizzato da Pier Candido Decembrio, segretario ducale con libero accesso agli archivi, figlio Uberto Decembrio, già segretario ducale e conoscente del Poeta. Rispetto alle altre 4 dimore petrarchesche (Arezzo, Fontaine de Vaucluse, Selvapiana e Arquà) il nucleo più antico di Linterno è la testimonianza più genuina di Petrarca giunta ai giorni nostri. Nei nostri sogni doveva essere la Perla di Milano nell’ambito di Expo 2015, avendo tutte le condizioni per diventare un centro culturale internazionale: proprietà pubblica, fondi per il restauro e un bel progetto aperto al futuro nell’evento di richiamo mondiale, attraverso uno sponsor e i volontari del Touring Club, a costo zero per le casse comunali. Tutto rimase lettera morta. La Damnatio memoriae si accentuò in occasione del progetto di recupero, da parte di uno staff del Politecnico costato circa mezzo milione di euro (un terzo del budget complessivo). Tutto l’immobile fu analizzato per due anni con costose apparecchiature ma nella relazione progettuale furono ignorate le nostre segnalazioni, oscurata l’essenza del Vincolo, le preziose decorazioni latenti del nucleo antico, omologato con la parte più recente. Addirittura i progettisti si inventarono, per il recupero di un camino abusivo, una canna fumaria che taglia arbitrariamente una parete affrescata. Grazie ai nostri esposti giudiziari e ministeriali, il progetto fu modificato in corso d’opera, un’équipe di restauratori riportò alla luce gli affreschi, definendo l’ambiente “Dimora agreste di pregio” con una storia esclusiva. La tracotanza al potere se ne guardò bene dal fare autocritica e oscurò ai milanesi la scoperta delle imprese araldiche di Casa Petrarca, di cui esemplare è la “Razza”, il sole raggiante visibile sulla vetrata absidale del Duomo ed emblema dei Visconti. La “Razza”, pur senza il dovuto restauro, emerge nel suo splendore a Casa Petrarca assieme ad altre decorazioni a “mezzo fresco”. Qui si respira l’Umanesimo di Petrarca. Irrecuperabile, purtroppo, la “colombina” altro simbolo affrescato troppo vicino al camino abusivo, ideato da Petrarca per il giovane Gian Galeazzo Visconti quale emblema augurale per le nozze con Isabella di Valois.

Linterno è un vero, autentico luogo della memoria e Francesco Petrarca è un riferimento universale. In qualsiasi altro Paese, basterebbe il sospetto della presenza del Poeta per coinvolgere tutte le istituzioni. Da noi perdura, nonostante il Vincolo e la certezza storica, questa infernale Damnatio memoriae che ci auguriamo venga approfondita da una procura. La chiave di lettura potrebbe essere l’immenso valore immobiliare di Linterno e delle sue aree private, tra il Parco delle Cave e la ghiotta area del Centro Sportivo Kennedy che rendono Petrarca e il Vincolo ostacoli alla strategia edificatoria. Concludo con l’ultimo saluto di Luigi Zanzi (1938-2015) docente della metodologia delle scienze storiche nelle università di Genova e Pavia. “Mi sta a cuore rinnovare a tutti Voi del CSA Petrarca la mia più cordiale gratitudine. Mi sento veramente coinvolto in amicizia nella Vostra Associazione che tiene viva strenuamente la memoria di Francesco Petrarca in Milano. Speriamo, e Ve lo auguro con tutte le mie forze, che si riesca a rimediare alla vergognosa ignoranza con cui la città di Milano sta inerte nei confronti di questa, che potrebbe essere una delle grandi ‘rinascite’ di una Milano attenta al suo grande passato culturale. Grazie ancora di cuore”.